Brillano Pjaca e pochi altri: il Torino perde contro l’AZ Alkmaar, subendo una rimonta. Per Izzo troppi errori
Il Torino perde anche l’ultima amichevole, in terra d’Olanda contro l’AZ di Alkmaar. I granata offrono qualche buona trama, soprattutto nel primo tempo, aperto dal gol di Pjaca dopo meno di un minuto. Poi, però, mostrano il fianco. I meccanismi difensivi – e gli interpreti – sono ancora in ritardo. I gol dei padroni di casa arrivano uno per tempo, l’ultimo a cinque minuti dal triplice fischio. La sconfitta è forse una punizione troppo severa, ma i granata di Juric hanno mostrato ancora dei limiti.
AZ Alkmaar-Torino: i top
PJACA: il nuovo acquisto si conferma azzeccato. Con il numero 11 sulle spalle, il croato ex Juventus sblocca la partita dopo pochi secondi, chiudendo un ottimo uno-due con Zaza, e poi gioca quarantacinque minuti di ottimo livello. E’ guizzante e spesso gli riesce lo spunto in velocità. I compagni lo cercano con costanza, d’altronde è uno dei più in forma.
MANDRAGORA: non è una novità, vederlo tra le note liete. Il 38 mette ordine a centrocampo, facendo i tocchi giusti al momento giusto e schermando laddove necessario. E’ spesso da lui che partono le azioni meglio costruite.
SINGO: non ha avuto molti giorni a disposizione per mettersi in condizione. Eppure il 17 ha mostrato sprazzi della miglior gamba: con qualche strappo ha messo in difficoltà la difesa dell’AZ. Un buon viatico verso le partite ufficiali.
BERISHA: rispetto a Milinkovic-Savic, non ce ne voglia, il numero 1 albanese garantisce – ad oggi – maggiore sicurezza. E’ chiamato in causa più volte e in altrettante si dimostra attento e reattivo. Sui gol è incolpevole: entrambi, tra l’altro, sono arrivati con le decisive deviazioni di difensori granata.
AZ Alkmaar-Torino: i flop
ZAZA – SANABRIA: il formato di questo commento ci consente un giudizio duplice per le punte, dal quale salviamo Belotti per evidenti motivi di condizione. Juric le prova tutte, Zaza dal primo minuto, Sanabria da inizio ripresa e poi anche il Gallo. Nessuna delle tre, però, riesce a dare pericolosità e dinamismo all’attacco. Con un’eccezione fugace: l’assist dopo cinquanta secondi di Zaza per il gol di Pjaca. Scintilla nella notte.
VERDI: gioca dal primo minuto, ma incide poco. Offre qualche buon passaggio di prima, ma nulla di più. Nel complesso non appare ancora abbastanza dinamico per dire la sua nel 3-4-2-1 di Juric, che pure gli dà fiducia schierandolo titolare.
RODRIGUEZ: Juric lo richiama più volte nel corso del primo tempo. Il 13 ha spesso il pallone tra i piedi, come il tecnico chiede ai suoi braccetti, ma raramente riesce a trovare la giocata giusta. E in fase difensiva non è irreprensibile.
IZZO: il 5 è ben lontano dai suoi migliori livelli. Raramente riesce a giganteggiare con l’anticipo, specialità della casa. Più spesso è invece incerto nella marcatura. Da un suo errore in impostazione nasce il gol del pari, da un altro rischiava di scaturire, prima del tempo, il raddoppio olandese.
Io non so se qualcuno ricorda Belotti dei primi due anni , oggi sembra il fratello scarso , mi auguro per lui che questo modo di esprimersi sia figlio di una voglia smodata di cambiare aria .
I commenti sono sempre gli stessi, perché sempre gli stessi sono i mediocri e scarsi giocatori schierati.
Ma cosa ci aspettiamo ancora dai vari Zaza Verdi e compagnia cantante
AUGURI X PJACA , SPERIAMO TENGA…..! MA CHE ERRORE INVESTIRE MILIONI X VERDI . NON E’ UN CARATTERE …TORO !!!
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Minuscolo pardon