Il Wolverhampton vince 3-2 al “Grande Torino”: il playoff di Europa League rischia di essere fatale per la squadra di Mazzarri

L’ultima speranza, ai 24.000 del “Grande Torino”, la offre Andrea Belotti. Suo, il rigore nel finale che rende meno amaro il passivo dell’andata del playoff di Europa League contro il Wolverhampton. Al sipario è 2-3: passivo pesantissimo, ma che lascia accesa una fiammella in vista del ritorno, tra una settimana al “Molineux”. Di certo occorrerà un Toro diverso, perché i novanta minuti hanno mostrato più di una crepa in quelle certezze che, contro Debrecen e Shakhtyor, si erano consolidate nella testa di Mazzarri.

Torino-Wolverhampton: il primo tempo

I colpi e gli strappi non si risparmiano, fin dall’avvio di gara. Tra Toro e Wolves il confronto è duro e ben ritmato. Il primo squillo è degli ospiti: Jimenez conclude dall’interno dell’area, Sirigu risponde con i piedi. Pronta, la replica granata. Nasce dai piedi di Izzo, che piazza sulla testa di Nkoulou un pallone invitante, ma l’incornata del camerunense si spegne sulla traversa. Quattro minuti e ci prova Dendoncker, sugli sviluppi di punizione, ma l’ex Anderlecht non trova d’un soffio la porta.

Negli ultimi cinque minuti, il confronto si indirizza. Al 40′ l’occasione è granata: Izzo, imbeccato da Bremer, trova i guantoni di Rui Patricio, poi né Zaza né De Silvestri riescono a raggiungere lo specchio. Tre minuti appena e Moutinho, da calcio piazzato, centra la sfera del vantaggio. Cross tagliato, Saiss e Bremer (sarà autogol suo, ai fini del tabellino) toccano in porta. 1-0 inglese.

Torino-Wolverhampton: il secondo tempo

L’avvio di ripresa, per il Toro, è complicato. Poca lucidità, tanta fatica nel mantenere la compattezza. L’ingresso di Lukic serve solo a dare una marcatura temporale più precisa al raddoppio dei Wolves: Traoré trova prima il fondo, poi Jota ben piazzato a centro area. Il 2-0 è solo da spingere in rete. La reazione granata, però, è immediata e porta la firma degli esterni. Cross di Ansaldi per la testa di De Silvestri, che fa esplodere di gioia e rabbia il “Grande Torino”.

Il cambio d’inerzia è illusorio. Dieci giri di lancetta e Raul Jimenez si lancia in contropiede, trova uno spiraglio nella (frastornata) retroguardia granata e deposita alle spalle di Sirigu. I minuti trascorrono. Si giunge a pochi istanti dal 90′. Dias concede al Toro un rigore che Belotti non sbaglia. E’ la grande speranza. Ma l’approdo ai gironi, adesso, è ancor più arduo.

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ultimo aggiornamento: 22-08-2019


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Simone(Toroxever)dito su👆 per gli anonimi 🐰 🐰 🐰 68

Il Wolves è settimo in campionato come noi e, in proporzione alla differenza con le grandi inglesi è come noi. L’unica differenza? Hanno una società e proprietà che ci tiene a vincere e conquistare un po’ di visibilità sportiva La nostra società e il suo proprietario, invece, hanno preso il… Leggi il resto »

Filippo Ex Deltorocomebenicio
Filippo Ex Deltorocomebenicio
6 anni fa

Vedi e’cosi’semplice. Se la gente avesse voglia di capire, basterebbe leggere questo post per avere le idee chiare sul nostro condottiero, e invece non sono bastati 14 anni! Pazzesco!

Giankjc (più Toro e meno guinzagli&collari)

Mazzarri dice niente alibi, poi li elenca tutti da solito piagnina.

Pedric
6 anni fa

Pensate se il sorteggio ci avesse favorito e fossimo arrivati ai gironi. A fine andata saremmo stati in zona retrocessione esattamente come la volta scorsa.

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