Dalla prima vittoria del Toro al re dei marcatori granata, passando per il curioso caso dei fratelli Mosso e dall’origine dei “Goebi”

Nessuna sfida tra squadre della stessa città ha radici tanto antiche quanto il derby della Mole. La più antica stracittadina d’Italia arriverà domenica alla gara numero 143 da quando il campionato italiano si chiama Serie A, ma gli incontri tra Torino e Juventus annoverano ormai 191 sfide. Tutte, o quasi, raccontano di episodi, fatti curiosi e statistiche che ne aumentano esponenzialmente il fascino. La rivalità nasce da subito, fin dalla prima sfida del 13 gennaio 1907, a quarantun giorni dalla fondazione del Toro. Quel primo, lontano, ricordo è piacevole per i sostenitori granata: la vittoria per 2-1 scatenò la gioia di tutti quei pionieri del football che il Torino lo avevano fondato. Di tutti, meno che di Alfredo Dick. Lo svizzero, primo presidente granata ed ex dirigente bianconero sembrava scomparso nei meandri del “Motovelodromo Umberto I”. All’inizio del secondo tempo, infatti, Dick venne chiuso nei bagni da un gruppo dei suoi vecchi colleghi, che lì lo abbandonarono per il resto della partita.

Il dominio granata nelle prime sfide contro la Juventus è dimostrato dalla più larga vittoria in campionato nella storia del derby, l’8-0 del 17 novembre 1912. Quella gara porta con sé un piccolo record nella storia del calcio italiano. Mattatori dell’incontro furono infatti i fratelli Mosso, Francisco ed Eugenio che con cinque reti in due distrussero la Juventus: una famiglia in gol è un unicum nel nostrano mondo pallonaro.

Ben altro riverbero storico, o meglio linguistico, ha la stracittadina del 1956 il cui episodio è sospeso fra realtà giornalistica e mito. La maglia bianconera di quella stagione è eccezionalmente abbondante, in particolare per la gracile ala Gino Stacchini che correndo sulla fascia in quella giornata ventosa fa rigonfiare sulla schiena la divisa a strisce. Dalle tribune di parte granata si leva un grido: “Goebo!” (alla piemontese, “gobbo” all’italiana); il soprannome piacque a tal punto che oggi la Juventus è, per tutti i granata, la “Goeba” e i suoi tifosi i “gobbi”.

I numeri incensano Paolino Pulici come re dei cannonieri granata nei confronti cittadini: 9 i gol. Gabetto avrebbe fatto meglio (12 le sue reti), peccato che le marcature del “Barone” vadano divise equamente tra la sua esperienza bianconera e la sua militanza nel Grande Torino.

Episodi, numeri che se non danno un qualche valore sportivo al risultato del campo, creano un velo di unicità attorno ad ogni derby. E domenica la storia continuerà.


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Roberto (RDS 63)
7 anni fa

Ma secondo me “gobbi” deriva dalla posizione china a 90° che assumono in certi momenti e Lapo ne è il degno rappresentante ed erede.

deankeatonbig
deankeatonbig
7 anni fa

Oggi mi sento Pedro Mariani,vero cuore granata…

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