Da Barreca a Edera: Toro, ora sui Primavera si punta davvero

Rispetto alla precedente gestione, la situazione è cambiata: Barreca e Edera sono in pianta stabile in prima squadra. Non accadeva dai tempi di Ogbonna

Se c’è una cosa che raramente si rimprovera a Mihajlovic, è quella di puntare sui giovani. Lo fa, lo ha sempre fatto, e probabilmente continuerà a farlo. Gettati, pur con un certo criterio, nella mischia, anche quando lo scetticismo è imperante. Il miracolo di Donnarumma (che adesso sta anzi dando più di un grattacapo al Milan per brutti discorsi di calciomercato) resta sotto gli occhi di tutti, ma anche nel Torino l’allenatore ha dimostrato di non temere il giudizio ambientale, soprattutto quando si tratta di giovani giocatori o ex Primavera da lanciare. Così, l’anno scorso, l’allenatore ha puntato forte su Barreca, raccogliendo buoni frutti.

E l’esperimento, quest’anno, può essere doppiato con Edera, che, dopo un precampionato molto positivo, è rimasto a Torino proprio con il benestare del tecnico, che lunedì, contro la Lazio, lo ha schierato per ben più di uno scampolo di partita, permettendogli di essere lettaralmente decisivo. Più in generale, è importante la statistica che riguarda gli ex Primavera ora in prima squadra: l’anno scorso, con Barreca, c’erano anche Parigini, Aramu e Alfred Gomis (tutti rimandati); quest’anno, oltre a Edera, anche De Luca (giudicato non ancora pronto). Di fatto, due giovani del vivaio su cinque hanno delle possibilità concrete di mettersi in mostra, come non accadeva da diverso tempo.

In precedenza, infatti, la gestione Ventura vide un solo ex Primavera davvero in rampa di lancio: Angelo Ogbonna, che già da diverso tempo era però in pianta stabile in prima squadra. Oltre al difensore, tutti gli altri giocatori hanno avuto pochissimo spazio: l’esordio è stato concesso solo a Lys Gomis, Diop, Lescano, Rosso e proprio Edera (tutti per pochi scampoli di partita), mentre per tutti gli altri, Barreca compreso per un totale di 17 giocatori, soltanto qualche presenza nei ritiri estivi o qualche partita vista dalla panchina. Un materiale diverso? È possibile, ma la sensazione è che comunque qualcosa di diverso nel Toro di Mihajlovic ci sia, vista la considerazione data ai prodotti del vivaio. Che, ora, possono emergere davvero.