Ha salvato Crotone e Genoa e nel 2006 è stato l’eroe della finale playoff contro il Mantova: ora Davide Nicola può tornare al Torino
“Dovremo sudarci la salvezza fino all’ultimo”: Davide Nicola parlava così, circa un anno fa, quando il Genoa lo chiamò per sistemare una classifica deficitaria, che avvicinava il Grifone alla retrocessione. Il Torino ha scelto lui per la sostituzione di Marco Giampaolo, la cui gestione ha prodotto 13 punti in 18 partite, troppo poco per non essere invischiati nella zona calda. Il tecnico classe 1973, nato a Luserna San Giovanni – a 50 chilometri da Torino -, è uno specialista del lavoro sporco. Ha salvato i rossoblu l’anno scorso e nel 2017 ci era riuscito con il Crotone, con una rincorsa da record che portò in dote 20 punti tra aprile e maggio. Quel traguardo lo festeggiò tornando a casa, in bici: giunse al Filadelfia – da poco re-inaugurato – accolto dal popolo granata. Che non aveva dimenticato la notte dell’11 giugno 2006.
Il gol col Mantova e il pragmatismo: il profilo
Era, quello, il primo Torino di Cairo. Per passare dalla B alla A doveva vincere contro il Mantova, in finale playoff. Nicola segnò il gol del 3-0 ai supplementari e mandò in visibilio il Delle Alpi. Da calciatore fu l’unica stagione in granata, per lui. Chiusa con i brividi, mica male.
Da allenatore ha girovagato. Lumezzane, poi Livorno (promozione in cadetteria, esonero e subentro in A, con amara retrocessione finale), Bari e appunto Crotone. Dopo la non esaltante avventura all’Udinese – subentrato e poi esonerato -, è arrivato il Genoa, che nonostante la permanenza nella categoria ha scelto di dargli il benservito a fine campionato, puntando su Maran. Ora l’occasione gliela ha data il Torino, a caccia di pragmatismo per evitare una retrocessione che sarebbe drammatica.
Nicola, d’altronde, è uno che mette l’obiettivo davanti a tutto e le caratteristiche dei calciatori prima dei concetti: si è adattato, ovunque è andato. Certo, l’abitudine a lavorare con la difesa a tre o a cinque è uno dei motivi che stanno spingendo il Torino a offrirgli la panchina. Ma c’è di più: c’è un tecnico di lotta e pensiero. Che, sperano i vertici granata, possa scrostare via la negatività.

secondo me è la persona giusta ma deve usare la Clava per un po’ contro tutti ricostruire mentalmente una squadra non è facile , capire subito su chi contare per evitare nei 2 prossimi incontri altri danni è molto difficile non deve guardare in faccia nessuno senatori o raccattapalle che… Leggi il resto »
Ma se gli unici che sanno giocare non vedono l’ora che arrivi giugno per andarsene, Nicola o Cairo che sia l’allenatore. Odiano il nano. Se li vende con chi cacchio giochiamo? Con Gojak, Vojvoda, Lyanco ed il portiere di hockey?
Li vende o se ne vanno?
il vannino innav sono anni che scrive che i migliori a giugno se ne vanno
e sono anni che i migliori restano. da lì la nomea che lo accompagna da sempre: attenti a quel che dice, inversamente proporzionale a quel che succederà
Ci vuole assolutamente una spalla per Belotti e un uomo d’ordine a centrocampo…e magari via Zaza,Verdi e Murru
Scusa ma quelli li avrebbe voluti pure il Maestro. Non li ha presi a lui e li prende a Nicola?
È ufficiale?
E quasi sicuro,si sta liberando dal contratto col Genoa che non vede l’ora ,in quanto ha tre allenatori a libro paga.