Aaron Ciammaglichella si è presentato ai microfoni di Torino Channel: “Gol o assist? Preferisco fare i secondi”
C’era anche Aaron Ciammaglichella con la Prima squadra a Pinzolo per il ritiro che ha visto la squadra di Juric preparare la nuova stagione. Lui che al Torino è praticamente nato, dato che dall’età di 4 anni veste la maglia granata. “Per me è il Toro è una seconda casa, ho fatto un percorso iniziato all’età di 4 anni, non arrivavo da altre squadre, io sono cresciuto vicino lo stadio”, ha detto a Torino Channel. Papà ex calciatore di Serie D e futsal: ma l’amore per il calcio è nato perché Aaron se lo sentiva dentro: “Mio padre non mi ha mai messo tante pressioni o che io facessi il calciatore, mi ha coinvolto durante le sue partite sì ma mi sono innamorato di questo sport anche perché credo di essere nato per giocare a calcio, è la mia passione”.
Ciammaglichella: “Allenarsi con la Prima squadra è importantissimo”
Alla prima in Nazionale Under 18 subito un gol: “Un’emozione incredibile, a Potenza lo stadio era pieno, c’erano tante scuole, era la mia prima da titolare e segnare con la maglia azzurra è un’emozione, non la provi tutti i giorni e senti la differenza”. Nell’ultimo anno la crescita con la Primavera: “Ogni anno si alza sempre il livello, penso di essere cresciuto anche umanamente perché sono maturato. Devo ancora alzarla l’asticella però”.
“Mio padre mi chiama Terminator perché sono preciso? Secondo me ha esagerato (ride), ma sì, sono molto serio, prendo molto seriamente il calcio e spero diventi un lavoro. Se voglio alzare il livello devo sacrificare qualcosa e curare i dettagli minimi”.
“La scuola? Per molti calciatori è un tabù ma è importante, si deve sempre avere una seconda strada o comunque avere qualcosa che riesce ad aprirti la mente. Il calcio tira fuori tante energie, uso la scuola per aumentare la mia cultura, i miei ci tengono molto, quest’anno avrò la maturità ma poi voglio continuare gli studi”. Buongiorno si è laureato: “Alessandro è un esempio per tutti, ha fatto capire quanto la scuola sia importante”.
Sul ritiro: “Esperienza unica, allenarsi con i tifosi vicino, avere il loro calore sia al campo che fuori dall’hotel è veramente un onore per me. Ed è bello confrontarsi con chi ha così tanta esperienza come i miei compagni e anche con Juric”.
Su Juric: “Allenarsi con la Prima squadra e Juric è importantissimo. Io cerco di apprendere tutto da Juric e dai compagni, impari tanti da loro sia calcisticamente che a livello mentale”.
“Gol o assist? Domanda difficile, mi piace fare entrambi. Io però preferisco quando aiuto il mio compagno, quando lo vedo esultare, quindi preferisco l’assist. Come mi piace essere descritto? Come un ragazzo serio. Io cerco di apprendere dai più grandi ma anche di essere un esempio per i più piccoli. E’ un onore fare entrambe le cose”.
Ma come? Non se ne vogliono andare viia tutti?
Pare non essere così
Tu invece purtroppo rimani
E’ la mia mission. Fino a quando tutti gli zerotreini non se ne sono andati dal Toro, mi tocca…
Allora dormi tranquillo che i tifosi del TORO restano anche davanti alle sciagure come te
uno dei tanti prospetti interessanti messisi in mostra nell’ultima primavera
forza Ciamma SFT