Da quando Mazzarri è l’allenatore del Torino, il redimento è tornato ai livelli dell’Europa League. Ma potrebbe non bastare: il tecnico paga anche alcune scelte sbagliate nella sua gestione
22 punti e bilancio da Europa League. Ma per il Torino, tutto questo potrebbe non bastare. Da quando Walter Mazzarri è l’alleantore del Toro, Belotti e compagni sono tornati a macinare punti (22, per l’esattezza), in parte anche un gioco. E, soprattutto, una tranquillità ritrovata con il nuovo modulo sul quale però ha dovuto lavorare parecchio, prima di poterlo adottare. Ora, però, che il dilemma tattico sembra superato, e anzi rodato, per il Torino restano 18 punti a disposizione per poter sperare in una qualificazione in Europa League. Che se fino a qualche settimana fa sembrava oggettivamente impossibile: per tenuta mentale della squadra, prima di tutto. Non a caso De Silvestri, dopo Torino-Inter, era stato chiaro “Dovevamo prima di tutto capire di essere forti“, aveva dichiarato. Meglio di così, non si può.
Torino, con Mazzarri il rendimento è da sesto posto: Sampdoria giù, Fiorentina su
E ora, con sei partite a disposizione e soprattutto le gare contro Milan e Atalanta, una speranza (restando sempre molto vaghi) per accedere all’Europa League resta. Soprattutto se si pensa che dal girone di ritorno, con Mazzarri in panchina, il Toro ha collezionato 22 punti, ex aequo con Roma e Lazio. Un punto in meno rispetto all’Atalanta (rivalissima per l’Europa), due, inoltre, della Fiorentina che sta vivendo un momento davvero superlativo dopo la terriile tragedia che si è abbattuta sulla squadra, con il dramma Astori. A deludere è l’altra grande rivale del Toro per l’Europa: non il Milan (28 punti), ma la Sampdoria, che sta vivendo un bruttissimo girone di ritorno. La squadra di Giampaolo ha collezionato solo 17 punti. Ecco la classifica: Juventus 37, Napoli 30, Milan 28, Fiorentina 24, Atalanta 22, Torino, Roma e Lazio 21, Inter 19, Sampdoria 17.
Europa League: Torino a 5 punti. Mazzarri paga errori anche suoi
Bene Mazzarri, leggermente meglio di Mihajlovic, finora. Il cambio era quindi giusto? Ai posteri, davvero, va l’ardua sentenza: si parla di due allenatori capaci e preparati, ma molto diversi tra loro. Sbagliato sarebbe addossare le colpe di una stagione faticosa solo alla precedente gestione, dal momento che le quattro sconfitte consecutive, collezioate proprio da Mazzarri, pesano eccome. Soprattutto quella in casa di un Verona ampiamente battibile. Però, c’è un però: il Torino di Mazzarri, ai punti, ora sarebbe sesto. E rispetto a quello di Mihajlovic, sembra godere di un’autostima che non aveva, e che può lanciare Belotti e compagni verso una rinscorsa insperata, ma non irrealizzabile.
Devo aggiungere al.post di patsala che lo stesso utente può spolliciare lo stesso commento in diversi giorni…anche questo è poco serio noh ??
Redazione mi avete appena cancellato 2 risposte a bischero che non contenevano parolacce, cosa accade ??? Ormai non accettate più il contraddittorio nei confronti dei vostri collaboratori ?
La tentazione di non partecipare più è grande , aspetto una vostra risposta, anche tramite questo mezzo.
Grazie.
collaboratori????educazione mancata nei vostri confronti????ti apriremo gli occhi?????????ma robe da matti…
Dalle mie parti si dice …stai bene così…
Il risveglio è doloroso amico mio, ma non esagerare.
invece dalle mie parti si dice: gaute la natta….
redazione bricconciella….non mi avete fatto il bonifico mensile e censurate plasticone.datevi una regolata…:-)
Ti ritenevo più intelligente ma anche tu sei della schiera degli ignavi, non ti preoccupare non finirai all’inferno.
Nooo, ma non era tutto male da quando è arrivato Mazzarri? No dai, ricontrollate che non può essere