Il nuovo acquisto del Toro, Cesare Casadei, si è raccontato in un’intervista parlando di molti temi diversi

Il nuovo centrocampista del Toro si è presentato ai canali ufficiali del Torino: “Sono molto contento di essere arrivato, di essere qua, non vedo l’ora di iniziare”. Il numero 22 dei granata ha parlato di quanto fosse impaziente di tornare in Serie A: “Non è il primo anno che cerco di tornare in Italia, l’interesse del Torino c’è sempre stato quindi ho sempre spinto per venire qua. Quest’estate quando ho saputo che c’era la possibilità non ho esitato quindi sono molto contento“. Il giovane ha anche parlato delle prime voci che lo avevano accostato al Toro: “La prima voce era già un paio di anni fa, addirittura prima che andassi al Chelsea c’era già l’interesse del Torino, poi le cose sono andate diversamente però, anche grazie al presidente che ha fatto sì che potessi arrivare. Sono veramente molto contento”.

La lunga trattativa e le emozioni provate arrivando al Toro

Casadei ha parlato della lunga trattativa che lo ha portato a Torino: “L’ultimo mese è stato un po’ travagliato. Comunque sia io sono sempre rimasto fiducioso perché ho sempre sentito la fiducia della società, del direttore, del presidente e del mister. Ovviamente non è stato facile ma l’importante è che sia arrivato qua”. Il calciatore ha continuato descrivendo le emozioni provate: Emozioni grandissime perché siamo riusciti a mettere la parola fine a questa trattativa che è durata molto. Percepisci la storia di questa società dal primo momento in cui entri al Filadelfia o qui allo stadio con tutte le foto del Grande Torino. Di conseguenza ti dà un motivo di orgoglio l’indossare questa maglia”. Poi il centrocampista ha parlato delle partite dei granata viste in TV: “Il Torino è sempre stata una squadra di grande carattere e carisma. Di conseguenza penso che tutti i giocatori che giocano ora o che hanno giocato nel Torino sappiano che quando vanno in campo devono dare il massimo perché è la storia che lo dice. Sono pronto ad affrontare quest’avventura con grande positività”.

Casadei: tra tattica e vita extracampo

La domanda successiva ha riguardato la caratteristiche della squadra che lo hanno convinto a scegliere il Toro. Cesare ha risposto così: “Come ho detto è una squadra che ci mette cuore e anima quando è in campo, penso sia un aspetto molto importante quindi al di là della tattica che comunque conoscevo già perché conoscevo il mister già dai tempi dell’Inter quando lui era lì. Questi sono un paio di fattori che mi hanno convinto a venire qua”. Poi l’ex giocatore dell’Inter ha parlato della sua personalità e della sua vita fuori dal campo: “Cesare Casadei non in campo sportivo è lo stesso del campo sportivo, la mia routine è sempre la stessa, sono molto tranquillo, mi piace rilassarmi quando sono fuori dal campo, non ho grossi hobby che occupano il resto della giornata”.

Cesare Casadei: il suo rapporto con la famiglia

Cesare ha parlato anche dei suoi genitori e della loro attività commerciale: “Hanno ancora la piadineria, ora l’hanno data in gestione ma quando torno a casa una piadina ci scappa”. A quel punto ha parlato della sua piadina preferita: “La mia piadina preferita è la crudo, squacquerone e rucola, la più classica di tutte, non cambio mai, sempre quella”. Poi ha parlato del suo rapporto con il fratello: “Mio fratello, non mi piace dire che lavora con me perché abbiamo un rapporto speciale, siamo sempre vicini però mi aiuta in tutto quello che faccio, mi è sempre vicino, adesso è qui a Torino per i miei primi giorni, le mie prime settimane. Anche lui giocava a calcio quindi ha sempre avuto questa passione come me. Lui ora sta qui per aiutarmi ad ambientarmi, trovare casa. Poi lui ripartirà perché in realtà vive in America e viene giù un paio di volte all’anno e sta un po’ con me”.

Tra gli idoli e i ricordi di Vanoli all’Inter

Casadei ha poi parlato dei suoi idoli nel calcio: “Nel calcio moderno mi piace molto Valverde del Real come stile di gioco, è un giocatore duttile, di grande quantità e anche qualità. Può ricoprire molti ruoli, è di grande ispirazione. Andando nel passato io sono cresciuto con Kakà. Era il mio idolo da bambino perché ovviamente quando si è piccoli tutti vogliono giocare attaccanti, fare gol e assist”. E ha preso la 22 come Kakà: “Non avevo troppa scelta. Siamo a gennaio e i numeri rimasti sono pochi ma ho scelto il 22 anche per Kakà”. Poi Cesare Casadei ha parlato di Vanoli ai tempi dell’Inter: “Io giocavo in Primavera ai tempi, qualche volta è capitato che mi allenassi con la prima squadra. Lui era l’allenatore in seconda quindi si occupava molto di noi giovani, si prendeva cura di noi, mi ha fatto subito una bella impressione”.

Dalle giovanili alla Premier: Casadei racconta il salto

Dalle giovanili dell’Inter al Chelsea il salto: “Non è stato un percorso facilissimo, perché andare in un altro paese quando si ha 18-19 anni vuol dire imparare una nuova lingua, una nuova cultura, ambientarsi in un altro paese. Non è stato subito facile però comunque sia io porterò sempre quest’esperienza dentro di me come un’esperienza positiva perché penso che mi abbia fatto crescere tanto calcisticamente e fuori dal campo. Quindi sono molto contento di questa esperienza e la ricorderò sempre positivamente”. Comunque non ha mai pensato di fare il passo più lungo della gamba: “Io ho sempre cercato di godermi giorno per giorno ciò che mi stava succedendo, è stato un percorso che mi ha insegnato tanto, ho sempre cercato di prendere il meglio di ciò che questo percorso mi stava insegnando”.

Dal debutto all’atmosfera negli stadi inglesi

Casadei ha debuttato in Premier contro il Liverpool, partita definita dall’intervistatore “una partita da sogno”, ecco le parole del numero 22 a riguardo: “Una partita da sogno più o meno in realtà perché abbiamo perso e neanche di poco. Però comunque sia è stato un momento di orgoglio perché un debutto ad Anfield non capita tutti i giorni, quindi sicuramente c’era molta emozione. La partita non è andata nel migliore dei modi, però quando ripensi a quel momento sono sicuramente pensieri positivi”. Poi gli è stato chiesto come fosse l’atmosfera negli stadi inglesi: “Diversa da qua in Italia. Non ci sono le curve che cantano tutti i 90 minuti però sono calorosi a modo loro. Sono stadi in cui senti il calore della gente perché la tribuna è attaccata al campo e c’è sempre una bella atmosfera. Da italiano sono cresciuto guardando la Serie A quindi sono troppo affezionato alla curva e agli ultras che cantano 90 minuti, quindi preferisco in Italia“.

Il ritorno in Italia e il ricordo del Mondiale perso in finale

Ancora un volta Casadei ha ribadito il desiderio di tornare in Italia: “Era il momento giusto per tornare in Italia, era da un po’ che provavo a tornare ma le cose non sono andate come volevo in un certo senso. Avevo tanta voglia di tornare in Italia e finalmente ci sono”. Poi ha parlato della sua posizione in campo: “In questi anni ho giocato dappertutto, nasco come mezzala in un centrocampo a 3, però poi ho giocato anche in un centrocampo a 2, nell’ultimo periodo al Chelsea anche da solo come mediano, ho giocato anche come trequartista. Mi piace fare tutte e due le fasi, attaccare, difendere. Dipende dal modulo con cui l’allenatore vuole giocare, io cerco sempre di adattarmi a quelle che sono le indicazioni del mister”. Il numero 22 ha anche parlato del mondiale perso in finale: “Quel mondiale mi ha lasciato tanto a livello di ricordi e emozioni che sono impagabili. Eravamo un gruppo fantastico, abbiamo passato un mese in Argentina in cui ci divertivamo tra di noi a stare insieme. Mi sono goduto ogni momento di quel percorso. Ci siamo presi anche una bella soddisfazione. Abbiamo perso in finale però abbiamo dimostrato di essere un grande gruppo con molta qualità”.

I contatti con il CT e le emozioni del Fila

Casadei ha parlato dei contatti con il ct dell’Italia U21: “Ci teniamo in contatto sempre soprattutto nel periodo del calciomercato. Siccome lui sapeva del mio desiderio di tornare in Italia. Lui mi ha consigliato solo di andare in una piazza dove possa trovare spazio e dove abbia l’opportunità di far vedere le mie qualità. Penso quindi che sia molto contento della mia scelta”. Alla domanda sulla sua condizione fisica Cesare ha risposto senza esitazioni: “Sono pronto fisicamente”. Poi l’ex giocatore dell’Inter ha parlato delle emozioni provate allenandosi al Filadelfia: “Quello è un pezzo di storia non solo per il Torino ma per il calcio italiano, entrare in uno stadio dove è stata scritta la storia è sicuramente emozionante”.

Il messaggio ai tifosi

L’intervista è proseguita parlando della città di Torino: “Ancora non ho visitato tanto la città. Ho girato ma non per svago, per cercare appartamenti e case, quindi ancora non me la sono goduta al massimo. Ero stato a Torino solo per il calcio ma quando si viaggia per andare in trasferta non si ha molto tempo”. Poi Casadei ha parlato del suo primo obiettivo con la maglia granata: “Riuscire ad entrare nel vivo della squadra ed essere uno dei protagonisti di questa stagione”. Infine Casadei ha concluso l’intervista con un messaggio per i tifosi granata: “Un messaggio che voglio mandare è che sono molto contento e orgoglioso di giocare per il Torino e non vedo l’ora di scendere in campo“.

Cesare Casadei
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ultimo aggiornamento: 11-02-2025


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Tonio1973
Tonio1973
1 mese fa

In altri tempi, l’acquisto di un Casadei (come ai tempi un Ricci o i titolari della U21 Benassi Baselli Zappacosta Belotti) mi avrebbe fatto pensare a chissa quali sviluppi, crescite, programmazione. Oggi dopo 20 anni di cairo, speranze zero. Tra l’altro con un Vagnati dal fiuto zero, parlare di un… Leggi il resto »

tmatteo64
tmatteo64
1 mese fa

A pelle questo mi piace tanto e un’esperienza in Inghilterra non da poco per l’età. Ma noi non possiamo contare su nessuno in prospettiva, il nostro pessimo e impresentabile ds ha già spiegato in diretta nazionale sky che nella torello effeci sono tutti di passaggio per poi andare nel calcio… Leggi il resto »

aletoro75
aletoro75
1 mese fa

Mi sembrano parole di un ragazzo con la testa sulle spalle e avercela, oltre alle qualità tecnico-atletiche, é fondamentale per non fare la fine dei promessi fenomeni che poi sono crollati sotto il peso delle attese; avrà certamente le sue opportunità e sta a lui dimostrare il suo potenziale, nei… Leggi il resto »

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