Pontus Jansson, da due mesi in prestito al Leeds, spiega i motivi di un addio pieno di rancore: “Dovevo restare, ma con Mihajlovic è cambiato tutto”
In una intervista riportata da Fotbollskanalen, Pontus Jansson ha spiegato i motivi che lo hanno portato a lasciare la scorsa estate il Torino, per accasarsi in prestito al Leeds United: prima sedotto e poi abbandonato, questo il messaggio che trapela dalle parole pregne di livore del difensore svedese, ancora scottato dall’addio alla maglia granata. Il nazionale svedese punta l’indice contro il tecnico Mihajlovic, che secondo il giocatore, avrebbe avuto un ruolo decisivo nella decisione della società di cederlo oltremanica: “Prima del cambio di allenatore, ho ricevuto rassicurazioni sulla mia importanza in squadra, ma con l’arrivo di Mihajlovic tutto è cambiato“, ha affermato il difensore, aggiungendo “Quando ho capito che la mia posizione in squadra era cambiata, me ne sono andato sbattendo la porta” .
Due stagioni in granata, con all’attivo 25 presenze e un gol, non sono dunque bastate per fare breccia nei piani tecnici del nuovo Torino. Il difensore, nell’intervista rilasciata ai media svedesi, ha aggiunto altri particolari sul suo addio all’Italia: “E’stato difficile, all’epoca dei fatti ho covato molta delusione, ma ora è tutto alle spalle. Con alcune persone al Toro parlo e ho ancora un buon rapporto, ma non con l’allenatore. Gli anni in Italia mi hanno fatto bene sia a livello calcistico che personale, ma i loro piani tecnici sono cambiati”.
Lo svedese ha concluso definendosi soddisfatto della sua permanenza al Leeds, affermando di sperare che gli inglesi possano acquistarlo a titolo definitivo, facendo valere l’obbligo di riscatto al raggiungimento di 20 presenze stagionali: “Ultimamente ho cominciato a giocare con regolarità, e i risultati di squadra stanno migliorando molto. Mi sento a casa, e mi auguro di essere acquistato a titolo definitivo. Qui si gioca a calcio, mi diverto e anche il livello tecnico è più elevato di quanto mi aspettassi”. Una separazione che, dopo queste dichiarazioni al veleno, assume le fattezze di una frattura che nemmeno il tempo potrà ricomporre.
Non mi dispiaceva ma se era un cocco dell’odiato Guru meglio che si sia cavato dalle palle.
Io lo terrei bene in considerazione. Se giocherà con continuità, lasciando alle spalle infortuni e cose di questo tipo, lo riporto a casa e metto il GRANDE Rossettini a fargli da riserva, poche storie.
L’unica cosa che conta sono i 4 mln che incasseremo dal riscatto appena passate le 20 presenze