Ivan Juric nei suoi due anni all’Hellas Verona ha dato il suo contributo permettendo alla societĂ di fare importanti plusvalenze
Valorizzare è ciò che ha reso l’Atalanta un modello da seguire. Valorizzare è anche ciò che Ivan Juric, non a caso allievo di Gian Piero Gasperini, è riuscito a fare nell’Hellas Verona, club sotto la sua guida per due stagioni. Sono tanti i talenti lanciati e rivalutati grazie al lavoro svolto dal tecnico, spesso in arrivo proprio dal vivaio, come il caso di Kumbulla. Una delle sue peculiarità è infatti quella di saper tirare fuori il meglio da ognuno dei suoi giocatori, prendendosi giustamente qualche rischio ogni tanto con i piĂą giovani, ma che nella maggior parte dei casi viene ripagato. Lo stesso modus operandi potrebbe quindi essere riportato nel Torino, futuro club del croato che lo ha scelto come dopo-Nicola pensando ad una soluzione sul lungo periodo.
Juric, col Verona plusvalenze importanti
Il primao anno di Juric in gialloblu ha visto emergere diversi profili interessanti. Tra quelli che hanno aumentato il proprio valore in modo esponenziale, non può di certo mancare Rrahmani, arrivato dalla Dinamo Zagabria per poco piĂą di 2 milioni. Il ventisettenne kosovaro ha attirato su di sè le attenzioni del Napoli, che ha poi speso quindici milioni per farlo suo. C’è poi Amrabat, arrivato dal Bruges per circa 3,5 milioni, ma rivenduto poi alla Roma per 18. Il trasferimento in giallorosso non ha avuto gli stessi esiti ottenuti tra gli scaglieri,a ma il Verona ci ha comunque guadagnato. Anche Kumbulla si è rivelato un colpo vincente: il giovane, prodotto del vivaio giovanile del club gialloblu nel quale è rimasto dal 2008 al 2018, ha poi ottenuto il vero scatto di qualitĂ alla corte del tecnico croato, convincendo la Roma a spenderediversi milioni e ad inserire alcuni giocatori nella trattativa. Un buon affare tenuto conto del costo iniziale del cartellino pari a 75.000 euro.
Pessina e Dimarco, nuova vita nel Verona di Juric
Non sono però gli unici che Juric è stato in grado di valorizzare. Tra i nomi piĂą blasonati di coloro che sono transitati per la sua corte, figura quello di Matteo Pessina, arrivato in prestito dall’Atalanta, e che ha avuto il vero e proprio exploit proprio sotto la guida del tecnico croato, anche se in questo caso ovviamente non è scattata nessuna plusvalenza Lo stesso è accaduto con Dimarco, autore del gol del pareggio sia nel match di andata che in quello di ritorno contro i granata, approdato in gialloblu in prestito dall’Inter. Mattia Zaccagni. Il centrocampista originario di Cesena, passato al Verona nel 2013 e girato in prestito in una serie di club, ha ottenuto il salto di qualitĂ con gli scaglieri a partire dal 2016, raggiungendo l’apice negliultimi due anni. Il suo cartellino vale ora circa 15 milioni, valore decisamente piĂą alto rispetto a quello iniziale. Il Toro spera quindi che la storia si ripeta anche con i propri giocatori, in modo da avere una sorta di garanzia.

E comunque, un bravo allenatore riesce a valorizzare i giocatori e a creare plusvalenze, SE i giocatori sono giovani prospetti validi o giocatori di qualità che hanno avuto una momentanea flessione. Non può certo far diventare dei mostri gente come zaza e verdi, per dire.
L’importante sono i risultati sportivi.
Ivan “Il Valorizzatore” Juric: Obiettivo Svolta!