Partita impeccabile dell’estremo difensore granata: da lui non si passa. E la retroguardia acquisisce una sicurezza fondamentale per puntare in alto

L’entusiasmo del suo arrivo era tanto, tantissimo. E bisognava subito tenere alte le aspettative. D’altra parte, per quanto accantonato, un portiere in arrivo dal Manchester City, titolare fino alla scorsa stagione, non poteva non stuzzicare la fantasie pallonare dei tifosi del Toro, che hanno sempre avuto sentimenti contrastanti nei confronti di Daniele Padelli. Poi, la prima a Bergamo e quella voglia probabilmente di strafare: Joe Hart aveva fatto meno di quello che ci si aspettava, partecipando (in concorso di colpa), alla rete del pareggio di Masiello.

E dopo una partita senza essere impegnato contro l’Empoli, e una in cui ha alternato buonissime cose a qualche scivolone in quel di Pescara, è arrivata la Roma. E, con lei, anche tutta l’esperienza che da un portiere di fama internazionale ci si aspetta. Ieri il Torino ha potuto capire cosa vuol dire saper blindare la porta, riuscendo a dare sicurezza a un reparto sotto pressione dai giocatori di qualità capitolini. Ci è voluto poco per capirlo: un’uscita immediata (di quelle che in granata mancavano da tempo) a colpo sicuro su Dzeko; azzardata, forse, ma l’unica mossa da adottare per poter evitare pericoli maggiori.

Così, dopo pochi minuti; così, per tutta la gara. La prestazione di Hart, tra uscite e interventi tra i pali (chiedere nuovamente a Dzeko per conferma), è stata particolarmente convincente, e ha aiutato in maniera decisiva a consolidare il risultato e soprattutto la fiducia della squadra minuto dopo minuto. Soltanto il rigore di Totti, non certo l’ultimo arrivato, lo ha piegato: niente più porta immacolata, vero, ma tre punti in saccoccia e soprattutto gli applausi dello stadio.

Ai quali ha ricambiato, insieme con tutta la squadra. L’inserimento nel gruppo procede positivamente: basta vedere come esultava con i compagni al termine della gara. E il problema linguistico (traduzioni sui Social Network o meno) va via via diminuendo, grazie alle lezioni che quotidianamente prende, per inserirsi nel minor tempo possibile. Insomma, una parabola che sembra essere ascendente, per la fortuna del Toro, per la gioia dei tifosi. Le (poche) critiche ricevute sembrano già un lontano ricordo. Deve aver parato pure quelle.

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padelli

ultimo aggiornamento: 26-09-2016


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tifotoro77
7 anni fa

Grazie Hart di essere da noi e di fare onore alla nostra porta…non me ne voglia Padelli “che mi sta pure simpatico” ma preferisco Hart in porta anche con le stampelle o con qualche linea di febbre

Massimo (max63)
7 anni fa

Non so quanto sia eccelso, ma sicuramente ha la personalita’ che mancava al predecessore, ci fara’ fare qualche punto in piu’. Il destino sta anche nel nome, Padelli invita alla burla, uno che si chiama Joe ( e poi Hart), nasce gia’ eroe.

Massimo (max63)
7 anni fa

Padelli di nome potrebbe fare Gualtiero.

SpakkaLaGobba
7 anni fa

Joe in visita al Museo Egizio: “……WTF… this mummy looks rough. Has she gone bad?……. WHOW! …… she’s even crawling around!!! She must be posessed…” “No no dear Joe…. Non è ne una mummia avariata né posseduta…. È la direttrice….” “My bad, sorry…. What’s that hump on her back anyway????”… Leggi il resto »

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