Il presidente Cairo, nella sala conferenze dello stadio Olimpico Grande Torino, presenta il nuovo allenatore Ivan Juric

Nel giorno di Ivan Juric a presentate il nuovo allenatore del Toro è il presidente Urbano Cairo. Il tecnico croato arriva al posto di Davide Nicola. Dopo due giorni in cui la squadra granata si è sottoposta alle visite mediche, ai tamponi e alle vaccinazioni, questa mattina Juric ha diretto il suo primo allenamento al Filadelfia. “Oggi è una giornata importante perché presentiamo il nostro mister Ivan Juric. Volevo prima ringraziare Davide Nicola, che ha fatto un ottimo lavoro, ha ricompattato l’ambiente, ha ottenuto la salvezza. Io lo conoscevo dal 2005, era stato un mio giocatore, quando è tornato il 19 gennaio con il suo entusiasmo mi ha contagiato tanto, ho calcolato che da quel 19 giorno sono stato con la squadra 37 giornate. Sono stato molto vicino alla squadra. L’obiettivo iniziale non era la salvezza, poi lo è diventata ma con Nicola siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo e lo ringrazio davvero tanto”.

Cairo: “Juric lo volevo anche un anno fa”

Ancora Cairo: “Juric lo conosco da tempo ma non avevamo avuto particolari contatti, al Verona ha fatto un lavoro eccezionale. Una sera, dopo una partita del Verona contro l’Inter di due anni fa, avevo visto la sua intervista in Tv e mi aveva colpito per come parlava. Ho subito detto a Vagnati che dovevo incontrarlo perché avevo la sensazione che potesse essere l’allenatore giusto per fare bene al Torino. Ci siamo incontrati, poi lui ha scelto di restare al Verona, mi ha detto che non se la sentiva di lasciare il Verona per un fatto di gratitudine verso il club. Io gli ho detto che lo capivo e gli ho fatto l’in bocca al lupo. Quest’anno ci abbiamo riprovato a prenderlo, anche se abbiamo molto apprezzato il lavoro di Nicola, e ci siamo riusciti”.

“La sensazione riguardo al fatto che Ivan potesse venire al Torino c’era già l’anno scorso perché avevamo le stesse vedute“.

Sugli obiettivi del Toro: “Se l’obiettivo è l’Europa? Dopo che siamo tornati in serie A abbiamo fatto dei buoni campionati, poi negli ultimi due campionati abbiamo fatto male. Due anni fa eravamo anche partiti con una discreta andata, poi il ritorno non fu brillante. Abbiamo una storia recente non buona, quindi adesso è meglio non fare voli pindarici e stare con i piedi per terra”.

Cairo sugli addi di Bava e Comi: “Giusto cambiare”

Cairo ha poi parlato dell’addio di Bava: “Il cambiamento il società credo che fosse giusto farlo. A Comi e Bava sono ancora legato. Bava nei primi sette anni con noi ha fatto bene, ha ottenuto risultati molto buoni, siamo tornati a vincere e sono stati prodotti buoni giocatori che poi sono diventati professionisti. Poi ci sono dei momenti in cui è giusto fare dei cambiamenti perché magari la sintonia non era più la stessa. Bava l’avevo nominato ds, poi l’ho fatto tornare alle giovanili, magari non era felice di ciò, aveva un po’ di risentimento. Quest’anno non era più il Bava che conoscevo, solo nell’ultimo periodo l’ho rivisto come era prima. Negli ultimi due anni però le giovanili non avevano fatto bene come in precedenza, non solo la Primavera ma anche le categorie sottostanti. Questo mi ha dato delle sensazioni non positive e per questo ho scelto di interrompere il rapporto. Noi siamo un’azienda che deve avere degli obiettivi. Ora è arrivato Ludergnani, tra l’altro ho visto un video del convitto delle giovanili della Spal e ho pensato che fosse molto bello, che anche al Torino sarebbe bello avere queste strutture”.

Sull’addio di Comi invece: “Comi era qua da dieci anni, adesso non abbiamo un dg, ma ci sono persone che possono fare bene e crescere. E’ arrivato Bellino, che è molto bravo, e ha la delega agli impianti: per il Robaldo abbiamo vinto il bando 5 anni fa, adesso non voglio parlare del Comune, ma penso che anche noi potevamo fare di più. Se io avessi fatto io il direttore con l’incarico di trovare una soluzione per far partire i lavori penso che l’avrei trovata, ma non posso fare tutto io”.

Cairo ha poi parlato anche dell’ormai imminente addio di Sirigu: “Sirigu con noi ha fatto quattro anni, ma nell’ultimo anno l’ho visto meno felice di restare con noi. Quindi credo che potesse essere giusto accontentarlo. E’ un portiere di grande esperienza è ancora nel pieno della carriera, magari può avere dei desideri diversi. Io con lui ho un ottimo rapporto. La motivazione però è importante, non è che non fosse attaccato alla maglia, lo è, ma se non sei al massimo concentrato e con la voglia di restare magari rendi sotto le tue possibilità”.

Cairo: “Ho grande stima di Belotti”

Poi sul futuro di Belotti: “Belotti è un top player che ha fatto cose straordinarie al Toro. Sono sei anni che è con noi, ho sempre creduto in lui e ho sempre cercato di portarlo in palmo di mano anche con il rinnovo con la clausola da 100 milioni proprio perché ci tenevo che Belotti potesse avere un riconoscimento in Italia e all’estero. Mi ricordo in un’occasione, quando ero a Madrid, che ebbi una cena con Florentino Perez e parlando con lui ricordo che mi raccontava che stava rinnovando il contratto a Kroos, io gli dissi che anche io stavo rinnovando il contratto a Belotti e che gli avevo messo una clausola a 100 milioni. Appena gli ho detto così Perez ha strabuzzato gli occhi, improvvisamente con quel valore il presidente del Real Madrid aveva mostrato interesse. Questo lo dico perché il mio livello di affetto nei confronti di Belotti è massimo. Nel 2017, quando lo cercò il Milan, ci pensò un attimo, non era indifferente, poi però riprese a lavorare bene con noi perché è un ragazzo serio. Adesso, in una stagione dove c’è volontà di fare le cose in un certo modo è molto importante che ci sia voglia da parte sua di restare”.

Sul caso Blackstone: “Blackstone? Tuttosport sembra diventato un giornale economico, vedo che c’è grande interesse per questa situazione. Nel 2013 RCS vendette un immobile a Blackstone a 120 milioni, il perito però disse che quell’immobile di 33.000 metri quadrati nel centro di Milano valeva 33 milioni in più, a 155 milioni. RCS poi aveva affidato quell’immobile a 10,4 milioni. Era una cosa che non capivo, ma all’epoca io avevo solo il 2,7% delle società e non potevo decidere. In 7 anni Blackstone ha incassato affitti per 80 milioni comprandolo a 120 milioni, per questo io azionato l’arbitrato, non per il fatto che poi lo avessero venduto all’Allianz. Il collegio arbitrale non ci ha dato ragione ma ha anche detto che la nostra line non era temeraria, era in buona fede e che l’argomento era molto complesso e ha compensato le spese. Noi ora abbiamo impegnato il lodo, ci sarò quindi un giudice della Corte d’Appello a Milano che deciderà se abbiamo ragione o no. Per quanto riguarda la causa americana, gli Stati Uniti non c’entrano niente perché la vendita è avvenuta in Italia. Loro chiedono i danni in America, ma dov’è il danno? Questo immobile oggi vale 50 milioni in più. Il danno che non c’è perché l’immobile oggi vale di più e non può essere giudicato in America”.

Cairo: “E’ dagli anni ’80 che il Toro non era in serie A per dieci anni di fila”

Sulla contestazione della squadra: “La contestazione? A parte due camion vela che girano, che sono anche molto folkloristici, io non vedo tutta questa contestazione. A parte questo, se ci sono tifosi che non sono soddisfatti hanno ragione perché i risultati delle ultime due stagioni non sono stati all’altezza. Il Torino non otteneva risultati come quelli degli ultimi anni dagli anni ’80. E’ dagli anni ’80 che il Toro non era in serie A per dieci anni di fila. Io non ho nessuna intenzione di vendere, l’arrivo di Nicola prima e quello di Juric mi hanno ridato entusiasmo”.

Infine, Cairo è tornato sugli obiettivi: “Una volta che il mister avrà visto la squadra decideremo cosa fare. Dichiarare l’obiettivo? A me piace l’Atalanta che dice che l’obiettivo è la salvezza e poi vediamo. La stessa cosa la voglio fare io. Vogliamo cercare di tenere giocatori che già abbiamo e andarne a prendere di giovani che possano fare bene”.

Urbano Cairo
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ultimo aggiornamento: 08-07-2021


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2 anni fa

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ardi06
ardi06
2 anni fa

Cairo:” NON VENDO” , direi che se a qualcuno non fosse stato chiaro fino ad ora il perché nessuno abbia comprato il Torino ora non dovrebbe avere più dubbi. È come se io non volessi vendere casa mia e lo palesassi pure, nessuno verrebbe a chiedermi di comprare la casa… Leggi il resto »

leftwing
leftwing
2 anni fa

Il cinismo e il disprezzo verso il prossimo sono spesso le ultime doti degli sciocchi, così come la furbizia è la dote tipica dei mediocri. A mio modesto parere.

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