I granata con Juric hanno riportato la differenza reti in positivo, subendo circa la metà dei gol rispetto allo scorso anno
Girone di ritorno concluso e primi conti da fare per il Torino. Tra le note liete c’è sicuramente l’apporto che il cambio in panchina ha portato tra le fila granata. La cura Juric ha funzionato su diversi fronti ed in particolare quello difensivo. La solidità assicurata dal tipo di gioco che il tecnico pretende dai suoi, si è rivelata molto efficace, limitando al minimo le reti subite, cosa che non accadeva da tempo. La scorsa stagione in particolare, i granata hanno sofferto parecchio su quel fronte, sia a causa di errori individuali che di impostazione.
Toro, difesa in crescita: solo un gol a giornata di media
Con Giampaolo, al tramonto della diciannovesima i granata avevano totalizzato trentasette gol subiti, circa il doppio di quelli incassati invece con il croato in panchina. La media attuale è infatti di un gol subito a giornata (diciannove in diciannove giornate), con una differenza reti di più quattro. Un incremento notevole non supportato però dalla fase offensiva, più lacunosa e carente rispetto al passato. Se infatti c’erano alcuni errori da recriminare a Giampaolo, di certo l’attacco non rientra tra questi. Sono infatti ventotto le reti realizzate sotto la sua guida, cinque in più rispetto a quelle attuali.
Toro, gioco e singoli che funzionano nelle retrovie
Emerge così quanta differenza faccia avere delle retrovie affidabili e solide. Juric, che propone una difesa alta ed aggressiva ed un gioco che sfrutti al meglio gli esterni, riesce infatti a far rendere al meglio ai suoi. C’è poi l’apporto dei singoli che contribuisce alla causa. Bremer si sta rivelando uno dei migliori difensori in circolazione e non è l’unico. Anche Djidji è infatti cresciuto sotto diversi punti di vista dopo gli errori di inizio stagione e con lui Buongiorno e Rodriguez. Anche Milinkovic-Savic è riuscito a sfruttare le caratteristiche del portiere moderno al meglio. Fare di necessità virtù è spesso la chiave, la stessa che invece ha condannato l’ex tecnico del Milan, in difficoltà con giocatori fuori dai suoi schemi.

Si, ma è la squadra che segna meno. Possesso palla a metà e bon. Buon centrocampo che interdisce, tutto lì.
mi piace questo modo di giocare alti lasciano l’uomo contro uomo e sta dando i suoi frutti,ovviamente a volte come a Milano o Roma porta a subire gol in contropiede,il problema infatti sono i meno gol segnati,ma meglio così che perderle giocando arroccati dietro novanta minuti e pazienza se a… Leggi il resto »
sicuramente daccordo