Nel 4-2-3-1 il centravanti non riesce a trovare la sua dimensione: il gol è una chimera da cinque gare, astinenza più lunga della stagione

Andrea Belotti si è inceppato. Dopo una stagione travolgente, il bomber granata sembra aver smarrito quell’istinto da killer che gli aveva permesso di giocarsi il titolo di capocannoniere. Il Gallo è fermo a quota 25, ma dopo la rete su rigore contro il Crotone il nulla, almeno dal punto di vista realizzativo. Cinque gare di astinenza, un record negativo nell’annata superlativa vissuta all’ombra della Mole. Nel corso del torneo, infatti, il digiuno non era mai stato tanto lungo: al massimo si era arrivati a tre gare, come in due frangenti distinti dell’avvio di stagione, ma in uno dei due casi il centravanti era ai box per un problema alla coscia. Al suo arrivo in granata, l’ex Palermo ci mise ben tre mesi prima di sbloccarsi. Ma era un altro Belotti ed un altro Toro. Con Mihajlovic, infatti, è arrivata la svolta definitiva: assoluta centralità nel progetto, numeri invidiabili sul campo e rinnovo fino al 2021 corredato dalla clausola da 100 milioni. Nelle ultime uscite, però, qualcosa è cambiato, e la sfida di Marassi è l’ultimo capitolo di una flessione evidente.

Se il Toro sceso in campo al “Ferraris” è stato “troppo brutto per essere vero” – come affermato da Lombardo nel dopogara – la prestazione del 9 granata non è stata da meno. Nel duello a distanza con il collega Simeone, il Gallo ha ceduto ampiamente il passo. L’argentino segna, corre, lotta; il bergamasco appare fiacco, risucchiato dall’anonimato di un Toro che dopo la beffa del derby ha definitivamente abbandonato ogni vigore agonistico. Una rarità questa, dal momento che Belotti spesso si era distinto per l’indole da lottatore, mai risparmiata, tanto più nei momenti di difficoltà. Il problematico inserimento nel 4-2-3-1 si è unito alla stanchezza per una stagione piena di soddisfazioni, ma che molto ha richiesto sul piano delle energie, fisiche e mentali.

“Ripartiremo dal Gallo”, ha affermato Cairo ieri, allontanando per quanto possibile le voci sul futuro del classe ‘93. L’unica certezza al momento è che Belotti ripartirà dal Sassuolo, l’ultima avversaria della stagione. Contro i neroverdi tornerà Mihajlovic in panchina (a meno di ribaltoni post-riflessione decisamente poco probabili) e il tecnico avrà tutta l’intenzione di ritrovare il suo bomber. Almeno affinché la stagione della sua consacrazione si concluda con un ultimo sorriso.


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Paolo
Paolo
8 anni fa

Nessuno tocchi il Gallo!

Troposfera Granata
8 anni fa

il gallo ha solo bisogno di qualche passaggio e assist, poi al resto ci pensa lui certo che se deve retrocedere al limite della propria area e poi confezionarsi l’assist e andare a realizzarlo, diventa dura ultimamente nessuno dei tre simpatici pasticcioni dietro di lui gli ha dato un pallone… Leggi il resto »

Roberto (RDS 63)
8 anni fa

Sbagliero’ ma continuo a insistere che più che il cambio modulo sia stata la stanchezza fisica (33 partite intere giocate a 100 all’ora) e lo stress psicologico da classifica cannonieri che hanno creato un mix letale per il fine stagione per il Gallo.

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