La sosta per le Nazionali capita in un momento favorevole al Toro. Il tecnico vuole insistere sulla difesa: troppi i 16 gol subiti per le ambizioni europee

È la nona difesa del campionato, con 16 reti subite. Contro al fatto che sia, contestualmente, il secondo attacco di tutta la Serie A. Una differenza davvero troppo impari, per il Torino di Sinisa Mihajlovic, una differenza che il tecnico granata vuole riuscire a lenire, poco per volta, per permettere alla sua squadra di perseguire fino alla fine quell’obiettivo europeo che può essere alla portata di Vives e compagni. Ci vorrà del tempo, certo, ma la sosta per la Nazionale, nonostante le molte convocazioni, può aiutare parecchio.

In difesa, infatti, non ci saranno Hart, Zappacosta e Barreca. Defezioni, si fa per dire, importanti, ma che paradossalmente possono comunque essere meno importanti di quanto serva, per portare avanti il discorso che ha in mente il tecnico. L’attenzione, infatti, è rivolta soprattutto ai centrali, a coloro, cioè, che dovrebbero più di tutti salvaguardare la porta ma che non sempre si sono rivelati impeccabili.

Se è vero che, a ogni modo, la retroguardia con Castan assume tutto un altro aspetto; altrettanto significativo è il fatto che il Toro continui a subire gol nella stessa maniera: o da calcio piazzato, o di testa. Lo stesso Mihajlovic, al termine della trionfale Torino-Cagliari, aveva chiaramente fatto intendere che il suo Toro durante la pausa “ci avrebbe lavorato parecchio“. E da questo pomeriggio potrà farlo, sfruttando l’amichevole di domani contro il Bra per vedere subito i primi progressi.

Mihajlovic chiede ai suoi centrali (ma non solo, comunque) maggiore attenzione anche quando la gara sembra avere una piega particolarmente favorevole. Soprattutto su situazioni da corner o da punizioni da posizione laterale: ai due centrali è richiesta una marcatura stretta, puntuale, onde evitare in futuro gli scivoloni capitati in passato. Castan, Rossettini, la cui intesa va affinata, ma anche Bovo, Moretti e Ajeti, che ancora aspetta di esordire dopo i buoni segnali in allenamento: tutti i difensori sono sotto osservazione, tutti sulla corda. Mihajlovic vuole maggiore concentrazione, ed è intenzionato a ottenerla il prima possibile. Ora, tocca a loro.


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rotor
7 anni fa

A giugno lavorera’ sulla coppia Vida-Dragovjch,in passato gia’ compagni nella Dinamo.

Troposfera Granata
7 anni fa

E mettiamoci pure i nostri centrocampisti e punte.
Sui saltatori delle difese avversarie che vengono nella nostra area sui calci d’angolo chi piazziamo? Iago alto un metro e un turacciolo? Ljajic che alla prima spallata lo troviamo tre metri più in là? O baselli e benassi?

Bischero
7 anni fa

Poi certo…la fase difensiva è fondamentale e i terzini sono importantissimi.è riduttivo fermarsi ai centrali.

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