Belotti trascina un’Italia impacciata, in coppia con l’ex compagno Immobile. È già leader del Toro, che si coccola il suo super bomber
Non portava il suo consueto nove sulla schiena. Nemmeno, anzi, la sua consueta casacca. Che gli calza così a pennello, come se la indossasse da una vita. Invece, Andrea Belotti è al Toro da poco più di un anno, ma in dodici mesi è diventato, da crisalide, una splendida farfalla. Dategli un pallone, una maglia da titolare, e lui, in qualche modo, qualcosa combinerà.
Ieri, all’esordio dal primo minuto con la maglia della Nazionale, Belotti ha ampiamente dimostrato questo semplicissimo teorema. E con una facilità a tratti disarmante. Nessuna emozione, nessun timore: solo concentrazione, grinta e, soprattutto, tanta dedizione alla causa. Tutto quello che ha fatto innamorare i tifosi del Toro e che, dopo ieri, lo ha fatto conoscere anche da chi lo seguiva molto meno.
Ma l’ex Palermo, si sa, è ragazzo semplice tanto quanto determinato: il suo gol da bomber d’area, non di certo spettacolare, ne è la conferma. Dopo meno di mezz’ora di gioco, riesce a gonfiare la rete da sviluppo su calcio d’angolo: un piattone al volo imparabile, che porta l’Italia in vantaggio per 1-0. Ma i suoi compagni (soprattutto quelli in difesa) sono molto, troppo svagati, e contro la Macedonia si ribalta tutto, con gli avversari che si portano sul 2-1. Sarà poi Immobile a far nuovamente quadrare i conti in una gara troppo faticosa, con una doppietta.
Un 3-2 che, di positivo, ha solo i suoi interpreti dell’attacco: entrambi insieme, per poco tempo, in granata. Un piccolo rimpianto per il Toro, forse; anche se ora c’è chi, ai lati di Belotti, agisce da meraviglia. E anzi proprio con il numero 9 può portare la squadra a vette davvero molto intriganti. Mihajlovic può sorridere: la crescita del Gallo non si è proprio arrestata, ma anzi continua imperterrita. Del Toro, nonostante la giovane età, è gia leader; della Nazionale, quasi. Leader silenzioso, ma concreto. Che è poi quello che serve. O che è sempre servito.
Eh già, cavolo di Cairo. Non ha riscattato immobile e chi ti va a prendere? Ljajic e Iago falque. Due chiaviche. E di boye vogliamo parlarne? Scarso e senza futuro.
Avessimo avuto anche Immobile in coppia si che avrei sognato…….grosso rammarico averlo perso, due attaccanti da Toro come non si vedevano da decenni
Rendiamo grazie a Cairo.
Condivido. Loro due con un trequartista alla Saponara dietro e, in attacco, saremmo stati al top della A per anni
Abbiamo un attaccante giovane e forte,vero; ma abbiamo anche Ljaijc, Iago e un giovane dalle grandissime (secondo me) prospettive. Un portiere che se è vero che è in prestito è altrettanto vero che sino a poco tempo fa’ al toro non sarebbe mai venuto; un terzino giovane ma di ottime… Leggi il resto »