Il piccolo Lorenzo speaker per un giorno prima di Torino-Udinese, ha incontrato il suo idolo Belotti. Il papà: “La maglia del Gallo non la lascia più”

Poco più di tre anni ma le idee già chiarissime, almeno per quanto riguarda la fede calcistica. Una fede ancora genuina, pura e semplice come può essere quella di un bimbo catapultato sul terreno del Grande Torino, un po’ per caso un po’ per fortuna,  per presentare insieme a Stefano Venneri la sfida tra il “Suo” Toro e l’Udinese. La storia, ormai nota, è quella di Lorenzo, piccolo grande tifoso granata immortalato nelle settimane precedenti proprio sui seggiolini dello Stadio ad urlare insieme allo speaker del Toro i nomi dei giocatori, proprio come un tifoso ormai navigato e avvezzo alla routine delle partite. Mai, però, il piccolo Lorenzo e la sua famiglia si sarebbero aspettati che da una semplice esultanza, quasi banale anche se splendida vista dagli occhi di una mamma e un papà, potesse arrivare tanto clamore. Né l’interessamento della società. E invece, il Torino ha voluto premiare il suo giovanissimo tifoso permettendogli di scendere in campo e rendersi protagonista, questa volta ufficialmente, della presentazione di Torino-Udinese.

Quando si vedeva nei video o alla Tv” –  ci raccontano papà Alessio e mamma Cristina, “ci diceva sempre ‘parlano di me, quello sono io’. Ma fargli capire tutto quello che stava succedendo, la popolarità che stava involontariamente arrivando non è facile. E forse è meglio così, è meglio che non capisca, che rimanga una cosa genuina. Già, perché far capire a un bimbo di tre anni tutto questo non è certo impresa semplice ma, forse, nemmeno necessario. Le emozioni non hanno bisogno di tante parole e gli occhi di Lorenzo, febbricitante ma emozionato come solo un bambino può esserlo, lo confermano. “Quando siamo scesi in campo ci chiedeva quando avrebbe urlato le formazioni. Abbiamo cercato di spiegargli che avrebbe dovuto urlare solo la frase finale ma non sapevamo come avrebbe reagito. E invece, alla fine, ha capito: gli hanno dato il microfono in mano subito ma lui è stato bravissimo e ha fatto esattamente quello che doveva. Certo, se gli avessimo detto di urlare anche le formazioni” – ci racconta ancora papà Alessio – “sicuramente avrebbe fatto anche quello”. Un tifoso sfegatato, dunque che, come la maggior parte dei bambini ha ereditato la fede granata dalla famiglia. Dal papà che fin da subito l’ha portato a tifare per il Torino allo stadio: “Lorenzo non vuole andare al parco, vuole andare allo stadio. Quando fa troppo freddo non lo porto ovviamente ma devo uscire di casa di nascosto, senza la roba del Toro. Addirittura a scuola le maestre sono tutte stupite. Lorenzo è piccolo ma conosce già i numeri: li ha imparati grazie ai numeri di maglia dei giocatori”. Un’emozione, un sogno di bambino che si realizza e diventa davvero completo con l’incontro con il suo beniamino, il Gallo Belotti. Le foto, con l’attaccante e con il Presidente Urbano Cairo, l’urlo insieme allo speaker Stefano Venneri, la maglia del Gallo autografata che “non molla più” e, alla fine, l’esultanza per il gol del suo idolo e la vittoria del suo Toro. Una giornata che Lorenzo, e la sua famiglia, difficilmente dimenticheranno. E dopo le emozioni di oggi, qualunque saranno i risultati del campo, per il piccolo granata sarà davvero “Sempre e solo Forza Toro”.


22 Commenti
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leonardo (Cairo,le scuse sono finite)

REDAZIONE…io mi scuso ma sono stato provocato …e quando si parla di bambini ..chiamandolo mocciosi in modo dispregiativo…..saluti.

capitanamerica70
6 anni fa

SuperLorenzo forever!E Forza Toro Sempre!

steman
steman
6 anni fa

Il difficile sarà spiegargli perché non vinceremo mai un caxxo..

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