La retroguardia è stato il reparto che ha subito maggiori critiche nell’avvio di stagione. Ma i numeri danno ragione a Castan e compagni

Le vittorie contro Roma e Fiorentina hanno dato nuovo entusiasmo ai tifosi granata e permettono alla squadra lavorare con il giusto clima durante la sosta per le Nazionali. L’obiettivo di Mihajlovic è affinare alcuni concetti e soluzioni tattiche per essere ancora più competitivi al ritorno dalla pausa. E’ presto per guardare i punti in campionato, ma le due vittorie consecutive hanno anche dato al Toro una classifica molto più interessante. E questo non può che fare bene per affrontare con maggiore serenità i prossimi impegni.

Il reparto che più di tutti ha subito lo stravolgimento del cambio di tecnico è stata sicuramente la difesa: Mihajlovic è passato a una retroguardia a quattro e ha modificato l’approccio difensivo della squadra. Inoltre, molti nuovi interpreti sono arrivati a pochi giorni dalla chiusura del mercato (Castan, De Silvestri, Rossettini), così come un nuovo portiere con scarsa conoscenza della lingua. Tutte variabili che devono sicuramente essere tenute in considerazione nel giudizio sul rendimento del reparto in questo inizio, ma che, a detta dello stesso Mihajlovic, non devono risultare un alibi.

Dopo le tre reti subite contro il Milan e le due contro l’Atalanta, la difesa è stata messa sul banco degli imputati per i tanti gol al passivo e lo scarso rendimento. Tanto da mettere in discussione il mercato estivo e le scelte stesse del tecnico. Dopo l’avvio complicato, il rendimento granata ha subito una forte sterzata e anche la retroguardia ne ha visibilmente giovato.

I numeri dicono che nelle prime sette giornate di questo campionato il Toro abbia subito otto reti, come nelle prime sette giornate della scorsa stagione. Questo nonostante i punti in classifica dell’ultimo Toro di Ventura fossero tredici contro gli undici di quello attuale. Nella stagione 14/15 i gol subiti dopo sette giornate erano stati sette, ma i punti solo otto. Questi numeri servono a sottolineare come non sempre la quantità di gol subiti abbia una relazione diretta con i punti conquistati. L’avvio granata nella scorsa stagione era stato percepito come strepitoso, ma i punti in più rispetto all’avvio del Toro di Mihajlovic sono solo due e c’è perfetta parità nei gol subiti.

Il rendimento difensivo appare quindi in linea con quello delle passate stagioni, nonostante le percezioni iniziali portassero a pensare alla retroguardia come uno dei reparti meno affidabili del “nuovo” Torino. E’ cambiato l’allenatore e sono cambiati tanti interpreti, ma la difesa granata, numeri alla mano (solo sei squadre hanno subito meno gol), rimane una delle meno battute in questo campionato. Almeno per quanto fatto vedere in questo inizio di stagione. Con il tempo l’intesa di reparto e l’approccio difensivo della squadra non possono che affinarsi e ciò potrà portare grande beneficio al Torino. Se poi verranno limitati anche gli errori individuali (causa della maggioranza dei gol subiti in questo campionato), la difesa granata potrà ancora migliorare il proprio rendimento, e stupire anche i più scettici.


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