Parte IV – Il Toro ha il tricolore cucito sul petto ma in estate sui giornali inizia ad insinuarsi l’ombra del sospetto

Venerdì 29 luglio 1927 gli italiani che acquistarono la rivista milanese Lo Sport lessero un articolo alquanto strano, quasi incomprensibile. Il campionato era finito già da un po’, esattamente dal 10 luglio, ma il Torino si era laureato campione d’Italia il 3 luglio, con una settimana d’anticipo. “Calato il sipario sull’ultimo atto del dramma calcistico, con l’intervento del deus ex machina Dani (l’arbitro che diresse Torino-Bologna 1-0 del 3 luglio, ndr), tace ormai ogni eco della campagna inscenata da alcuni giornali contro le presunte manovre degli organi federali (di questo ne parleremo nella prossima puntata dell’inchiesta, ndr). In tema di scandali e di manovre antisportive si potrebbe ora rivelare qualche retroscena interessante per individuare quelle tali persone che hanno qualche peccatuccio da nascondere. Si potrebbe infatti parlare di certe pseudo-scommesse con scopi non del tutto innocui per gli interessi dello sport, tra un autorevole dirigente di un club finalista ed un suo fiduciario, che dopo aver fatto bravamente gli interessi dei suoi colori, corre ora il rischio di passare un brutto quarto d’ora. Di questo interessante retroscena potremo, se sarà il caso, occuparci più diffusamente. Ed allora vedremo da quale parte esista il marcio e quale possa essere il significato più o meno sportivo di certi compromessi. Avviso a chi ha la coda di paglia”.

L’autore dell’articolo è Renato Ferminelli, che fa intendere di sapere qualcosa riguardo a pseudo-scommesse e peccati da nascondere, ma non rivela bene né i fatti né i protagonisti. Il giornalista è stato contattato da Francesco Gaudioso che, omettendo i nomi dei protagonisti della vicenda, gli ha raccontato delle 25.000 lire ricevute per corrompere uno o forse più calciatori della Juventus e aspettare altre 10.000 lire da un dirigente del Torino. Il 5 agosto, sempre su Lo Sport, Ferminelli pubblica un altro articolo, sempre molto vago, in cui scrive che: “Una nostra pubblicazione di venerdì scorso ha gettato l’allarme nel clan di coloro che, per avere la coda di paglia, si sono riconosciuti nei protagonisti dei fatti da noi denunciati in forma molto vaga […]. Ben altro ci sarà da dire sull’argomento quando saranno messi in chiaro alcuni particolari che serviranno a costruire esattamente la storia di certe trattative una prima volta fallite e poi riallacciate che in ultimo hanno portato alla conclusione di certi accordi che, ove venissero fatti conoscere a chi dovere, potrebbero far cambiare la fisionomia delle ultime vicende del campionato di calcio”. L’articolo Ferminelli lo riprende poi anche nell’altro giornale per cui lavora, Il Tifone. Intanto il giornalista continua a parlare con Gaudioso, che però non gli rivela mai i nomi dei protagonisti ma gli racconta che i calciatori della Juventus insistono per avere le 10.000 lire mancanti, mentre un dirigente del Torino lo minaccia. Prove concrete del suo racconto Gaudioso a Ferminelli non ne porta. Il giornalista però, nel corso dell’estate, su Il Tifone inizierà ad accusare esplicitamente il Torino di aver falsato il campionato, invitando anche il presidente della FIGC Leandro Arpinati ad indagare sulla vicenda. Nella rivista romana escono tre articoli di accusa contro il Torino: il primo si intitola “Preludio”. C’è del marcio in Danimarca” in cui parla di un messaggio telegrafato da Enrico Marone Cinzano, all’ufficio che divide in centro a Torino con Guido Nani, che conterrebbe un significato nascosto. Il messaggio è: “Sospendete consegna pacco”. In realtà il presidente granata dimostrerà, con delle prove, che quel messaggio non nascondeva niente di particolare ma che si trattava realmente di una consegna da sospendere. Il secondo articolo si intitola “Sinfonia” ed è nuovamente abbastanza misterioso, nell’ultimo, infine, datato 22 settembre 1927 Ferminelli scrive: “Essendo in corso un’inchiesta esperita dalla Direzione del PNF e dal Direttorio della FIGC, preferiamo sospendere la nostra musica attendendo che la granata scoppi e che i granata ne risentano l’efficacia. Intanto lasciamo che scoppino dalla rabbia e non ci curiamo dei loro schizzi velenosi che non ci possono minimamente ledere”. L’inchiesta di Arpinati ha avuto inizio. Ad innescarla sono proprio gli articoli citati, basati sui racconti di Gaudioso a Ferminelli. Da notare che i nomi di Nani e Allemandi fino a questo momento non sono ancora venuti fuori. Prima di passare all’inchiesta portata avanti dal presidente della FIGC, passeremo alla “campagna inscenata da alcuni giornali contro le presunte manovre degli organi federali” di cui parlava Ferminelli, per spiegare il clima in cui si tenne.

Gli articoli de Lo Sport e de Il Tifone sono tratti dal libro “Indagine sullo scudetto revocato al Torino nel 1927” di Massimo Lunardelli.

Parte I – L’inchiesta / Torino, lo scudetto revocato del 1927: cosa è ufficialmente accaduto

Parte II – L’inchiesta / Scudetto del ’27, dal fascista Arpinati al bianconero Allemandi: i protagonisti

Parte III – L’inchiesta / Lo scudetto revocato del 1927: Toro-Juve, il derby dello scandalo


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pazko
pazko
6 anni fa

Gli articoli sono interessanti, ma o no credo che in nessun caso lo scudetto possa essere ridato al Torino. Non ci sono fatti nuovi ed i protagonisti sono tutti morti. Su cosa si baserebbe una sentenza di riabilitazione?

Alexrunner
Alexrunner
6 anni fa

Io non sono così convinto della nostra innocenza. Mi sembra evidente che qualcuno ha cercato di distribuire qualche soldo qua e là…… poi che non ci sia riuscito e qualcun altro abbia usato a suo vantaggio tutto ciò è un altro discorso!!

leonardo (Cairo,le scuse sono finite)

Mah…che dire..dopo tanti anni..leggendo,tante cose sembrano poco chiare…speriamo…

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