Nella prima partita da allenatore del Toro contro il Benevento finita 2-2, Nicola è passato dal 3-5-2 al 4-4-2: è un’opzione in più
Nella prima sfida di Davide Nicola come allenatore della squadra granata si sono visti i primi segnali che il tecnico ha voluto dare al Torino. Molto simboliche ad esempio le immagini che hanno mostrato il gruppo riunito in mezzo al campo per ascoltare le parole del proprio allenatore dopo il pareggio 2-2 contro il Benevento. Un importante segnale è arrivato anche dal punto di vista tattico. Durante il match infatti Nicola è passato dal 3-5-2 al 4-4-2, un modulo quest’ultimo che conosce molto bene, al quale risulta essere particolarmente legato e sul quale lavorerà con la sua nuova squadra.
La partenza con il 3-5-2 per poi cambiare
Nicola in realtà con il Benevento è voluto ripartire dal 3-5-2, che già il suo predecessore, Marco Giampaolo, aveva utilizzato. Questo in ogni caso è uno schema che il tecnico granata ha utilizzato sia all’Udinese che al Genoa. Scelta tattica che a Udine non portò i frutti sperati ma che l’anno scorso gli consentì di portare il Genoa alla salvezza. Ieri, però, i granata sono passati anche al 4-4-2 con Verdi e Gojak come esterni e Rincon e Baselli come centrocampisti centrali. Gojak aveva già ricoperto il ruolo di esterno in Nazionale e nella sua esperienza alla Dinamo Zagabria.
I risultati arrivati grazie al suo 4-4-2
Il 4-4-2 non è una novità per Nicola: è stato il modulo cardine grazie al quale nella stagione 2016/2017 il Crotone, con una storica impresa, si salvò rimanendo in serie A. E sarà un’opzione in più a disposizione del tecnico, che ora cerca di portare il Toro fuori dalle acque agitate della zona retrocessione. Ovviamente ci potranno essere dei cambiamenti, anche in base ad eventuali acquisti che arriveranno dal mercato. Proprio il presidente Cairo, durante la presentazione del nuovo allenatore, ha infatti dichiarato: “Nicola ha parlato con Vagnati dei suoi desiderata, lavoreremo per accontentare il mister”.

Ma magari provassimo il 4-4-2
Finalmente Verdi giocherebbe nel suo ruolo e a sinistra potrebbe giocare ansaldi che ad oggi è l’unico che salta l’uomo e sa crossare.
In mezzo non servirebbe il regista che non abbiamo.
In ottica di creazione di un gruppo unito mi sa che più che una pedina nuova Nicola non inserirà oltre al recupero di Baselli e a quello (reale?) di Zaza.
E poi coi giocatori che ha al momento terrà i 3 dietro e magari cercherà di far spingere i laterali più possibile perché abbiamo bisogno di cross come il pane
Nell’intervista rilasciata oggi Galeone ha detto una sacrosanta realtà, ha detto che il calcio giocato nel giorone di ritorno dal Torino allenato da Longo è stato il più brutto d’Europa. Mi domando come sia possibile anche solo pensare di far tornare Longo ad allenarci, almeno fino a quando non vedremo… Leggi il resto »
Girone.
Beh questa squadra giocava male con mazzarri, con longo,con giampaolo.
Longo in un modo o nell’altro ha centrato l’obbiettivo e se veramente ha rifiutato la proposta di cairo ha tutto il mio rispetto .
Gli auguro solo il meglio per la sua nuova avventura ad Alessandria
Anch’io spero che Longo faccia bene ad Alessandria. Sicuramente ha bisogno di allenare per fare esperienza.
concordo
Longo ha centrato l’obbietivo solo perchè partiva da 27 punti. Ha fatto 13 punti in 16 partite praticamente la stessa media di Giampaolo. Meno male che ha rifiutato la proposta di Cairo. Detto questo, gli auguro il meglio, ma non mi dite che è stato lui a centrare un obbiettivo… Leggi il resto »
non è che se dice una cos Galeone è sacrosanta Non mi risulta abbia parlato il totem degli allenatori. Io ho visto qualche partita in B del Frosinone di Longo; ho visto il Toro primavera allenato da Longo. Sono di parere opposto. L’esperienza al Toro lo sappiamo entrambi, è nata… Leggi il resto »