I due difensori, indietro nelle gerarchie di Mihajlovic e reduci da una stagione deludente, vorrebbero tornare in patria: il Palmeiras ancora sul terzino
Chiamatela voglia di rimettersi in gioco, desiderio di riavvicinarsi ad amici e parenti, oppure chiamatela più semplicemente nostalgia di casa. Il concetto alla fine è uno solo: Danilo Avelar e Carlao sono entrambi desiderosi di rituffarsi nel calore del Brasile, la terra natìa allontanata ormai da tanto, troppo tempo. Una saudade che potrebbe ben presto portare i due a lasciare definitivamente Torino, dopo un’esperienza, per motivi differenti, alquanto deludente. Ai margini del progetto tecnico di Sinisa Mihajlovic, il centrale e il terzino rischiano di gettare al vento un’intera stagione; la peggiore soluzione per chi, come i due granata, preferirebbe giocarsi da protagonista una delle ultime vere chance della carriera. “Voglio giocare in Brasile”, questo il perentorio messaggio lanciato qualche giorno fa da Carlao, ai microfoni di ESPN. Una dichiarazione d’intenti piuttosto chiara che ha definitivamente aperto alla sua cessione. Misteriosa la stagione del numero 5, arrivato a gennaio da semi-sconosciuto, tra lo sgomento dell’universo granata, e subito fermato da un lungo infortunio. Il bilancio non è certo stato dei più rosei: solo quattro le sue apparizioni sul terreno di gioco, contraddistinte da prestazioni altalenanti.
Tanta sfortuna, invece, per Avelar. Dopo il suo acquisto dal Cagliari nell’estate del 2015, il laterale mancino è incorso in ripetuti stop al ginocchio, che ne hanno segnato irrimediabilmente l’esperienza in Piemonte. Sul finale di questa stagione qualche occasione per riassaggiare il rettangolo verde ma, complice una condizione fisica decisamente precaria, i risultati sono stati deludenti. Storie diverse, ma destino che si incrocia e punta dritto verso il Brasile. Il Toro attende proposte concrete: per Avelar si era fatto avanti il Palmeiras che, con lo scaldarsi delle trattative, potrebbe portare l’affondo decisivo. Ancora nessun movimento importante, invece, attorno a Carlao che è in attesa della chiamata giusta per prenotare il volo e salutare l’Italia.
Ciao
E in bocca al lupo a tutti e due.
Ciá.
Carlao non doveva arrivare.
La sua è stata una farsa,come quella di Amauri.
Lo hanno preso per occupare la casella da extracomunitario libera,per non fare mercato.
Il metodo operativo di cairo è di uno squallore senza fine.
Esatto.
Tutti brasiliani. Abbiamo l’abbonamento ai pacchi brasiliani. Leo scusa.