La Juventus e l’indagine per i rapporti con la malavita nella puntata di “Report”

Report: Marotta si è rifiutato di parlare con i giornalisti del programma tv

Ma torniamo nuovamente al suicidio Bucci. Proprio Marotta, interpellato dal giornalista di Report Federico Ruffo, si è rifiutato di parlarne. La Juventus, però, non rimase certo indifferente all’accaduto. “Lo hanno ammazzato”, si ascolta in un’intercettazione. A parlare, in lacrime, è Alessandro D’Angelo, il security manager della società, “non doveva aver paura”. Continua il dipendente bianconero, al telefono con Francesco Calvo (ai tempi al Barcellona, ora alla Roma), ex direttore commerciale squalificato proprio per aver favorito la vendita irregolare di biglietti agli ultrà: “Era terrorizzato ieri, sembrava che lo dovessero ammazzare da un momento all’altro perché ha parlato coi pm”. D’Angelo non è il solo a lanciare il sospetto di un omicidio. La compagna di Bucci, tramite i suoi legali, fa riaprire l’inchiesta della procura di Cuneo: alcune lesioni sul corpo della vittima, infatti, sono incompatibili con la caduta, ma riconducibili piuttosto ad un pestaggio.

Misteri che si accavallano. Perché nell’auto di Bucci, in leasing proprio dalla Juventus, sarebbe dovuto esserci un borsello con documenti ed effetti personali. Sembra scomparso, nelle ore immediatamente successive al fatto, ma poi D’Angelo lo riconsegna alla compagna qualche giorno dopo, affermando ai pm di averlo trovato proprio nell’auto. E anche perché le ultime ore dell’ex ultrà sono un buco nero: un blackout inatteso, infatti, impedisce agli apparecchi per le intercettazioni di registrare le telefonate di Bucci nel mattino del suicidio.