Report, inchiesta sulla Juventus, Puntorno: “Guadagnavo bene”

“C’era chi per me lavorava, lucrava sui biglietti che ci occupavamo di procurare alle 600 persone del gruppo. I tagliandi ovviamente arrivano dalla Juventus, è normale: è stato sempre così”. A parlare, intervistato dall’inviato di Report, è Andrea Puntorno, leader da vent’anni del gruppo ultrà Bravi Ragazzi, uomo vicino alla cosca dei Li Vecchi di Agrigento e al clan Macrì di Siderno, attualmente condannato a sei anni e mezzo per traffico internazionale di stupefacenti. Puntorno mette in luce il business di bagarinaggio che si era creato attorno ai biglietti messi a disposizione dal club bianconero: “Mi sono comprato la casa nuova, la macchina nuova: guadagnavo bene”.

Tanti gli interessi in gioco, tanti i soggetti desiderosi di entrare nel giro. E un equilibrio non è stato facile da trovare, tanto che i leader di molti dei gruppi ultras bianconeri – legati in maniera più o meno stretta alle frange ‘ndranghetiste – hanno dovuto ricorrere ad un paciere che li mettesse tutti d’accordo: Placido Barresi, il “re di Torino”, braccio armato – e cognato – del boss Domenico Belfiore (il mandante dell’omicidio Caccia), attualmente condannato all’ergastolo. “Mica entrano solo i Dominello in questa storia, entra tutta la Calabria unita. Negli atti non c’è, lo so, ma se facessero un po’ più di attenzione…”, afferma Barresi ai microfoni di Report.


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Marco
Marco
7 anni fa

L’unica cosa buona che può fare Gravina è toglierli dai coglioxi una volta per tutte..

TRAPANO
7 anni fa

Non ci voleva report per per fare sapere queste cose, lo sanno già tutti, il problema è che nessuno prende di petto la situazione, bene o male tutti ci girano intorno, e finirà tutto in una bolla di sapone

Marco
Marco
7 anni fa

Benvenuti in Italia..
Andate aff.. va

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