Juventus-Torino, gli striscioni contro i granata del 2014: ecco come sono entrati
Dominello, però, è certamente una delle figure chiave. GiĂ dal 2009, l’esponente del clan di Rosarno si era avvicinato agli ambienti della dirigenza bianconera. A fare da tramite, allora, fu Fabio Germani, presidente di “Italia bianconera” e molto vicino ai vertici di corso Galileo Ferraris. L’obiettivo, in quella fase, era di garantire l’appoggio degli ultrĂ a Lapo Elkann, che puntava alla poltrona di presidente. Elkann ebbe dei colloqui con Germani, in cui gli chiese di esporre in curva alcuni striscioni con la scritta “Lapo presidente”. E’ di pochi giorni dopo un’intercettazione tra Germani e Dominello: “Ma il tuo amico Lapo che fine ha fatto?”, chiede Rocco, “Fissa un appuntamento con lui, se vuole appoggio. Se è realmente intenzionato io faccio fare gli striscioni sia da una parte che dall’altra, tutti per lui: facciamo tutto quello che lui vuole”.
Cinque anni dopo, gli equilibri si ribaltano. Questa volta sono le frange più accese del tifo bianconero a chiedere alla Juventus di chiudere un occhio proprio su alcuni striscioni. Sono quelli che compariranno allo “Stadium” nel derby del 2014: “Quando volo penso al Toro” e “Solo uno schianto”. Nefandezze che indigneranno l’Italia intera, che faranno implorare in lacrime a Sandro Mazzola di chiudere l’impianto. Andrea Agnelli affiderà ad un tweet tutto il suo sdegno: “No agli striscioni di tifosi canaglia”.
E’ stato Alessandro D’Angelo, addetto a sicurezza del club, a trattare con Raffaello Bucci (allora solo membro dei Drughi): per evitare lo sciopero di una parte della curva, D’Angelo e la Juventus devono far entrare in qualche modo gli striscioni vietati. E pagare la multa che per forza di cose ne conseguirĂ .
Il giorno dopo la stracittadina, D’Angelo viene convocato da Andrea Agnelli: le telecamere lo hanno ripreso mentre faceva entrare gli striscioni con uno zaino. “Ale sei un ciuccio, ti sei fatto beccare“, queste le parole che il presidente della Juventus Agnelli avrebbe rivolto proprio a D’Angelo, come quest’ultimo racconta a Bucci.Â
Queste, finora, le anticipazioni fornite da Report sui propri canali social. Per vedere il resto toccherĂ aspettare le 21.15 del 22 ottobre. “Un’inchiesta che farĂ rumore”, ha assicurato il conduttore del programma Sigfrido Ranucci. Un lavoro lungo e faticoso per Ruffo: “Uno dei piĂą importanti che abbia fatto in anni di carriera, portato avanti proprio per amore dello sport, quello vero, e del tifo, quello che non ha bisogno di fare soldi sulla passione degli altri”.
L’unica cosa buona che può fare Gravina è toglierli dai coglioxi una volta per tutte..
Non ci voleva report per per fare sapere queste cose, lo sanno già tutti, il problema è che nessuno prende di petto la situazione, bene o male tutti ci girano intorno, e finirà tutto in una bolla di sapone
Benvenuti in Italia..
Andate aff.. va