La cessione di Belotti stravolgerebbe tutti i piani di calciomercato del Torino. Zapata è a un passo, ma i soldi da investire sono molti. E il Chelsea continua a seguire la vicenda
“Voglio sentire Belotti, voglio capire dalla sua vivavoce se vorrà rimanere e se sarà felice di proseguire con noi“. Urbano Cairo, insomma, demanda al Gallo la grande domanda di calciomercato che affanna i cuori dei tifosi del Torino: vuole restare, o vuole andare? La felicità con cui si vuole da un lato tenere il giocatore o che dovrebbe fare leva sullo stesso attaccante per far sì che rimanga nel gruppo di Mihajlovic alla conquista dell’Europa, appare di fatto subordinata a logiche di mercato che spara prezzi sempre più anormali ma che, nella totale anormalità, trovano in qualche modo una piega concreta. Così, spendere 100 milioni per un giocatore non sembra più assurdo, tanto che, è inutile negarlo, c’è chi ci pensa, come il Chelsea di Conte. Vero, formalmente i blues non si sono fatti avanti con una proposta ufficiale: non hanno aperto una trattativa, ma si stanno muovendo per capire se e come imbastire il discorso.
La clausola, certo, c’è. Ma rischia quasi di essere un boomerang. Perché? Perché diventa così impossibile riuscire a stabilire una vera e propria dead line, oltre la quale avere certezza della permanenza o meno del giocatore (anche per questo, per Baselli si è deciso di agire diversamente). È chiaramente altrettanto ragionevole che un top club non si riduca all’ultimo minuto dell’ultimo giorno per spendere una cifra simile, ma all’inizio di luglio potrebbe essere troppo prematuro dare risposte definitive, nell’uno come nell’altro senso. Così, Belotti continua a restare al centro di una telenovela che il Torino, in questo momento, non può definitivamente chiudere.
“A Bormio ci parleremo” ha aggiunto ieri Cairo. I tifosi tremano, Mihajlovic invece impazientemente aspetta, perché, come aveva lui stesso ammesso, un sostituto del Gallo è molto difficile da reperire. Forse, non esiste proprio. E anche per questo motivo, il mercato del Torino stenta a decollare: il budget, pure alto, di oltre 30 milioni è infinitamente minore rispetto a uno che potrebbe essere quasi triplicato (al netto dei soldi che si manterrebbero “a riserva” dai 100 milioni incassati), e la cifra di 18 milioni per un giocatore come Duvan Zapata, che scalpita per diventare granata, è elevata per essere investita solo per una possibile riserva o, alla bisogna, un partner d’attacco del Gallo (nel 4-3-1-2 che sarebbe però modulo-bis, non principale, del prossimo Toro). I fatti parlano però chiaro: per l’attaccante in forza al Napoli, il Torino sta accelerando molto, moltissimo. A prescindere dalle intenzioni di e su Belotti.
L’incontro valtellinese, a questo punto, si dimostra ancora più fondamentale. Sotto ogni aspetto, onde evitare di rallentare troppo il lavoro del Toro. Che resta tutto teso verso l’Europa.
Che bruttine quelle mezze maniche bianche.
Questa pantomima e’ squallida tanto quanto quella sul Fila. Il pves sbava x venderlo ed è da tempo che ha preparato il terreno. Ma non ci sono offerte quindi dramma non plusvalenza. Per la questione Belotti temo dovremo patire almeno fino a fine Agosto.
Poi mettiamo anche che Belotti resta, ma è normale che con una rosa che lo scorso anno è arrivata nona a 10 punti dai preliminari EL tu dichiari di puntare all’Europa con quattro acquisti di cui due soli titolari.