Dopo il summit di fine stagione tra Juric e la società, il tecnico aveva ricevuto delle promesse fin qui non mantenute
Un mercato che stenta a decollare, quello del Torino in questa stagione. I granata hanno fin qui effettuato un solo acquisto, quello del portiere romeno Popa arrivato per fare il secondo a Milinkovic-Savic. Un mercato che, inoltre, sembra andar controcorrente rispetto alle richieste fatte da Juric e alle promesse garantitegli dalle figure di Urbano Cairo e Davide Vagnati. Bisogna però fare un passo indietro.
Il summit di fine stagione e le richieste di Juric
Nel finale di stagione, dopo un mancato congiungimento con l’8° posto, tutti si chiedevano cosa ne sarebbe stato di Juric, viste le apparenti sirene di mercato e le diverse “lamentele” inerenti alle aspettative stagionali, considerata la rosa non all’altezza. Domenica 4 giugno il mister si è seduto al tavolo con Cairo e Vagnati, ponendo dei “paletti” che avrebbero giocato un ruolo chiave per la sua permanenza. Tra questi una rosa in grado di poter almeno lottare per un posto in Europa e, allo stesso tempo, nessuna svendita di massa come accaduto nella scorsa estate, quando al ritorno dalle vacanze il tecnico croato si è ritrovato senza alcuni leader come Belotti, Bremer, Mandragora o Praet. Risultato? La permanenza di Juric per un altro anno.
Tra promesse non mantenute e situazioni da definire
Quello che sta accadendo in questa prima parte di giugno, però, sa tanto di estate 2022. Mentre il mister si trova in vacanza nella sua Croazia per ricaricare le energie in vista della nuova stagione, sembra quasi che la rosa si stia smantellando nuovamente, a partire dai punti che sembravano saldi. Parliamo Vlasic e Miranchuk, tanto apprezzati da Juric ma in questo momento di ritorno nelle loro squadre, con un’incognita sul futuro: l’allenatore aspetta notizie positive ed è in costante contatto con Vagnati ma anche i due calciatori. E’ però arrivata anche una notizia positiva con l’accordo vicino per il rinnovo del contratto di Koffi Djidji: il centrale ivoriano, in scadenza, era uno che l’allenatore avrebbe volentieri tenuto in rosa, e in questo caso è stato accontentato. Insomma, al di là di questo, per il modo di vedere dell’allenatore il mercato dovrebbe significare fare resistenza. Ma, in questa fase, sembra che le cose stiano andando diversamente.
Chi bene comincia è a metà dell’opera. Direibene.
Tranquillo Ivan, questo è l’ anno buono.
Si vola!!! ✈️✈️✈️✈️
Situazione complessa che impone tempi adeguati. Quindi, inutile lanciare allarmi e pretendere accelerazioni dannose (questo vale anche per Juric). Purtroppo la politica dei prestiti se da un lato non appesantisce i bilanci, dall’altro comporta rimescolamenti ogni anno nella rosa. Scaduti i prestiti, si chiedono sconti, ma le società proprietarie del… Leggi il resto »
Vero, ma grazie a lui sono venuti giocatori slavi come Vlasic e Ilic che altrimenti non credo.
Giocatori in prestito importanti ne avevamo 2. Poca roba. Poi il mercato è fatto cosi: il giocatore x vale 15 a fine campionato, poi inizia il mercato e se nel frattempo nessuno lo compra, e se non rientra dei piani del tecnico, a giugno vale 14,il primo luglio 13, jl… Leggi il resto »