Calciomercato Torino / Giampaolo lavorerà sul 4-3-1-2: serviranno meno ricambi al centro della difesa e più palleggiatori. E i giocatori che già lo conoscono…

I passaggi per ufficializzare il suo arrivo al Torino sono ascrivibili alla categoria delle formalità. Oggi Marco Giampaolo definirà la rescissione con il Milan, poi nel giro di poche ore apporrà la firma sul contratto biennale già confezionato, con il benestare del cinquantatreenne abruzzese, da Cairo e Vagnati. A quel punto, taglierà ufficialmente il nastro d’inaugurazione della sua nuova panchina. Ma niente brindisi: perché, con l’inizio del campionato fissato per il 19 settembre, i giorni per costruire una squadra a sua immagine sono appena 46. Pochi. I contatti andati in scena negli ultimi giorni tra il tecnico in pectore e i vertici hanno già delineato alcuni punti cardine sui quali costruire il mercato.

Il modulo e gli uomini giusti: così Giampaolo indirizza il mercato

Il primo è il modulo, da cui discende tutto il resto. Il Toro versione 2020/21 giocherà con il 4-3-1-2, la dottrina giampaoliana. Un fantasista – Verdi, con ogni probabilità – dietro a due punte. Ma è tra centrocampo e difesa che, considerando anche le possibili uscite, i granata cambieranno pelle.

In mezzo occorreranno palleggiatori di qualità e in numero congruo. Meité, Lukic, Rincon e Baselli (ora infortunato) non sono insomma sufficienti. Su di loro il club sceglierà il da farsi, ma nel frattempo sta lavorando per le entrate: da Linetty in giù. Giampaolo, inoltre, valuterà Segre, che in una mediana a tre ha giocato per tutta la stagione di apprendistato al Chievo e dopo i playoff farà ritorno alla casa madre.

I fedelissimi per affrontare la corsa contro il tempo

Se sugli esterni la rivoluzione giungerà per forza (ma non coinvolgerà Fares, a meno di ribaltoni), al centro della difesa serviranno meno ricambi di quelli al momento in rosa. Izzo e Nkoulou sono tra i possibili partenti, Lyanco non ha convinto al pari di Djidji, mentre Bremer è certo della conferma. Anche qui sarà rivoluzione.

Ma il tempo è poco, si diceva. Per questo Giampaolo, Vagnati e Cairo hanno una strategia in testa: puntare su giocatori con cui l’allenatore ha già lavorato in passato, in modo da agevolare l’apprendistato del gruppo. Si leggono in quest’ottica i tentativi per Krunic e il succitato Linetty, ma anche le voci su Murru. I fedelissimi possono essere la chiave per allontanare la paura di quei 46 giorni, che dovranno essere abbastanza per costruire un Toro nuovo.

Giampaolo
Marco Giampaolo, head coach of AC Milan, looks on prior to the pre-season friendly football match between Cesena FC and AC Milan. The match ended in a 0-0 tie.
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ultimo aggiornamento: 06-08-2020


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tony polster
3 anni fa

Ci vuole gente forte.soprattutto con personalità.il nostro campionato è mediocre.basta vedere il milan.è bastato ibra quasi in pensione per far diventare tutti forti.o il ninjia a cagliari (quando c’e’).

AT72
AT72
3 anni fa

L’unico nome fatto che davvero potrebbe far pensare che la lezione sia servita a Cairo é quello di Torreira che per modo di giocare mi ricorda un certo Scifo. Il resto é tutta roba da ultimi 5 posti.

gabbo
3 anni fa

giampaolo è un paravento. non basta mettere un nuovo allenatore (tra l’altro uno dei pochi disponbili al momento perché disoccupato!) per poter dire che adesso si cambia musica. la m*rda che stanno cucinando avrà lo stesso sapore, fidatevi. pochi soldi, poca programmazione, zero investimenti nel vivaio e nelle strutture (i… Leggi il resto »

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