Calciomercato Torino / Non è un titolare fisso per Giampaolo e il club valuta l’opportunità di cederlo: ma l’addio di Verdi è frenato dal prezzo
Nelle partite in cui lo ha avuto a disposizione, Marco Giampaolo lo ha mandato in campo dal primo minuto sette volte su tredici, in campionato. Poco più della metà. No, Simone Verdi non è il titolare inamovibile di questo Torino: non è da considerare, insomma, alla stregua di Belotti, Linetty o Rincon. C’è un motivo tattico, oltre alle scelte legate allo stato di forma: per il tecnico, il 24 non è propriamente una seconda punta – tanto è vero che i granata si stanno muovendo per trovarla: Kouamé è il primo nome – come, a inizio stagione, non era un trequartista funzionale al 4-3-1-2 (modulo poi abbandonato in favore del 3-5-2). Per tutto questo, il club non vedrebbe necessariamente come peregrina l’idea di cederlo. Ma c’è un freno: quei 21,4 milioni spesi, nell’estate 2019, per acquistarlo dal Napoli.
Verdi è un’idea del Parma: ma la trattativa non decolla
L’imperativo di evitare una grossa minusvalenza a bilancio ha fin qui frenato tutti i discorsi nei quali Verdi è rientrato, a diverso titolo, negli ultimi mesi. Per lui, in questi giorni, si è mosso il Parma, alla ricerca di un’ala da aggiungere all’organico a disposizione del nuovo (vecchio) allenatore: D’Aversa. Ma il discorso con i ducali si è arrestato, per ora, di fronte alla elevata valutazione che il Torino deve necessariamente preservare per qualunque trattativa che riguardi l’investimento più oneroso dell’era Cairo. E questo a prescindere che rientri, o meno, in operazioni che coinvolgano altri calciatori: alla fine, una cifra bisognerà comunque scriverla sui libri contabili, anche in caso di scambi alla pari.
Il Torino vuole evitare la minusvalenza
In estate, Vagnati si è trovato concretamente di fronte alla possibilità di dare l’addio a Verdi, sia pure all’interno di trattative più ampie (quella con il Cagliari per Joao Pedro in primis). Ma mai è riuscito ad arrivare ai dettagli, anche a causa della cifra con cui deve inevitabilmente presentarlo agli acquirenti. Prezzo spropositato, alla luce delle prestazioni e dello score che fin qui l’ala di Broni ha raccolto al Toro.

Andrebbe detto che la marchetta da 21,4 milioni è comunque spalmati in cinque anni, con uno e mezzo di ammortamento
invece Zaza…15,6 mln…ha un sacco di richieste…
la professione di direttore sportivo del Torino deve essere inserita tra le categorie usuranti.provate voi a chiedere giocatori senza avere soldi e proporre in cambio solo giocatori bolliti