Al Gran Galà Granata Emiliano Mondonico ha avuto l’occasione di riabbracciare i suoi vecchi giocatori: “È un piacere rivederli, sono uomini veri”

Emiliano Mondonico è il simbolo di quella squadra capace di battere il Real Madrid e di sfiorare la Coppa Uefa. Il tecnico è stato il trascinatore, il secondo padre dei giocatori che hanno portato il Toro nel punto più alto degli ultimi 30 anni. Al Gran Galà Granata, Mondonico ha avuto l’opportunità di abbracciare alcuni di loro e non ha mancato di sottolineare come la vera forza di quel gruppo fosse il legame e la personalità: “E’ stato un piacere vedere questi giocatori, sono uomini veri. E’ facile capire perché siamo andati così lontani. Li ho visti veramente bene, li ringrazio perché se questa gente mi applaude è merito loro. Le serate come queste ti fanno capire che il Toro non morirà mai, ma forse il nostro è stato l’ultimo vero Toro”.

Emiliano Mondonico è un’icona del mondo granata. La sua celebre sedia al cielo rimarrà per sempre indelebile nella mente dei tifosi del Toro. Il tecnico è tornato anche su quell’episodio: “E’ stato un gesto istintivo, non sarebbe la stessa cosa ripeterlo ora. E’ stato bello proprio perché non è stato pensato. Vi racconto un aneddoto: quando stavo tornando verso la panchina con la sedia alzata, ho visto alcuni ragazzi disabili che erano seduti vicino a me. Mi hanno guardato, io li ho guardati e ho messo giù la sedia perché ci sono cose più importanti nella vita di un rigore dato o non dato“.

La serietà si è smorzata quando ad affiancarlo sul palco sono stati proprio i protagonisti di quella storica cavalcata. Il tecnico ha avuto l’opportunità di scherzare con loro e di bacchettare Lentini per le sue “bravate” notturne: “Avevo delle spie che ti seguivano la sera, così al mattino dopo sapevo già cosa avevi fatto. Ti siamo dovuti venire a riprendere persino in una discarica“. Un siparietto che, nella sua spontaneità, ha mostrato alla perfezione il forte legame affettivo tra il tecnico e Lentini. Non solo un semplice giocatore, ma un figlio. “Lentini ne combinava di tutti i colori, ma si allenava seriamente e giocava in maniera fantastica. Su questo mosso metterci la mano sul fuoco”. Non sembra stupito dalla folta presenza di tifosi granata al Teatro Nuovo: Il Toro è fatto di questo. La gente non dimentica, ricorda, la gente continua a volerti bene. Immaginiamo cosa succederà col Filadelfia: l’anno prossimo dobbiamo esplodere, deve esplodere la squadra, devono esplodere tutti, perché il Fila è un punto di riferimento”. 


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granata73
granata73
6 anni fa

Quel toro e’ stato forse il piu’ pazzo di tutti , grinta , tecnica , uniti anche se con litigi nello spogliatoio ma sempre col fine di unirsi e rendere sempre piu’ , ma forse anche quello con la pazzia di affrontare chiunque sempre a testa alta senza che nessun… Leggi il resto »

mick talbot
6 anni fa

Mondonico ha ragione nel sostenere che il Toro come idea scesa, dal suo spazio iperuranico, sulla Terra a conquistare anime e cuori, si è interrotta con loro. E’ vero che forse si potrebbe dirlo, oggi, di qualsiasi squadra, se non di qualsiasi settore, anche non calcistico. Quando Bruno cita Bonucci… Leggi il resto »

spettro73
6 anni fa
Reply to  mick talbot

Spettacolare ricostruzione storica. E concordo con l’interpretazione che dai delle parole di Bruno. Erano altri uomini. Ma qui appunto il discorso va molto oltre.

Francesco 71 (rondinella)
Francesco 71 (rondinella)
6 anni fa
Reply to  mick talbot

mick scrivi cose interessanti e in larga parte condivisibili, voglio però aggiungere alcune cose non per contraddire ma per completare. La differenza fra gli uomini è esattamente il motivo per cui era normale voler bene a Bruno e Cravero (2 nomi a caso) mentre non si può voler bene a… Leggi il resto »

mick talbot
6 anni fa

Ti ringrazio, Francesco, del bel post, e ringrazio anche Spettro del complimento. Il tuo post ha un solo difetto: invoglia la discussione o la condivisione su temi complessi, ma sentiti, per entrambi: il passato e il futuro del Toro e, a quanto intuisco, del Paese. Dico un difetto perchè purtroppo… Leggi il resto »

Francesco 71 (rondinella)
Francesco 71 (rondinella)
6 anni fa
Reply to  mick talbot

Me lo auguro, possibilmente davanti a una bella birra.

mick talbot
6 anni fa

Ovviamente 🙂

Lovi
6 anni fa

Naturalmente Francesco incarna il mio sentire, totalmente. Anche se io sono molto meno tollerante di lui rispetto ai “giustificazionisti” edotti alla Mick Talbot dell’era Cairo. Diciamo che se Francesco fosse del vecchio PCI io sarei di Democrazia Proletaria. Intellettualmente poco onesta la ricostruzione di quest’ultimo secondo cui la ferita della… Leggi il resto »

Lovi
6 anni fa
Reply to  Lovi

naturalmente “quest’ultimo” non si riferisce al fratello Francesco, ma all’utente @mick talbot

Lovi
6 anni fa
Reply to  Lovi

Cairo non è meno colpevole di Borsano, di Calleri, di Cimminelli. Ognuno si è reso colpevole di crimini contro il Toro. Borsano, Calleri e Cimminelli tuttavia non riuscirono mai a scalfire il nostro senso di appartenenza alla Comunità Granata. Cairo ci ha divisi, anestetizzati, ricattati con lo spettro del fallimento.… Leggi il resto »

marziano
marziano
6 anni fa
Reply to  mick talbot

Io invece non condivido neppure una sillaba di quello che hai scritto, talbot. Sei la facciaio presentabile e politically correct del cairismo. Io vivo su un altro pianeta e ho visto una storia diversa da quello che hai visto tu.

mick talbot
6 anni fa
Reply to  marziano

Ti aspettavo, ero quasi preoccupato. Il tuo pianeta non si chiama Comprensione.

marziano
marziano
6 anni fa
Reply to  mick talbot

Il concetto di comprensione non c’entra nulla. Tu hai lè tue idee, io le mie. E, se permetti, hanno entrambe diritto di cittadinanza.

mick talbot
6 anni fa
Reply to  marziano

C’entra nella misura in cui mi definisci la faccia “presentabile” del cairismo e non rispetto alla legittiimità di ciascuna opinione su quelle vicende.

mick talbot
6 anni fa

Per come la vedo io, Moggi è stato uno dei più grandi conoscitori di calciatori della storia del calcio italiano. Aveva un istinto nel sapere riconoscere i giocatori di valore che era, se non unico, molto raro. E’ stato però anche un grande manipolatore, un prevaricatore, uno che non distingueva… Leggi il resto »

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