Sembra che il nostro presidente stia scrivendo un testo incentrato sul fallimento sportivo in cui si svela il il segreto su come distruggere una società gloriosa
Alzi la mano chi ha creduto di portare a casa la vittoria contro i biancocelesti. Io sì, ci ho creduto o meglio… l’ho sognato. Speravo che il Toro riuscisse a portare uno striminzito 1 a 0 soffrendo terribilmente nel secondo tempo. Purtroppo sulla sofferenza ci ho preso, ma sui tre punti finali, no. Il rammarico principale è sul risultato che poteva essere diverso, ma sulla prestazione onestamente non mi aspettavo nulla di più. A fine primo tempo i granata facevano melina, cosa mai vista, e anche la Lazio ha tirato un po’ il fiato. La differenza è che nella seconda frazione i biancocelesti sono scesi in campo più determinati, mentre i granata avevamo la stessa mollezza fisica che li aveva accompagnati negli spogliatoi. Piccola pillola statistica che però può spiegare la condizione dei granata è che è la seconda partita di fila che i ragazzi di Longo iniziano il secondo tempo e subiscono una rete nei primissimi minuti. Un aspetto che forse va analizzato più sullo stato della concentrazione che sull’aspetto della tenuta atletica.
Purtroppo oggi il Toro è questo. Leggo molti commenti negativi su Moreno Longo. Alcune critiche sono senz’altro fondate, ma altre sinceramente proprio no. Pensate che se ci fosse stato Jürgen Klopp sulla panchina, con questa rosa, saremmo stati meglio? Davvero? Mi dispiace, ma chi lo pensa è un povero illuso. Quale squadra in Serie A ha in rosa soltanto tre esterni di ruolo (di cui uno volenteroso ma non fortissimo – De Silvestri – uno spesso sbadato tranne che nel match contro i biancocelesti – Ola Aina – e un altro forte ma visibilmente non in condizione – Ansaldi)? Quale squadra di Serie A in mezzo al campo ha prettamente dei taglialegna e ha un solo giocatore con i piedi educati, Baselli, che purtroppo è infortunato? Quale società di Serie A ha un Belotti che suo malgrado sarà costretto a giocare tutte le partite ogni tre – quattro giorni senza possibilità di rifiatare? E questi problemi di organico Moreno Longo li ha ereditati, non di certo li ha causati. Le critiche che personalmente mi sento di muovere al tecnico sono prettamente due. La prima è la gestione del Gallo. Sinisa Mihajlovic, che non è il miglior tecnico del mondo, aveva Ljajic, Falque e Belotti e faceva giocare il capitano al centro dei tre attaccanti, come è logico che sia. Con quel sistema di gioco Belotti è stato devastante. Con Mazzarri prima e con Longo poi, il capitano granata è chiamato ad un lavoro utile per la squadra, ma poco remunerativo in fase avanzata. Per quale ragione con Longo abbiamo visto Belotti giocare spesso e volentieri sull’out di sinistra e ieri più accentrato ma totalmente da solo?
La seconda critica è sulla gestione di Millico. Si sa che la condizione fisica si raggiunge anche giocando. Vedendo l’aspetto atletico precario di tutta la squadra che ieri è scoppiata praticamente a fine primo tempo, mi domando come mai il turnover con lui non sia possibile. Davvero la ragione risiede nella sua scarsa propensione alla fase difensiva? Invece Simone Edera ha questa attitudine? A me non sembra, soprattutto se consideriamo che prima su Nandez e poi su Parolo, si è letteralmente addormentato concedendo loro la possibilità di battere a rete e di portare in vantaggio le loro squadre. A dire il vero si era perso anche Fofana in Torino – Udinese al momento della staffilata al volo dal limite, ma lì ci ha pensato per fortuna Salvatore Sirigu. Il resto delle critiche al tecnico per me sono ingenerose.
C’è chi se la prende con i calciatori. Anche questa tesi a mio modo di vedere ha le fondamenta di argilla. Immaginiamo una qualunque azienda di un qualunque settore. Immaginiamo il capo di questa azienda che, nonostante non sia una start-up, conduce una società priva di sala break per i dipendenti per trascorrere i momenti di pausa, non ha la mensa, non ha una struttura organizzativa al pari di tutte le altre concorrenti. Ecco, immaginiamo che nonostante queste condizioni, il capo riesca a convincere i propri dipendenti a fare sacrifici enormi per raggiungere risultati buoni. I dipendenti ottengono un buon fatturato (63 punti), ma nessun premio produzione. Inoltre la società non colma le lacune strutturali e si ritrova a gestire il bubbone del caso Petrachi. Non sapendo che pesci prendere, decide di confermare tutta la rosa, spaccia il riscatto di Aina per 10 milioni come un investimento voluto, quando in realtà era la cosa più semplice da fare per garantire un giocatore in quel ruolo, e non fa nulla per migliorare la rosa nonostante si siano aperte le porte dell’Europa League. Nkoulou sbrocca e nella gara con il Wolverhampton dà il peggio di sé, con tutta la rosa che sembra non avere più rispetto delle gerarchie. Arriva gennaio e la società conduce un mercato scandaloso, non portando alcun correttivo alla rosa, con il cartonato di Bava nel ruolo di ds costretto ad operare solo in uscita. Longo, con incoscienza, accetta l’incarico a mercato chiuso e con una rosa inadatta che, a dir la verità, è in gran parte la stessa della passata stagione. Perché allora è inadatta? Perché qualcuno mi dovrebbe spiegare per quale ragione un dipendente debba essere chiamato a fare gli straordinari senza che questi vengano riconosciuti o premiati dal datore di lavoro. Dove si trovano le nuove motivazioni? Dal lauto stipendio? Sì ok, se vogliamo essere retorici tutti noi svolgiamo il nostro lavoro con il senso del dovere perché ci pagano, ma non possiamo nascondere che sono le motivazioni a spingerci a dare di più. Dunque quali sono quelle dei calciatori? Le troviamo nel famoso progetto inesistente?
Quella che è andata in scena al Grande Torino contro la Lazio è l’ennesimo capitolo de “Il manuale del fallimento sportivo” che il presidente Urbano Cairo sta portando avanti. Avete presente quei libri motivazionali che trovate in libreria dai titoli tipo “Il segreto del mio successo” o cose simili? Ecco, il nostro presidente è come se stesse scrivendo un testo incentrato sul fallimento sportivo, in cui nei vari capitoli si svela il segreto su come distruggere una società gloriosa, smembrare una tifoseria calda e lasciare solo macerie. Lo spettro della Serie B dovrebbe essere l’apice di questo manuale e i capitoli che ci restano di questo campionato ci sveleranno il finale, nella nostra speranza che in realtà ci sia un colpo di scena. Tutto questo per dire che se vogliamo possiamo imputare a Mazzarri, a Bava, a Longo, ai calciatori e tra un po’ anche a Vagnati le colpe di questo disastro, siamo liberi di farlo. Possiamo certamente guardare la pagliuzza nell’occhio e non accorgerci della trave con inciso il nome del presidente Urbano Cairo. Forse questa trave è talmente enorme da accecare completamente la vista.
Infine, come se non bastasse, sabato c’è il derby. Potrebbe essere la gara del riscatto miracoloso e improbabile oppure la partita della condanna. “Death or Glory becomes just another story” recitano i Clash nel loro famoso successo. Ai calciatori e a mister Longo chiedo di trovare le energie necessarie, al momento più mentali che fisiche perché sarebbe impossibile fare altrimenti, per riuscire a giocare dignitosamente per 90 minuti. Parafrasando i Clash, sabato sarà “morte o gloria”, in ogni caso “inizierà una nuova storia”.
Ciao a tutti. Ho letto diversi commenti. In tutti onestamente mi è parso di trovare, talvolta al 100% talvolta in misura inferiore, letture e richiami ad eventi e fatti condivisibili. Secondo me, senza smontare teorie di nessuno, da un lato c’è da ammettere che l’anno scorso, probabilmente anche rocambolescamente, si… Leggi il resto »
Pensiero minimo: quando le cose vanno bene al Toro (raramente) c’è, comunque, sempre qualcosa che non consente la completa soddisfazione. Quando le cose vanno male (assai spesso) la situazione tende a precipitare. Ogni componente, da Cairo in giù, è responsabile pro quota di questo sfacelo. Per quanto riguarda la partita… Leggi il resto »
sicuramente colpevole di parecchie decisioni…e considerando che commette errori da 14 anni di varia natura deve cedere il passo, dirigere una squadra di calcio non fa per lui…. ma quest’anno ci son ocolpe da distribuire ampiamente : una rosa che arriva dignitosamente 7 lo scorso anno, che quest’anno rischia la… Leggi il resto »