Torna il consueto appuntamento settimanale con La Penna Granata in Trasferta, la rubrica curata su Toro.it da Vincenzo Chiarizia

In estate è arrivata finalmente la prima vittoria del girone di ritorno per il Torino. Tre punti fondamentali, che servivano come l’ossigeno al Toro. Questa vittoria serve a muovere la classifica, a riacquisire fiducia nei propri mezzi, a scrollarsi di dosso le paure e, soprattutto, ad allontanarsi dalla zona calda. Mister Longo fa bene a tenere alta la tensione e a sottolineare come questo campionato, a dir poco strano per le vicende che ahinoi conosciamo, potrĂ  regalare altre sorprese fino al termine della stagione.

Tuttavia, a mio modesto avviso, sotto il piano del gioco non ho visto una grande evoluzione nelle due gare contro Parma e Udinese. E non lo dico dall’alto del mio palato raffinato, che tutto può essere fuorchĂ© tale visto il gusto amaro di questi ultimi 15 anni. Non vivo il Toro nemmeno in senso aristocratico, che poi sarebbe una contraddizione in termini accostare il Toro alla parola “aristocrazia”. E neppure vivo il Toro con un senso di imborghesimento tale da farmi perdere il concetto della sofferenza, che è parte del DNA granata. Soffrire e vincere quando l’avversario è di livello è una cosa, ma soffrire e vincere quando il tuo avversario, nonostante si mostri inferiore, riesce a dominarti, oggettivamente è deprimente.
Con questo non voglio dire che quello visto ieri sia tutto da buttare, anzi. Nonostante le diverse occasioni dell’Udinese la difesa granata ha retto alla grande con un Nicolas Nkoulou tornato monumentale. L’Udinese è andata vicina alla rete al 3′ con Nestorovski, mancando di poco la deviazione sotto porta su un bel cross basso di Stryger Larsen, al 13′ colpendo il palo con Stryger Larsen dopo una bell’azione a sinistra di Sema, al 26′ con un gran destro al volo di Fofana dal limite sventato da un Sirigu miracoloso e al 43′ con un colpo di testa ravvicinato di De Maio parato sempre da Sirigu. Quindi il Toro ha sofferto, specie nel primo tempo, ma mi chiedo se sia normale soffrire, con tutto il rispetto parlando, contro squadre oggettivamente non irresistibili come l’Udinese? Di questo passo non oso immaginare la sofferenza che vivremo al derby o contro la Lazio o l’Inter. Non resta che sperare che la condizione fisica dei granata, nonchĂ© il gioco, migliorino per colmare almeno in minima parte un gap che al momento appare evidente.

Tornando alle cose positive, oltre al buon momento della fase difensiva, nel Toro ho visto altre cose buone, anche se purtroppo sporadiche. Ad esempio alcune sortite offensive non si vedevano da molto tempo e prova ne è l’ottima ripartenza nell’azione del gol: Nkoulou recupera palla, la cede a Rincon che la passa a MeitĂ© con quest’ultimo che serve Edera nel cerchio di centrocampo, il quale parte palla al piede prima di servire in area Belotti per il bolide di sinistro del vantaggio. Un bel contropiede in superioritĂ  numerica tre contro due che, una volta tanto, è stato finalizzato come si deve. Resta però ancora tanto da lavorare per mister Longo, ma i primi passetti sembrano essere incoraggianti, anche se resta qualche interrogativo.

I tre interrogativi

Il primo: perché Belotti gioca esterno sinistro? Più volte si è visto il Gallo partire dalla sinistra, sulla falsa riga di Cristiano Ronaldo. Le differenze nelle caratteristiche tra i due giocatori sono evidenti e se per il portoghese è quella la zona in cui può rendere di più, siamo certi che Belotti renda al meglio partendo da quella posizione? Io personalmente vedrei meglio Belotti al centro supportato da Edera e, un altro giocatore.

E qui arriviamo al secondo interrogativo. PerchĂ© Zaza titolare? Penso che la ragione risieda nel sostanzioso investimento fatto e dallo scarso ritorno in termini di rendimento. Per non far disperdere il valore del giocatore, che gioco forza genererĂ  una minusvalenza in caso di cessione, è probabile che ci sia la ferma volontĂ  di dare spazio all’attaccante lucano per far rialzare la sua quotazione. Dunque immagino che l’obiettivo sia quello di ridurre l’eventuale perdita, ma il numero 11 granata in queste due gare non ha fatto nulla per essere annotato nel tabellino. Ricordo soltanto un recupero su Samir nella trequarti granata nel secondo tempo, ma niente di piĂą. Nella gara contro i friulani si è spesso ritrovato a fare gli stessi movimenti dei compagni di reparto, non sfruttando così il potenziale di avere tre elementi lì davanti.

Infine il terzo punto di domanda: perchĂ© dunque non osare con un Millico seppur a mezzo servizio? A gennaio c’erano state le beghe contrattuali con il suo procuratore, Gaetano Paolillo, che rivendicava come i rinnovi dovessero essere discussi e non imposti. Inoltre, complice qualche problema fisico, dopo il lockdown non ha ancora ritrovato la migliore condizione e al Filadelfia si è spesso allenato a parte. Ma mi chiedo: è mai possibile che Zaza meriti la titolaritĂ  in maniera incondizionata, e che pur non dando grandi segnali in campo, non meriti di essere il primo ad essere sostituito? Contro il Parma è uscito prima Berenguer e ieri è toccato ad Edera. Possibile che Millico non meriti nessuna chance in virtĂą soprattutto delle cinque sostituzioni possibili? Anche ieri infatti Longo ha effettuato solo due cambi, gli stessi apportati contro il Parma, inserendo Aina e Lukic, ma questa volta al posto di Edera e Zaza. E’ vero che la societĂ  ha avuto la geniale idea di ridurre all’osso la rosa, per cui in questo momento è difficile trovare cinque sostituti all’altezza, ma è altrettanto vero che con le partite così ravvicinate impongano centellinare le forze e dunque, chi può giocare per dare il proprio contributo, ritengo debba poter entrare per far rifiatare quel che resta della rosa.

Infine il presidente Cairo torna a parlare solo quando il Toro vince e lo fa per blindare Belotti. Penso che almeno in questo periodo, prima di esprimere ogni idea sul Toro, il presidente avrebbe il dovere di spiegare a tutti i granata come è riuscito far precipitare il Toro in questa situazione. Ma so già che non lo farà mai, perché purtroppo in società manca il senso della verità.

Andrea Belotti e Moreno Longo si abbracciano dopo Torino-Udinese 1-0, serie A 2019/2020
Andrea Belotti e Moreno Longo si abbracciano dopo Torino-Udinese 1-0, serie A 2019/2020
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ultimo aggiornamento: 25-06-2020


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GD ( 0.3ini : i migliori alleati di Cairo)

Il Dott. Chiarizia stavolta (d per ora) è stato lasciato solo; nessun commento. peccato, perchè quando scrive, ci sono sempre ottimi spunti di interesse. vero critico di Cairo (non semplice e inutile odiatore, critico) bene la classifica, d’accordissimo; meglio il gioco per me. non bene, non bello, dico solo meglio… Leggi il resto »

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