Torna il consueta appuntamento settimanale con La penna granata in trasferta firmata da Vincenzo Chiarizia

Dov’è il Toro? Possibile che eravamo più Toro, o quantomeno più gagliardi, all’epoca di Cimminelli, quando il Toro riusciva a rimontare tre gol in un derby? Dov’è il rispetto per la maglia e per i valori che essa trasmette? Nell’importante storia granata, storia tramutata in gloria, il non mollare mai, il lottare contro le avversità, il tremendismo granata e il rappresentare il peggior incubo per chiunque, nonostante il tasso tecnico potesse essere inferiore, sono valori che nel tempo hanno iniziato a sgorgare da quella maglia, come l’acqua da una sorgente. Negli ultimi 15 anni la gestione societaria dell’attuale presidenza è stata capace di cancellare con un colpo di spugna tutto ciò che rappresentava l’identità granata. Non mi riferisco tanto all’allestimento di squadre inadatte, quanto piuttosto allo scollamento con la tifoseria, al non rispetto della nostra storia, al Filadelfia monco, al menefreghismo del museo, al badare bene di non avere in società gente che conosce il Toro, al mettere a rischio la vita dei propri tifosi, vendendo biglietti dei settori granata a violenti gruppi ultras avversari. Dunque il nostro Toro non c’è più e purtroppo il suo declino è iniziato tanto tempo fa, ma ha subito un’accelerazione in picchiata da quando alla presidenza c’è Urbano Cairo.

Dopo tre giornate di campionato, esattamente come la stagione 2002/2003, il Torino è ultimo con 0 punti. All’epoca si perse contro Inter, Lazio, Modena nei primi tre impegni e con Milan nella quarta giornata, squadre che conclusero la stagione rispettivamente al 2°, 4°, 12° e 3° posto. Il ko contro i rossoneri terminò addirittura con un 6 a 0 senza appello. Venerdì il Toro farà visita al Sassuolo che in questo momento è in buona forma. Quella stagione terminò con l’ultimo posto. L’auspicio è che i numeri vengano smentiti, sia per il match di venerdì che per l’esito del campionato. Purtroppo le aspettative per il prossimo turno non sono le migliori, resta solo la flebile speranza per uno scatto d’orgoglio di mister Giampaolo e di chi scenderà in campo.

Il Torino FC, da quando è nato, ossia 15 anni fa, sta scrivendo forse il momento storico più buio. Non parlo dal punto di vista del campionato in cui si gioca o della posizione in classifica che si ottiene, mi riferisco al fatto che niente che gira intorno alla società rispecchia l’essenza del Toro. Abbiamo superato il punto di non ritorno.

Il Torino di oggi è una squadra dove la “maglia” ha perso totalmente ogni significato. Dove anziché essere tutti squadra e agire come tale, ognuno pensa agli affari propri. Il presidente Cairo ha mostrato tutto il suo menefreghismo non facendo nulla che possa tutelare il Toro e la sua gente come corpo unico. L’immagine della società che presiede ad oggi è letteralmente maciullata. Non è stato fatto nulla per dare lustro al club, per riportarlo agli onori della cronaca. L’attuale presidente, se avesse voluto, avrebbe potuto tranquillamente essere il Percassi granata, ma ha scelto un’altra via, quella sbagliata per il bene del Toro. L’attuale direttore sportivo Davide Vagnati, pur non avendo operato sul mercato secondo gli obiettivi del tecnico, resta ancorato al suo posto, ben sapendo quali siano le inesistenti ambizioni del Toro. Infine il tecnico, Marco Giampaolo, per il quale ero pronto a dargli tutto il tempo di cui avrebbe avuto bisogno, con le sue dichiarazioni si è praticamente bruciato ogni occasione. Come dicevo una settimana fa, dare 10 al mercato del Toro significa avere gli elementi giusti per il proprio gioco. Se così fosse, allora la situazione sarebbe ancor più preoccupante. Se fosse stato realisticamente un mercato da 10, il tecnico, mio corregionale, non si divertirebbe ad impiegare giocatori fuori ruolo in virtù del suo dogma intoccabile, il 4-3-1-2. Sì perché Giampaolo con il Toro sembra si stia divertendo a fare esperimenti. Per una mera questione di puntiglio, forse perché vuole farla pagare alla società o chissà per quale ragione, non sembra disposto a cambiare sistema di gioco, pur sapendo di non avere i giocatori adatti al suo modo di giocare. Perché se non se ne rende conto, allora il problema sarebbe ancor più grave e forse il mister non sarebbe adatto ad allenare una squadra di calcio. Ma siccome sono sicuro che non è così e che anche lui sa di avere una rosa inadatta o si dimette o cambia sistema di gioco o fa come Antonio Conte che, all’Inter nella passata stagione, si è lamentato pubblicamente con la società per i mancati rinforzi. Invece sembra voler continuare imperterrito in un percorso che non può avere via d’uscita, soprattutto se si ostina ad impiegare giocatori fuori ruolo. Ansaldi esterno lo impiega come mezzala, Izzo centrale lo vede terzino destro, Lukic mezzala lo vede trequartista, Verdi esterno d’attacco lo vede trequartista (dopo Lukic), Rincon mediano/incontrista lo vede regista, Zaza da prima punta (ovviamente riserva di Belotti) lo vede seconda punta e Millico non lo vede proprio. Inoltre annovera tra gli attaccanti pure Edera dopo averlo defenestrato con dichiarazioni pubbliche durante il mercato estivo. Infine Gojak, giunto come trequartista, dice di vederlo come mezzala.

Cos’è, una presa in giro? Perché tanta ostinazione? Certo, lo stipendio è un’ottima motivazione, ma che cosa fa il mister per il bene del Toro? Vorrei far notare che non sto criticando il tecnico per l’ultimo posto in classifica, ma perché ha deciso di andarsi a schiantare contro un muro impiegando tanti giocatori fuori ruolo. Qual è il bene del Toro, mister? Anche lei, come tutti, nel rispetto della maglia granata, è chiamato al sacrificio e a sputare sangue o ad ingoiare qualche rospo. Non le conviene dimettersi perché non vuole rinunciare allo stipendio (sicuramente legittimo), non vuole dichiarare pubblicamente che la rosa è inadatta evidentemente per ragioni al momento ignote, ma non lanci provocazioni definendo la campagna acquisti un mercato da 10! Non si rende conto che così facendo fa infuriare i tifosi? Il sacrificio più naturale che le viene chiesto è di cambiare sistema di gioco. Provare a recuperare Izzo e di fare la difesa a tre con lui, Nkoulou e Bremer, Vojvoda o Singo sulla linea di centrocampisti a destra con in mezzo due o tre tra Linetty, Rincon, Lukic e Gojak (se proprio deve essere mezzala), in attesa di Baselli. A sinistra Rodriguez sperando che non sia quello visto domenica. Verdi o Gojak sulla trequarti e la coppia di attaccanti con Bonazzoli accanto a Belotti. Solo così vedrei in lei, mister, uno spirito di attaccamento alla maglia del Toro. Ed in quel caso sì, che personalmente le darei il tempo di cui ha bisogno. Altrimenti si dimetta e lasci il cerino in mano al presidente.

Anche alcuni calciatori devono smettere di piagnucolare e tirare fuori gli attributi anche a dispetto di eventuali mancate promesse societarie. Izzo, Nkoulou e Lyanco su tutti. Siete qui, indossate la nostra maglia, dovete rispettarla. Sicuramente se si potesse tornare ad avere un contatto quotidiano tra giocatori e tifosi, tralasciando al momento la situazione attuale dovuta al Covid-19, sarebbe più facile far capire ai giocatori cosa significa far parte del Toro e calpestare quel terreno dove si allenano.
Ripeto, tutti dovrebbero sacrificarsi, il mister, il presidente (ma che lo dico a fare?) e ovviamente i giocatori. Tutti dovrebbero specchiarsi nelle qualità umane del Gallo. Belotti è un giocatore da Toro sprecato per questa società, perché nessuno all’interno del Torino FC mette lo stesso impegno che ci mette il Gallo. La rovesciata dell’ultimo secondo contro il Cagliari è simbolo di quanto l’attaccante azzurro voleva evitare la sconfitta e di quanto tenga alla maglia che indossa e quanto la rispetti. Il presidente, gli altri dirigenti, alcuni giocatori e lei mister, duole dirlo, ma in questo momento state pensando più agli affari vostri che al bene del Toro.

Rovesciata di Andrea Belotti
Rovesciata di Andrea Belotti
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ultimo aggiornamento: 21-10-2020


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Alberto Fava ( Gigi Marengo for President ).

Tutto chiaro, Belotti dovrebbe rappresentare l’esempio virtuoso per tutti. Non ci piove. Ma in questo caso l’articolo “accomuna” in qualche modo le responsabilità , citando il mister, i giocatori, e tocca marginalmente anche i Tifosi. Quasi che tutti questi avessero un certo livello decisionale . A mio avviso ( condivido… Leggi il resto »

Last edited 4 anni fa by Alberto Fava ( Gigi Marengo for President ).
Simone(Toroxever)dito su👆 per gli anonimi 🐰 🐰 🐰 68

Articolo che getta una luce nuova e persino più inquietante sull’universo cairesco che ha fagocitato il Toro. Chiarizia si è contraddistinto per posizioni molto contrarie a Cairo fin dal ritiro e dalla farsa del calciomercato. Ora cambia radicalmente atteggiamento distribuendo equanime le colpe di questa situazione, poco mancava che persino… Leggi il resto »

GD ( 0.3ini : i migliori alleati di Cairo)

persino il cappuccetto terribile si è reso conto della differenza tra : -zerotreini ODIATORI SERIALI senza se e senza ma (haters) -critici, arrabbiati meglio incaxxati conCairo, ma veri tifosi del Toro e per questo sofferenti da sempre ho fatto notare che Chiarizia, salvo un paio di piccole cadute, è rimasto… Leggi il resto »

Alberto Fava ( Gigi Marengo for President ).

Ti preoccupa Marengo, vero caro capobanda della “ premiata colluseria cairota “ ?
Fai bene ad esserlo 🤣🤣🤣👍

Ivan82
Ivan82
4 anni fa

Il Toro , quello vero, non esiste più

Toro, il Cagliari è il primo esame dopo il mercato

Tra la pochezza del Toro e la grandezza del Gallo