La rubrica di Vincenzo Chiarizia / La soluzione più giusta è quella di rinviare la competizione europea al 2021 e, se l’emergenza dovesse risolversi, far concludere i campionati

E’ difficile parlare di calcio e di Toro quando tutta Italia è angosciata da un’emergenza simile. Un’emergenza senza precedenti – oltretutto da ieri è noto il primo contagiato della Serie A, Rugani – per la nostra generazione, che non ci fornisce termini di paragone e che dunque ci lascia sorpresi. Penso che occorra semplicemente affidarsi a ciò che le istituzioni e gli organi competenti ci raccomandano onde evitare il diffondersi del contagio, senza farsi prendere dalla paura. Come sapete io vivo a L’Aquila, dove per fortuna si riscontrano pochi casi, ma se dovesse esplodere l’emergenza che c’è al momento nelle regioni del nord, vista la sanità abruzzese, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Per questa ragione per quanto possa valere la mia opinione e per quanto possa contare un mio appello, invito tutti al rispetto delle raccomandazioni e a restare a casa per limitare al massimo il propagarsi del virus.

Detto questo passiamo alle cose che per la gente comune sarebbero frivolezze, ma che per noi malati di Toro sono vitali: le sorti malandate della nostra squadra. Abbiamo già parlato su Toro.it della situazione attuale del nostro campionato e delle ipotesi che si stanno facendo per ovviare ad una sospensione inevitabile della stagione. Ritengo che la soluzione più giusta sia quella di rinviare la competizione europea al 2021 e, ammesso che l’emergenza si riesca a risolvere in Europa nel giro di un paio di mesi, far concludere i campionati di Europa appena possibile. Solo che purtroppo non possiamo dire oggi se e quando l’emergenza Coronavirus terminerà, per cui al vaglio ci sono altre opzioni che sarebbero ingiuste per qualche squadra. Di certo se tutto venisse cristallizzato al 25° turno, il Toro sarebbe salvo. Invece con i Playout probabilmente, vista la caduta in picchiata che stanno avendo gli uomini di Longo, scivolati al 15° posto, potrebbero ritorcersi contro. Certo che da adesso agli eventuali futuri PlayOut, Longo avrà modo e tempo di dare la sua impronta alla squadra. Sicuramente però il tutto dovrà terminare entro il mese di giugno, visto che molti giocatori, non solo del Toro, ma di tutta la Serie A, rischieranno di andare oltre la scadenza del proprio contratto. Certo, si potranno fare delle proroghe, ma il tutto rischia di diventare molto complesso.

Probabilmente pensarci ora rischia di farci fasciare la testa prima di rompercela, tuttavia quello che è certo è che Longo e i ragazzi devono trovare forza, coraggio, amor proprio e rispetto per la maglia e i tifosi, affinché la Serie B non sfiori nemmeno i granata.

Sul fronte presidenziale colpisce il lungo silenzio di Cairo. Molti sostengono che il Toro è sempre servito a Cairo come cassa di risonanza per avere visibilità. Non so dire quanto sia vero, so però che sembra molto strano che, dopo l’oblio in cui si è eclissato per le vicende negative del Toro e per l’interruzione del campionato, nella serata di martedì Cairo sia stato ospite su La7 (di sua proprietà) da Lilli Gruber, con domande eufemisticamente “poco pungenti”, in cui è stato interpellato sul tema del coronavirus (che contributo può dare lui alla soluzione di questa emergenza?) e sempre ieri è spuntata un’intervista su Il Foglio a firma di Salvatore Merlo, sempre sul coronavirus in cui il presidente del Toro dà la sua ricetta tranchant per risolvere il problema (

“Il virus è veloce e le decisioni lente”. Parla Urbano Cairo – Il Foglio
Giovanni Attinà. 10 Marzo 2020 – 11:08. Se si chiude tutto, come dice Cairo, bisogna pensare a come fornire i generi alimentari alle persone, le medicine così via e chi deve farlo. www.ilfoglio.it).

Fosse giunto realmente per Cairo il momento di emulare il suo padrino, preparandosi il terreno per la discesa in campo visto e soprattutto il caso Blackstone sullo sfondo? E quale sarà l’avvenire granata? Vedremo cosa ha in mente Urbano Cairo, nel frattempo non perdiamo la speranza di mantenere la Serie A e di cambiare timoniere.

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ultimo aggiornamento: 12-03-2020


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vecchiamaniera
4 anni fa

Avendo tanti spilli nel cubo si sta lentamente allontanando dal calcio.Cairo sa di aver fallito e che i suoi 11 big sono tornati come x incanto mediocri giocatori di calcio.Sa che comunque vadano le cose dovrà rifondare la squadra,sperando che Sirigu,Belotti,Nkoulou,Zaza siano ottime plusvalenze o che vengano valutati da una… Leggi il resto »

madde71
madde71
4 anni fa
Reply to  vecchiamaniera

a roma mo son augelli acidi,vecchia maniera

urto (andrea)
4 anni fa

cairo VATTENE

Un esperimento sociale a Superga? No, grazie

Marco Cassini: “Stadio di proprietà e senso di appartenenza, così si svolta”