Penna granata in trasferta / Mi piacerebbe essere entusiasta dell’arrivo di Vagnati al Toro ma non riesco ad esserlo perché immagino come andrà a finire.

Passano i giorni e si inseguono voci contrastanti sulla ripresa del campionato. Si sono ripresi gli allenamenti individuali ma non si sa ancora quali decisioni verranno prese in caso di riscontro di nuovi positivi. Intanto nel decreto Rilancio parrebbe, per quanto riguarda lo sport, che in merito al calcio la ripresa del campionato comporterà l’obbligo per le società di far alloggiare gli atleti nelle proprie foresterie. Il Torino non è l’unica squadra ad esserne sprovvista (anzi è in buona compagnia), ma è l’unico club ad avere il progetto pronto e ad aver scelto consapevolmente di non dotarsene, ritrovandosi dunque, probabilmente, costretto a pagare alberghi cittadini.

Ma il vero problema del mancato completamento del Fila non è dovuto alla mancanza di denaro, bensì alla miope politica adottata da Urbano Cairo basata sul risparmio o, peggio ancora, dal suo menefreghismo. Normalmente è nella natura dell’imprenditore investire su una propria azienda o un proprio bene al fine di valorizzarlo, ma per il presidente Cairo questo discorso non vale per il Toro. Oltre al Filadelfia incompleto e al Robaldo ancora fermo al palo da anni – quando la F.C. Torinese, società di Seconda Categoria, sta per completare il suo centro sportivo in via dei Gladioli a Torino – la gestione societaria della passata stagione è stata l’emblema del nulla portato avanti da Urbano Cairo.

Ad esempio sul web molti davano per consolidato il fatto che l’incarico di Bava come ds fosse a tempo. Sinceramente mi rifiuto di credere ad un’ipotesi simile perché il primo a rimetterci in immagine e reputazione sarebbe lo stesso Bava, per cui per quanto possa essere legato al presidente Cairo, dubito fortemente che abbia potuto accettare consapevolmente il ruolo di “traghettatore parafulmine”. Certo è che nella vita tutto è possibile, ma questa mi appare davvero un’opzione remota. Inoltre qualora fosse vera l’ipotesi di aver messo Bava lì con questa veste a tempo, con l’intenzione di prendere Vagnati già un anno fa, non curandosi dell’importante stagione che stava per cominciare, allora sarebbe l’ennesima prova che il vero sabotatore del Toro non sia stato, ad esempio, Nicholas Nkoulou con il suo deprecabile ammutinamento estivo, ma esclusivamente il presidente.

Il massimo dirigente granata ci ha già dimostrato come non gli interessino i risultati del Toro, come non voglia investire per raggiungere risultati sportivi, non voglia migliorare la squadra e come non abbia alcuna intenzione di investire sul patrimonio immobiliare della società. A valorizzare questa tesi basta riascoltare o rileggere le dichiarazioni dello stesso presidente di quasi una anno fa sul fatto che “la rosa non si può migliorare”, che “Messi non è in vendita” che “la nostra difesa non ce l’ha manco la Juve”. Invece per quanto riguarda le strutture del Toro Cairo ha dichiarato ad esempio: “Stadio di proprietà? C’è lo Stadium, il Grande Torino, il Filadelfia… che facciamo un quarto stadio?”. Il Fila incompleto o il Robaldo ancora incolto raccontano più di mille parole le reali intenzioni del progetto di crescita infrastrutturale.

Io vorrei tanto guardare avanti, voltare pagina e scordarmi del passato, ma con Cairo alla presidenza è impossibile. Mi piacerebbe essere entusiasta dell’arrivo di Vagnati al Toro ma non riesco ad esserlo perché immagino come andrà a finire. Ma vi sembra normale che ormai nessuno chieda più a Cairo quale sia il progetto che ha in mente per il Toro? Ovvio, nessuno glielo chiede perché la risposta è palese a tutti, il progetto non c’è! Davide Vagnati lavorerà per il Toro per fare cosa? Per raggiungere quale obiettivo e in quanto tempo? Mi auguro che alla presentazione ufficiale del futuro ds (questa volta lo presenterà alla stampa?), qualcuno provi a fare questa domanda retorica al presidente. Per il settore giovanile Massimo Bava riuscirà ad ingoiare il rospo e a riportare in alto i colori granata? Questi saranno probabilmente tutti interrogativi che resteranno appesi in attesa di una risposta che non arriverà e che anzi troverà riscontro soltanto con un prossimo ribaltone.

Sono anni ormai che ai tifosi granata manca un orizzonte. Questo perché Cairo ci ha trascinato nell’oscurità più totale dove è impossibile vederne uno. Solo quando Cairo andrà via potrà tornare la luce che ci consentirà di vedere nuovamente un orizzonte da raggiungere. Fino a quel giorno navighiamo a vista… esattamente come fa lui.

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ultimo aggiornamento: 14-05-2020


22 Commenti
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GD ( 0.3ini : i migliori alleati di Cairo)

dove invece sono d’accordissimo con chiarizia è nella visione del Cairo presidente del Toro, extra gestione prettamente calcistica, sportiva. gestione del Fila? da me cairo ha ricevuto solo critiche, anche pesanti. certo non insulti, perchè questi servono a nulla. chiarizia insegna, con educazione, ma mano ferma, le critiche picchiano di… Leggi il resto »

GD ( 0.3ini : i migliori alleati di Cairo)

bell’articolo come sempre del chiarizia giornalista. ancora una volta è evidente la differenza tra il critico (chiariziaappunto) e l’odiatore rancoroso (marengo) che è poi la differenza riscontrabile tra tifosi del Toro delusi e arrabbiati, e gli zerotreini odiatori seriali. sui primi puoi contare, sui secondi mai; uscito cairo se la… Leggi il resto »

paolo 67 (tabela)
3 anni fa

Se perdiamo le prossime 2/3 partite? (veniamo da 7 sconfitte consecutive potrebbe succedere) che ne sarà del “cuore GRANATA Longo”? Io dico che verrà silurato e sarà il nuovo DS a farlo nn Cairetto……
Chi vuol capire capisce.

Alberto Fava ( Gigi Marengo for President ).

Infatti.
E forse neppure senza aspettare le 2 o 3.

Cairo, cambiare tutto per non cambiare niente

Vagnati e Bava come Foschi e Petrachi? Di nuovo lo stesso errore