Penna granata in trasferta / La costruzione della rosa con la mediazione/collaborazione dei procuratori vorrebbe dire per il Toro dipendere da terzi
In attesa di capire se la stagione 2019/2020 riprenderà per far uscire dal campo i verdetti del campionato, si cominciano a raccogliere alcune indiscrezioni di mercato. I primi nomi che stanno girando attorno al club granata sono quelli di Marchizza, Bonaventura, Pinamonti e Gagliardini. Come approfondito ieri su Toro.it, a tirare le fila del mercato granata potrebbe essere Mino Raiola, il super procuratore campano che cura gli interessi di alcuni tra i giocatori più importanti a livello mondiale. Inoltre si sottolinea come il prossimo mercato per molte società sarà probabilmente caratterizzato dalla politica degli scambi, vista la crisi imminente generata dal Covid19 che ha portato a mancati introiti per l’interruzione anticipata – e forse definitiva – della Serie A, e dunque alla minore disponibilità di liquidità. E dunque Massimo Bava sta progettando il prossimo mercato. Oggettivamente una mediana composta da Bonaventura, Rincon e Gagliardini farebbe schizzare in alto il tasso qualitativo del centrocampo granata. Va detto che siamo ancora nel campo delle ipotesi visto che ancora non abbiamo idea di come e se sarà possibile terminare la stagione e soprattutto di quando avrà inizio la sessione di mercato. Tuttavia analizzando ad oggi le notizie che trapelano sulla strategia del club granata, pur apprezzando i nomi che vengono accostati al Toro, mi sarei aspettato un approccio diverso da parte dell’attuale uomo mercato granata. Ecco perché.
Precedentemente avevo scritto di quanto la prossima stagione sarebbe stata importante per Massimo Bava nel ruolo di direttore sportivo. Personalmente avrei auspicato che il lavoro di Bava fosse partito con l’imbastire le trattative a seguito delle relazioni giunte dall’attività di scouting che, immagino, la sua rete di osservatori avrà portato avanti nel corso della stagione scorsa. L’unica spiegazione che posso darmi è che se davvero la politica del calciomercato granata sarà basata sugli scambi, allora è evidente che risulterebbe complicato acquistare giovani dal Sud America o comunque dall’estero proponendo degli scambi.
Ecco allora spiegata la presenza della figura di Mino Raiola attorno al club granata. Armando Izzo probabilmente lascerà il Toro e la sua procura è ufficiosamente passata da Palermo a Raiola. I granata dunque cercherebbero lo scambio con l’Inter per ottenere i cartellini di Gagliardini e Pinamonti, con il procuratore campano a supportare Bava nel chiudere la trattativa. Dopotutto è chiaro che le fortune dei procuratori sono determinate da quanto questi riescano a muovere i propri giocatori. Restando a Milano, su sponda rossonera, Bava sta lavorando con Raiola per portare sotto la Mole Jack Bonaventura in scadenza contrattuale, che ha ricevuto, come riportato sulle nostre colonne, la proposta di un triennale a 1,5 milioni di euro netti più bonus. Il centrocampista rossonero al momento preferisce aspettare l’offerta dell’Atalanta, club che nutre ambizioni maggiori rispetto al Toro.
Non stupiamoci dunque se nei prossimi giorni potessero essere accostati altri giocatori della scuderia di Raiola come ad esempio Balotelli, Fares, Roberto Insigne, Mitchel Bakker (terzino sinistro diciannovenne del PSG), Owen Wijndal (terzino sinistro ventenne del’AZ Alkmaar) o altri ancora.
Un altro indizio che induce a pensare che il mercato del Toro potrebbe basarsi più sui procuratori che sulle strategie e sulle eventuali relazioni degli osservatori, è l’interesse per il difensore spezzino Riccardo Marchizza, seguito da Michelangelo Minieri, stesso procuratore di Kevin Bonifazi ceduto alla Spal a gennaio.
Va comunque specificato che qui non si vuole condannare Bava ed esprimere i giudizi prima che si possano toccare con meno i risultati del suo operato. Anche perché affidarsi ai procuratori – come ha fatto il Wolverhampton con l‘antagonista di Raiola, Jorge Mendes – potrebbe anche portare all’allestimento di squadre più competitive rispetto al passato. Quello che si contesta è che se davvero Bava e Cairo hanno deciso di puntare sui procuratori, ciò darebbe tre segnali. Il primo è che Cairo confermerebbe la sua riluttanza ad investire per la crescita del club, concentrandosi prettamente sugli scambi, con l’attenuante della crisi causata dal Covid19 (non che il presidente avesse bisogno di attenuanti per risparmiare).
Il secondo aspetto è che l’investimento sulla rete di osservatori evidentemente non porterebbe risultati significativi. Ciò vorrebbe dire che si è sbagliato tutto sotto questo punto di vista, dato che al momento si decide di puntare sulle relazioni con i procuratori. Oppure se ne dedurrebbe che l’investimento fatto sulla rete di osservatori è stato fatto al risparmio con magari impossibilità da parte degli stessi osservatori di muoversi per essere produttivi al meglio.
Il terzo aspetto è che la costruzione della rosa con la mediazione/collaborazione dei procuratori, vorrebbe dire per il Toro dipendere da terzi, in questo caso da uno dei due procuratori più importanti al mondo. Sicuri che sarebbe una condizione favorevole per il club granata? Ricordate ad esempio Ramadani come gestì Jovetic alla Fiorentina o Maksimovic al Toro?
Vedremo che Toro nascerà, certo è che la speranza sia quella di rivedere una squadra forte, che non molla mai e che sia attaccata alla maglia esattamente come la formazione di mister Emiliano Mondonico che, esattamente 28 anni fa oggi, rimontava il doppio svantaggio all’Ajax nella finale di andata di Coppa Uefa, con una doppietta del grande e immenso Walter Junior Casagrande.
Mi viene da chiedere al Sig. Chiarizia se lui è da molto tempo che segue il calcio oppure è un giovincello alle prime armi
articolo interessante nella pparte giornalistica. meno in fatto di tesi in quanto nessuno, zerotreini, reda toro.it, io, altri tifosi granata, giornalisti, sappiamo per certo come in effetti si sta muovendo il Toro, e Bava in particolare siamo nel campo delle ipotesi e allora anche io lascio la mia. la promozione… Leggi il resto »
In pratica andiamo a cul. Questa è programmazione!