Al termine di Torino-Inter 0-2, il terzino Cristiano Biraghi ha commentato la sconfitta in conferenza stampa
Cristiano Biraghi è stato uno dei protagonisti di Torino-Inter, al termine della gara ha commentato così la partita contro i nerazzurri in conferenza stampa.
La conferenza stampa di Biraghi
Che lezione bisogna trarre quando incontri queste squadre?
“Se hanno 40 in più di noi in campionato un motivo c’è, loro hanno tanti giocatori che giocherebbe titolari in tante squadre in Europa. Ogni anno aggiungono dei giocatori che entrano subito in un meccanismo rodato. Mi è capitato di battere squadre così forte ma per farlo devi fare la partita perfetta. Da queste partite cerchi sempre di imparare, l’Inter a livello europeo è una delle più forti, hanno dimostrato di essere solidi in fase difensiva, quando hanno le occasioni almeno due gol li fanno. Noi abbiamo anche avuto l’opportunità di pareggiare la partita. Poi contro queste squadre ribaltare la partita è quasi impossibile”.
Come giudichi la tua prestazione e quella dei più giovani che sono entrati?
“Non mi sentirete mai parlare di prestazioni singole. Parlo della squadra. Nel complesso abbiamo dato tutto ma non è bastato. Per quel che riguardo i ragazzi giovani, per loro questi sono spezzoni di partita importanti e sono contento per loro”.
Che spiegazioni ha dato l’arbitro sul gol annullato a Masina?
“Non avevo neanche la forza di stare in piedi e non ho chiesto perché , da lontano mi è sembrato un contatto normale. Però non lo so, non ho mai parlato degli arbitri e non voglio farlo neanche adesso”.
Questo gruppo ha fatto il salto di qualità a livello mentale secondo te?
“E’ in corso. E già che è in corso è una buona corsa perché vuol dire che non è tornato indietro. Alla Fiorentina da quando è iniziato il processo di cambiamento mentale ci abbiamo messo tre anni a crescere. Da quando sono arrivato il processo di crescita è iniziato, questo processo passa anche dagli errori che abbiamo fatto, dalle partite che in casa dovevamo vincere e che non abbiamo vinto. Si spera che da questo possiamo imparare per l’anno prossimo. Per ambire all’Europa servono 65 punti, non si può pretendere che il percorso di crescita duri solo due mesi, in due mesi non guadagni 20 punti in classifica. Non siamo del tutto contenti di quello che abbiamo fatto, sappiamo che il prossimo anno ci sarà ancora da lavorare per crescere, l’allenatore ha ben chiaro quello che vuole fare e noi giocatori più esperti dobbiamo cercare di far sì che questo percorso sia il più veloce possibile”.
Nel primo c’è stato un acquazzone, che percezione avete avuto dal campo?
“Secondo me c’è stato un momento nel primo tempo in cui non si poteva più giocare, poi nella ripresa il campo era buono”.
L’unico processo utile alla causa è il Giudizio Universale sull’operato del maialota.
fatti furbo e porta rispetto
Dopo vent’anni parlare di processo di crescita mi sembra un’ottima battuta…😂🙈🙈🙈🙈🙈