Le parole di Davide Nicola in conferenza stampa alla vigilia di Torino-Milan, turno infrasettimanale del campionato di Serie A

Davide Nicola presenta in conferenza stampa Torino-Milan, partita della 36^ giornata del campionato di Serie A. Dalle ore 13, in diretta, potrete seguire le parole del tecnico dalla sala conferenze dello stadio “Grande Torino”. Il tecnico parte analizzando la sfida contro i rossoneri: “Il Milan è una squadra qualitativa, in forma, che attua un attacco posizionale non facile da interpretare. Gioca con rapidità con elementi di grande valore, con terzini in grado di supportare l’azione. Oggi avremo l’ultimo allenamento e faremo la conta di quelli che siamo e di come stiamo. Questa è un’altra di quelle partite da costruire strada facendo, così com’è stata a Verona, anche con chi subentra”.

Su Nkoulou: “Non ci sarà. Izzo? Lo valuteremo”

Su Kessie: “Ha un’esperienza fuori dal comune, è disponibile a supportare la manovra offensiva. Dovremo riconoscere immediatamente chi entra in uno spazio e leggere immediatamente come affrontarlo, valutando il modo di stare in campo. Il valore del Milan è dato dal livello generale. Se non dovesse giocare Ibrahimovic, hanno altri giocatori – Rebic, Leao, Mandzukic – in grado di garantire padronanza. Noi abbiamo il desiderio di misurarci con un avversario di valore: si può limitare un avversario così”.

Sulla difesa: Lyanco? Non si è perso, stava avendo una certa continuità poi ha avuto un infortunio. L’aspetto personale e di una squadra è quella di avere una continuità. Loro sanno benissimo che non ho mai fatto questioni, né mi lamento quando manca qualcuno. Mi fido dei miei giocatori. Di sicuro non avremo Nkoulou, non solo per la squalifica ma anche per la botta che ha rimediato. Mi voglio rendere conto se Izzo può essere della partita. Buongiorno è un giovane di valore, è efficace nell’interpretazione del ruolo anche contro giocatori di grande qualità. Con giocatori come lui non si è mai a piedi”.

Sull’attacco, Nicola risponde così: “Abbiamo compiuto dei passi enormi, sia dal punto di vista della costruzione che dell’armonia del gruppo. In allenamento non costituiamo delle coppie predefinite. Belotti, Sanabria, Bonazzoli e Zaza potrebbero dire la loro in qualunque contesto. Come dico sempre diventa importante capire che, ad esempio come a Verona, entrano Zaza e Bonazzoli e danno un contributo importante: è la capacità di giocare assieme, ciascuno con le sue caratteristiche. Siamo partiti con la coppia Zaza e Belotti, ha giocato Sanabria con Belotti, Belotti con Zaza: possono interscambiarsi mantenendo i nostri principi di gioco. Per noi diventa tutto possibile perché le caratteristiche di questi giocatori si prestano a questo tipo di gioco. Oggi è molto importante verificare lo stato di forma di tutti. Avremo necessariamente bisogno dei cinque cambi”.

Nicola, le parole alla vigilia di Torino-Milan

Sul centrocampo: Baselli e Mandragora sono due giocatori per caratteristiche portati a costruire gioco. Nella nostra idea, il centrocampista centrale deve essere in grande di costruire gioco, in grado di ribaltare il triangolo e potersi inserire. Dando modo di ruotare i centrocampisti, facendo il play davanti alla difesa per non perdere equilibrio. Tra Baselli e Mandragora c’è questa capacità di interscambio che va sfruttata”.

“Nel nostro modo di pensare ci sono delle varianti. Noi non programmiamo, non ragioniamo sulla partita in cui è più o meno facile conquistare punti. Per la grande responsabilità che sentiamo e per ciò che ha dimostrato la squadra ogni partita può diventare quella importante. Io non so cosa faranno le altre squadre, è molto più semplice rimanere concentrati sulla partita che dobbiamo giocare. Ci sono avversari più qualitativi, altri dove le difficoltà stanno proprio nel pensare che sono più abbordabili. Il nostro campionato non finirà domani, l’importante è rimanere oggettivamente ottimisti perché c’è la possibilità di conseguire altri punti. Ci saranno partite dove faremo benino, bene, benissimo. Non scindo mai l’aspetto psicologico dalla preparazione della partita. La capacità fondamentale è quella di staccarsi dall’emotività che non ti serve. E’ come se preparassimo lo zaino per un viaggio. Dobbiamo preparare quello che è fondamentale per il viaggio”.

“La squadra sta lavorando da tempo su valori atletici importanti. Noi vorremmo giocare un calcio in cui il possesso palla non è di preparazione per aspettare gli altri ma per andare a cercare gli altri. Si arrivava da una metodologia diversa, ma possiamo dire che quest’obiettivo è stato raggiunto. Noi noi non potremo controllare tutto, ma cerchiamo di valutare tutte le componenti. I ragazzi hanno dovuto subire un’esperienza che mai era successa prima. Abbiamo l’esigenza di tornare in forma giocando le partite. tutto questo è un elemento di confronto, di valutazione settimanale, pensando che la partita non inizia il primo minuto, ma cambia, come cambiano gli stati di forma. Noi cerchiamo di visualizzare ogni aspetto. Belotti? I suoi valori sono buoni come sono buoni quelli di altri. Ma in sedici partite abbiamo sempre avuto l’esigenza di sbagliare il meno possibile, cercando di avere la strafottenza di non pensare al fatto che quello che fai ti porterà delle conseguenze. Ci sono dei momenti in cui non riesci a esprimere tutto quello che hai, ma ad oggi noi pensiamo di essere il Torino, e questo vale non tanto per il giocatore che inizia, ma soprattutto per quello che subentra”.

“Il dubbio è l’aspetto del mio lavoro che mi permette di mettere in discussione tutto il mio lavoro, ed è una grande forza. La partita è una cosa viva, bisogna farsi trovare pronti. E’ lo stato mentale che conta, tutto è fonte di energia. Per me è importante capire che il tipo di comunicazione che abbiamo cercato di portare dentro il gruppo è quello di avere una maledetta convinzione in ciò che stiamo facendo”.

“Io credo di non aver raggiunto un bel niente. Per me l’unico obiettivo è quello della salvezza. Non c’è un giorno in cui non abbia sentito quel sacro fuoco della responsabilità di guidare questa squadra. A me interessa solo l’obiettivo finale, a tutto il resto non dedico neanche un secondo dei miei pensieri. Se guardaste gli allenamenti lo capireste: non mi interessa altro, non avete idea di quanto lo voglio. Ed è per questo che mi sento vivo”.

Nicola su Sirigu: “Non ho avuto altri riscontri dopo Verona, per me è tutto a posto. Quanto vorrei una sfida dall’inizio? Ho già avuto esperienze dove mi sono messo alla prova partendo dall’inizio, ma in questo periodo non mi è mai passato per la testa. So benissimo che il mio futuro è il presente. Ho una fame continua, è quasi una maledizione, un’ossessione. Ma non dedico un pensiero a qualcosa che sfugge al mio controllo. Se ci sarà una possibilità di iniziare dall’inizio arriverà per ciò che faremo adesso. Io dico sempre che non è misurabile la forza di volontà che hai. Non c’è nessun computer che può misurarla”.

Sui progressi del Toro: “Avendo conosciuto i ragazzi ed essendo riusciti ad allenarli credo che il gioco espresso rispecchi le caratteristiche. Quando subentri ci sono idee che hanno delle priorità, noi siamo in divenire come idee. Questo Torino ha la capacità di far vedere strategie diverse in relazione all’avversario. I ragazzi capiscono che incontrare il Verona non è come incontrare il Milan o la Roma. Dentro di me c’è sempre un’insoddisfazione latente, non è presunzione, ma il tentativo di tendere alla perfezione. Questo Torino ha dimostrato di sapersi immedesimare in ciò che fa”.

Conclude Nicola: “La cosa che mi fa stare più tranquillo? Noi non vogliamo stare tranquilli, vogliamo stare sereni nel fare il nostro lavoro, che è diverso. C’è da essere sempre all’altezza della situazione, la volontà di giocare in maniera propositiva. Noi crediamo nel percorso che abbiamo instaurato. Io non voglio meriti particolari, perché voglio solo che loro credano in ciò che stanno facendo. Queste sedici partite hanno dimostrato che la squadra aveva valori diversi. I ragazzi stanno lavorando e hanno in testa l’obiettivo, poi le difficoltà e i bivi fanno parte della vita. Questo ci fa stare sereni e affamati”.

Davide Nicola
Davide Nicola
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ultimo aggiornamento: 11-05-2021


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granatadellabassa
granatadellabassa
1 anno fa

Faremo 5 partite in due settimane: che Nicola cambi ogni volta 3/4 titolari. E che sfrutti tutti i cambi. Al momento le alternative non mancano.

Luca@iltorosonoanchio (ex granatapersempre)
Luca@iltorosonoanchio (ex granatapersempre)
1 anno fa

Io non darei per scontato nessuna partita e non giocherei sapendo già che anche se la perdiamo ce ne sono altre tre: io giocherei cazzuto perchè se vinco sono già salvo al 95% (100% se il benevento perde a Bergamo, e se non lo fa allora sì che c’è qualcosa… Leggi il resto »

tore110
tore110
1 anno fa

Io purtroppo non vedo così scontata la vittoria dell’Atalanta sul Benevento … non so perché . In ogni caso a parer mio le uniche due squadre davvero in lotta per l’ultimo posto siamo noi e il Benevento , il Cagliari è stato salvato con un operazione collettiva da ufficio inchieste… Leggi il resto »

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