Le parole di Thiago Motta, allenatore del Bologna, in vista della sfida contro il Torino di Juric in programma lunedì

Lunedì 27 novembre, allo Stadio Dall’Ara di Bologna, c’è Bologna-Torino. Calcio d’inizio in programma alle ore 20:45. Thiago Motta, allenatore dei rossoblù, ha presentato la sfida. Di seguito le sue parole.

In queste due settimane si è fatto male Orsolini, che cosa cambia?

“Abbiamo Ndoye, Saelemaekers e Karlsson che possono occupare quella posizione e che possono dimostrare il loro talento. Mi dispiace per i giocatori quando si infortunano”.

Questa è una partita tra due squadre che “possono dare fastidio alle grandi”?

“Noi giocheremo per dare il nostro massimo, contro una squadra forte con un allenatore che ha saputo dargli continuità”.

Lei è diffidato, si butterebbe nel fuoco per i suoi giocatori?

“Devo migliorare. Per quanto riguarda il gruppo, loro si butterebbero per me e io lo farei per loro. Siamo una squadra, remiamo tutti nella stessa direzione e anche lunedì dovremo dare del nostro meglio. Bisogna avere equilibrio. Diventa sempre più facile lavorare quanto tutto va bene, ma allo stesso tempo bisogna essere in grado di tenere alta la tensione e il ritmo del lavoro”.

Quanto è migliorato nella gestione emotiva delle partite?

“Io sono molto emotivo e vivo la partita al massimo. Sicuramente devo migliorare, anche se penso che alcuni cartellini che ho preso non li meritavo, ma gli arbitri hanno deciso così. Non sono ancora squalificato ma quando e se lo sarò il mio staff è pronto per prendere il mio posto”.

Chi sono gli specialisti sulle punizioni?

“Non ho fatto allenamenti specifici su questa cosa ma fa parte dei nostri ragazzi fermarsi dopo l’allenamento a tirare le punizioni. Parlo di Orsolini, Karlsson, Zirkzee e Saelemaekers che su cinque allenamenti, in quattro occasioni si fermano a farlo. Al giorno d’oggi si vede molto meno lo specialista delle punizioni, non so dire il perché, però concordo su questa analisi”.

Che rapporto c’era con Juric da calciatore?

“I primi giorni ci siamo studiati, poi quasi da subito iniziammo a essere compagni di camera e piano piano si è creato un bel rapporto. Ivan già da giocatore aveva lo stesso carattere che ha adesso, non amava perdere e trasmetteva quello che trasmette ora da allenatore. Era ed è un grande trascinatore e ciò che trasmette si vede in campo nelle sue squadre. Si tratta sempre di gruppi difficili da affrontare che vivono la partita al massimo”.

Com’è cambiato il Torino ultimamente?

“Nelle ultime partite hanno cambiato qualcosa davanti nel modo di giocare, ma hanno mantenuto la stessa filosofia. Nei singoli, invece, sono rimasti i giocatori che conoscevamo. Noi, invece, abbiamo cambiato tanto dallo scorso anno, ma abbiamo sempre qualcosa che ci portiamo dietro dalla scorsa stagione, ovvero la capacità di adattarci”.

Con Tameze in mezzo al campo cambia qualcosa?

“No, perché lo ha già fatto spesso. Si tratta di un ragazzo interessantissimo che da più qualità nelle uscite da dietro. Noi dobbiamo pensare a noi, non ci dobbiamo fare influenzare dal fatto che uno gioca o non gioca. Non dobbiamo dargli la possibilità di metterci in difficoltà”.

Come stanno i giocatori rientrati dalle Nazionali?

“Stanno tutti bene, hanno giocato tutti, tranne Moro che aveva preso una botta ma poi si è allenato con gli altri. Novembre e dicembre sono mesi perfetti per continuare a lavorare nel modo giusto”.

Prima di Calafiori c’era Lucumi, come si gestisce questa abbondanza?

“Benissimo, loro sanno che gioca chi se lo merita e l’altro dovrà aspettare pur continuando a dare il suo massimo per contribuire e dare una mano alla squadra”.

Sta mancando la varietà in zona gol?

“Per il momento abbiamo preso pochi gol e ne abbiamo fatti a sufficienza per meritarci la classifica attuale. Vedremo lunedì, perché affronteremo una squadra che come noi difende bene e prende pochi gol. Questo è il nostro momento e vedremo in futuro cosa sarà”.

In queste settimane si parla molto di Zirkzee e Ferguson…

“Presto per parlare di mercato però abbiamo ragazzi come Zirkzee e Ferguson che sono molto talentuosi. Io non dirò a nessun giocatore di non andare via, come è stato per Dominguez o Arnautovic. Chiaro che le società si devono mettere d’accordo, pensando anche al futuro della squadra. Ma non sarò io a dire a un giocatore di non partire se è quello che vuole. Le scelte, però, devono essere condivise e corrette per tutti”.

Da cosa passa il suo rinnovo?

“Sul mio rinnovo ho già detto molto, non è la mia priorità oggi. Penso al Torino, una bella partita da affrontare in uno stadio pieno nonostante l’orario e il freddo”.

Come riesce ad adattare dei centrocampisti a fare gli esterni?

“Facile non lo è, però si può fare con tanto lavoro e con l’intuizione. Ma soprattutto ci si riesce se si ha la disponibilità dei giocatori, che dimostrano di poterlo fare sia per questioni fisiche che mentali. Si tratta di ragazzi che si mettono in discussione, non ho mai messo in un ruolo non suo un giocatore che non si sente di farlo. Per me è una fortuna avere questi ragazzi, che lavorano così tanto e danno questa disponibilità”.

Thiago Motta, head coach of Bologna FC, looks on prior to the Serie A football match between Torino FC and Bologna FC.

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ultimo aggiornamento: 25-11-2023


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