L’approfondimento sulla Serie A: da Roma a Napoli, ecco le altre società che hanno chiesto la cassa integrazione per i dipendenti. Ma altrove…
“Famiglie smarrite, prive di salari per mesi”. Poi l’emergenza è stata risolta, attraverso la mediazione dei sindacati, con il ricorso alla cassa integrazione per tutti i dipendenti. Anche il Torino di Urbano Cairo ha scelto la via degli ammortizzatori sociali per far fronte alla crisi economica post-coronavirus, chiedendo l’accesso all’istituto per i lavoratori con contratto di prestazione sportiva e compensi annui compresi tra 7.500 e 50.000 euro. Non certo un unicum, tra le società di Serie A. La prima a scegliere questa via era stata quella di De Laurentiis, il Napoli: cassa per 30 dipendenti con sospensione dello smart working.
La Roma, ma anche top club all’estero
Lo stesso aveva poi fatto il Cagliari, seguito dalla Roma – l’ha chiesta a inizio aprile per 77 lavoratori – e dalla Sampdoria, che ha fatto lo stesso con 20 dei suoi dipendenti. La Fiorentina, invece, ha chiesto il 20 aprile l’attivazione del Fondo di Integrazione Salariale.
Questo per restare in Serie A. In B ciò è avvenuto in diversi club (Spezia, Juve Stabia, Livorno, ma non solo), all’estero anche: Newcastle e Tottenham, per citare due di Premier, in Spagna addirittura Barcellona e Atletico Madrid.
I giocatori del Cagliari, Gattuso: gli esempi di solidarietà
Insomma, la mossa di Cairo non è solitaria. Al Torino, per ora, ci si è fermati all’accesso all’istituto e non sembrano all’orizzonte iniziative di solidarietà che garantiscano un aiuto ulteriore ai dipendenti coinvolti. Questione di tempo, forse.
Altrove non mancherebbero gli esempi degni di nota. A Cagliari i calciatori hanno rinunciato a un mese di stipendio – aprile – per ridurre il ricorso alla cassa, Rino Gattuso ha fatto lo stesso per aiutare i cassintegrati del Napoli. Fiorentina e Sampdoria hanno invece garantito un’integrazione volontaria per evitare ai lavoratori la riduzione degli emolumenti.
E questo per non parlare delle società che a priori hanno rinunciato ad accedere allo strumento. Il Parma, con un tempestivo accordo con la rosa per il taglio degli stipendi, ha permesso di salvaguardare i suoi dipendenti, non solo rinunciando a ricorrere agli ammortizzatori ma istituendo una “banca ore” solidale. L’Udinese ha agito in modo analogo, ma sono stati i dirigenti a ridursi del 50% lo stipendio per evitare ricadute sui lavoratori del club che hanno minori introiti. Lotito e Saputo, proprietari di Lazio e Bologna, hanno infine garantito di persona che non toccheranno in alcun modo gli stipendi dei dipendenti.
Ernesto & Evaristo in un solo testicolo.
Sono il fratello di quello che prevede il futuro ma non spara a vanvera stupitaggini
Quando vi lascerà a piedi cercherete un’altra bicicletta senza pedali come la cairese?
O vi accontenterei di un triciclo?
“O vi accontenterei di un triciclo?”
in diversi, ci accontenteremmo di un commento non OT e possibilmente in italiano normale, seppur semplice semplice
‘mbecille, nel tuo caso è in topic e scritto con commisurata parsimonia.
aahhh peccato
hai perso la tuà originalità e ti sei pedricizzato. o mondizzato. o nientepiuizzato