Udinese-Torino sarà anche Velazquez contro Mazzarri: l’esordiente contro il decano. Due mondi diversi, ma con alcuni punti di contatto
Vent’anni di differenza. Un abisso scorre tra Walter Mazzarri e Julio Velazquez. Ciò che la carta d’identità non dice, però, è che in comune c’è la stessa, maniacale, e un po’ folle, voglia di fare calcio. Anzi, di predicarlo. Alla “Dacia Arena”, domenica alle ore 15, ci sarà Udinese-Torino e di fronte si troveranno l’esperto navigatore del tempestoso mare nostrano e il giovanissimo esordiente – 37 anni il 5 ottobre prossimo -, giunto in Friuli tra l’entusiasmo di pochissimi e la curiosità di tutti gli altri dopo un fallimento (al Betis), l’avventura portoghese al Belenenses e soprattutto la positiva esperienza all’Alcorcon, in Segunda Division spagnola. Tra salvezze miracolose, due, e un quarto di finale in Copa del Rey, il classe ‘81 di Salamanca si è fatto un nome. E tanto è bastato per guadagnarsi la chiamata di Pozzo.
Velazquez, chi è l’allenatore dell’Udinese che sfiderà il Torino di Mazzarri
A differenza di Mazzarri, Velazquez il grande calcio lo ha solo sfiorato, da giocatore. “Se ho iniziato ad allenare a quindici anni vorrà dire che non ero granché”, ha ammesso francamente in una delle sue primissime interviste italiane. Allora, meglio la panchina. Meglio pensare a tattiche e ad allenamenti, “giorno e notte, anche quando sono in vacanza”. Una vera e propria teodicea del lavoro, la stessa impugnata a più riprese da WM che del suo ufficio al Filadelfia, come già accaduto al Training Ground di Watford, ad Appiano e a Castelvolturno ha fatto una fonderia nella quale forgiare quotidianamente il Toro.
Velazquez-Mazzarri, tra differenze e idee comuni
Le idee sono dissimili. E non potrebbe essere altrimenti, visti i contesti calcistico-culturali nei quali si sono formati. Più pragmatico, Mazzarri: grinta e sacrificio per ottenere il massimo dalla squadra. Più esteta, Velazquez: il successo si costruisce dal basso, dal possesso e dal predominio territoriale.
Maggiore sintonia, invece, sulla duttilità, per entrambi arma fondamentale: l’avversario si affronta – e si batte – attraverso l’adattamento. Questione di filosofie, di punti in comune oltre le differenze. A Udine andrà in scena un grande confronto. Anche in panchina.
Andrea..posso sapere quanti anni hai?
34
Trapano fatti leggere la mano
Devo proprio ?
Minçhia approfittane..hai un veggente sul forum
Rhotelma..
Andrea..sono qui sopra..e’ un po’ che volevo parlarti..tu sei una persona normale si?
e per quale motivo non dovrei esserlo scusa?
No io chiedo..da quello che scrivi le cose sono 2 o ti scanni di ganja tutto il giorno oppure hai dei problemi
sentiamo, per quale motivo? cosa scrivo di cosi’ strano? ho fatto un commento di quello che succedera’ domenica dopo la partita, e fidati sara’ cosi’. dopo la partita contro la spal ho letto di persone che hanno scritto che con ljlaic si vinceva 2 o 3 a zero…….altri che dicevano… Leggi il resto »
Rompi i coglio*i e sei fastidioso..che ca**o ne sai te cosa succede domenica dopo la partita..invece di giocare a fare la zingara da capannone argomenta
Io li ho letti i tuoi commenti prima della vendita di Ljajic..cambiavi idea in continuazione..
e quindi? c’e’ qualcuno che mi impedisce di cambiare idea? ljlaic per me e’ andato via per i soldi, e se invece lo ha venduto forzatamente la societa’ ha fatto cmq bene. con il risparmio del suo stipendio rinnoviamo iago e belotti iago a 2 belotti a 2,5. ho detto… Leggi il resto »
In sostanza la societa’ non sbaglia
la societa’ in questo caso non ha sbagliato (per me). l’hanno scorso ha venduto Zappacosta all’ultimo giorno ma era da accettare senza scuse, 25 milioni di euro sono soldi e devi prenderli soprattutto per una societa’ come la nostra. quest’anno all’ultimo ha venduto ljalic, ma sinceramente non ci ha guadagnato… Leggi il resto »
La luna nera 🌚