L’esterno del Bologna racconta il suo trascorso al Torino, segnato anche dalla presenza del tecnico scomparso nel dicembre del 2022
Lorenzo De Silvestri, in forza al Torino dal 2016 al 2020, racconta la sua carriera da oltre quattrocento presenze in massima serie e lo straordinario momento del suo Bologna ad Alessandro Alciato, in un’intervista rilasciata al canale della Lega Serie A. Un viaggio che parte dagli inizi in maglia Lazio, Fiorentina, Sampdoria fino alla città delle due Torri, dove è approdato dopo 128 presenze e 13 gol in maglia granata.
De Silvestri: “A Torino sono diventato team player”
L’ex esterno del Torino ripercorre la sua carriera di giocatore ormai esperto e maturo. Uno status acquisito anche grazie all’avventura sotto la Mole: “A Firenze ho vissuto emozioni incredibili, soprattutto in Champions League. Anche l’ultima stagione fu molto difficile, lì ho capito cosa volesse dire soffrire le critiche. A Genova cercavo una rinascita, stadio e tifo meravigliosi e un anno con Sinisa dove raggiungemmo i preliminari di Europa League. A Genova amai la città e conobbi mia moglie Carlotta. A Torino sono diventato team player, ho fatto una delle mie stagioni migliori dal punto di vista realizzativo con sette gol. Sono maturato del tutto anche nell’affrontare le partite in maniera più serena”.
Il ricordo di Mihajlovic
De Silvestri ha raggiunto il miglior piazzamento in maglia granata con Walter Mazzarri in panchina nella stagione 2018-2019. L’annata precedente è stata invece quella migliore dal punto di vista realizzativo per il classe ’88 (5 reti in 35 incontri in campionato) divisa tra il tecnico toscano e Sinisa Mihajlovic, l’uomo che l’ha convinto a firmare per il Toro e con cui ha condiviso le esperienze in maglia Fiorentina, Sampdoria e, per ultima, al Bologna.
“La sua malattia ci ha unito, l’anno scorso feci un discorso alla squadra, ricordai loro l’importanza di aver superato e gestito momenti del genere. Siamo diventati maturi, è stata una cosa che ci ha lasciato grande maturità. Momento più dolce? Fuori dal campo ricordo quando lo andammo a trovare fuori dall’ospedale, era lì da 40 giorni – dice De Silvestri, che aggiunge – Quello è stato un momento emotivo fortissimo, vidi la gioia nei suoi occhi. La sua scomparsa? Non riesco ancora a parlarne al passato, per me è stato un padre calcistico. Sinisa è stata una persona vera, con pregi e difetti, ma vera”.
Ennesima dimostrazione che non ci interessano i campioni super pettinati, i Ronaldi li lasciamo alle mafiose strisciate.
Qui piacciono gli uomini veri come Mihajlovic e De Silvestri, lottatori e gente seria che sentiamo più vicina a noi che sputiamo sangue ogni giorno
Lorenzo , persona degnissima. Buon/ottimo calciatore dal comportamento esemplare.
Grande uomo e buon giocatore..
Serio professionista.
Fatto andare troppo presto X poi prendere na serie di cariatidi indescrivibili.
mi hai tolto le parole di bocca
👍
quando era da noi erano insulti un giorno si e l’altro pure. il complimento “migliore” che ho sentito che era un “decatleta, ma il calcio è un’altra cosa”