All’Olimpico Edera si esalta e sigla il secondo gol decisivo in poco più di una settimana
Dalla Roma alla Roma. Si potrebbe riassumere così l’esplosione di Simone Edera in granata. Il giovane attaccante, cresciuto a pane e calcio prima sui campi dell’oratorio Valdocco di Torino e poi tra le fila delle giovanili del Toro, infatti, sembra avere proprio il giallorosso nel suo destino. No, non si parla certamente di calciomercato ma piuttosto di una formazione e di uno stadio, l’Olimpico di Roma per l’appunto, che sembrano portargli piuttosto bene. L’inizio è datato 20 aprile 2016 quando la Capitale lo vede fare il suo esordio in Serie A con il Toro di Ventura proprio contro la Roma. In quell’occasione il risultato non fu felice per la truppa granata, che uscì sconfitta per 3-2, ma per Edera, quello, sarebbe stato il primo tassello di una strada che sembra portarlo verso risultati ben più esaltanti. Dopo le parentesi in prestito a Venezia e Parma, infatti, è il Torino a riportare a casa il giocatore: “siamo stati fortunati perchè in ritiro si sono fatti in male in due e l’abbiamo chiamato così ho potuto tenerlo. Io non lo conoscevo ma può diventare forte”, ha infatti confermato Sinisa Mihajlovic dopo la vittoria di ieri in Coppa Italia. Fortuna? Lungimiranza? Forse entrambe, forse nessuna delle due, sta di fatto che da quel ritiro Edera non si è più fermato. L’obiettivo di convincere il tecnico a dargli una possibilità lo ha spinto a lavorare sodo, a mettersi in mostra soprattutto in allenamento dimostrando tenacia, convinzione e disponibilità verso la squadra. Un impegno e una caparbietà che hanno indubbiamente pagato, tanto che la chance, Mihajlovic, non tarda a concedergliela.
Si parte da qualche scampolo di partita ad inizio stagione, contro Sassuolo e Sampdoria, poi una decina di minuti contro l’Atalanta e infine il match della svolta contro la Lazio. L’ingresso in campo 20 minuti dal termine della partita è letteralmente provvidenziale: i biancocelesti accorciano le distanze sull’1-2 e la partita sembra ancora in salita per il Toro. Poi, Mihajlovic manda in campo proprio Edera che non solo convince dal punto di vista della prestazione ma sigla la sua prima rete in Serie A chiudendo definitivamente i giochi. L’Olimpico dell’esordio in Serie A si trasforma anche nell’Olimpico del suo primo gol nella massima serie. Un gol che regala la vittoria al Toro contro la Lazio di Inzaghi, lo stesso Inzaghi che, nel 2015, alla guida della Lazio Primavera venne eliminato nella Finale Scudetto proprio dal Torino. E anche in quel caso il gol decisivo portava la firma di Simone Edera. Tuttavia, se due indizi non fanno una prova, per convincere definitivamente Mihajlovic ne serve un terzo. Ed è la Coppa Italia a regalarglielo, quasi per uno scherzo del destino, ancora una volta nella Capitale. Cambia solo l’avversario e il giovane attaccante classe 97 può chiudere il cerchio. Aveva iniziato con una sconfitta in trasferta contro la Roma, e contro i giallorossi, ieri sera, ha definitivamente spiccato il volo. Gioca con personalità, in campo sembra un veterano, spreca un’occasione d’oro ma si fa perdonare con una altro gol decisivo. Una prestazione solida, quadrata come quella di tutto il Torino, che ripaga la fiducia del tecnico che, per l’occasione, gli concede la maglia da titolare. Esordio, primo gol in Serie A, la maglia da titolare, il gol e il passaggio, storico, ai quarti di finale di Coppa Italia: l’Olimpico continua a regalare soddisfazioni a Edera e Mihajlovic non può far altro che coccolarsi il suo “pupillo”: “Se cresce come si deve può essere importante e se continua così avrà anche possibilità di giocare”. Una possibilità che, a questo punto, ci si augura diventi presto la normalità.
Grande Simone!
Ha un bel sinistro, speriamo che impari a fare giocate almeno come quelle di Iago e ha un grande futuro.
Mi ha sorpreso che abbia segnato di testa su un pallone vagante e veloce dalla 3/4, direi che come ala che segna e crossa ha destato ottima impressione…
Le premesse ci sono tutte, ma si tratta per l’appunto di premesse. Risentiamoci l’anno prossimo di questi tempi.