Iago Falque, uno dei principali trascinatori della squadra granata nelle ultime settimane, assicura: “I presupposti per fare bene ci sono”

Un gol sfiorato, uno realizzato ma annullato per un fuorigioco millimetrico e due assist perfetti che hanno mandato in rete Ljajic e Baselli: ancora una volta Iago Falque ha giocato ad altissimi livelli, un’abitudine di queste ultime settimane. Le difficoltà riscontate nelle primissime giornate sembrano ora distanti anni luce, lo spagnolo nelle ultime settimane si sta esprimendo ad altissimi livelli e, a volte con i gol (vedi le partite con Roma e Fiorentina) a volte con gli assist (come a Palermo ma anche contro la Fiorentina), è stato determinante nelle ultime tre vittorie del Toro.

“L’importante è aiutare la squadra – ha commentato Falque al termine della partita contro il Palermo – stavolta ho aiutato con gli assist, altre volte con i gol. Io sono un esterno, fare gol è bellissimo ma non è qualcosa che mi toglie il sonno, l’importante è che riesca ad aiutare la squadra”. Una missione ampiamente portata a terminare e che ha fatto sì che la formazione granata scalasse posizioni in classifica domenica dopo domenica. “Vedere il Toro così in alto è molto bello – è il pensiero espresso dal numero 14 e condiviso dai tifosi – stiamo molto bene e dobbiamo continuare così. Siamo però solamente all’ottava giornata, la classifica non è ancora così importante, a contare sono le sensazioni che stiamo dando”. E le sensazioni, per il gioco e la fame dimostrate finora, sono più che positive: erano tanti anni che il Toro non divertiva, non giocava con questa intensità e grinta e, soprattutto, non aveva una mentalità vincente. Proprio queste caratteristiche nello sport possono fare la differenza, basti pensare a Genoa-Torino di due stagioni fa, una partita che doveva essere una sorta di spareggio per l’Europa League ma che per la squadra di Ventura si trasformò in un incubo: 5-1 per i liguri il finale, un risultato eclatante figlio proprio della maggior cattiveria agonistica e voglia di vincere della squadra di Gasperini. Il minimo comun denominatore tra quel Genoa (che sul campo conquistò la qualificazione all’Europa League anche se poi non vi partecipò non avendo ottenuto la licenza Uefa) e il Toro di oggi è proprio Iago Falque. “Quel Genoa – ha continuato proprio l’attaccante spagnolo – si vedeva che era forte, che aveva qualità. E pure in questo Toro si vede, come si vede che ci sono sia i giocatori che i presupposti per fare bene: questo è molto importante”.

Ora ai tifosi non resta che sperare che Falque continui esprimersi su questi livelli: se ci riuscirà per il Toro sarà più facile continuare ad essere protagonista in campionato e tutti potranno continuare a divertirsi come stanno facendo adesso.


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VincenT
VincenT
7 anni fa

scrivendo sul titolo anche se tra virgolette “il mio Genoa” sembra che sia ancora attaccato a quella squadra o al ricordo mentre in realtà lui dice “quel Genoa” , mi dispiace Andrea titolo sbagliato !!!
Grande Iago sapevo che saresti arrivato di nuovo ai tuoi livelli …

Gianni
7 anni fa

sì abbiamo insostituibili, ma per fare rotazione immaginate chi terreste in panca Iago o Iturbe? mi sembra difficile per questo trovare rincalzi all’altezza.

Gianluca
Gianluca
7 anni fa

@GranataDentro le opinioni sono belle perché varie. Io dico che nelle prossime tre partite abbiamo bisogno di un giocatore più di tutti … Maxi Lopez. Perché Belotti viene da un infortunio, poi da una serie di partite in fila … c’è bisogno di avere il miglior Maxi, anche solo per… Leggi il resto »

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