Il Torino trova un Filadelfia gremito, nonostante le sei sconfitte consecutive: un segnale di sostegno dalla piazza. E Longo ringrazia i tifosi
Trecento e piĂą tifosi col sole di martedì, un centinaio con il diluvio di lunedì, nonostante l’allenamento si disputasse sul campo secondario, quello sprovvisto di spalti coperti. Il popolo del Torino è piĂą silenzioso del solito, ma al Filadelfia ha fatto sentire la sua presenza nei due giorni in cui gli è stato consentito di presenziare ai lavori. Nessuna contestazione, limitati incoraggiamenti e qualche applauso. La crisi nerissima del Toro – reduce da sei sconfitte consecutive – mette la squadra al centro delle critiche, che girando sugli spalti si ascoltano da (quasi) tutti. Eppure la frattura tra la piazza e il tifo ancora non è irreparabile. Bastava contare gli ombrelli due giorni fa, o osservare ieri i piĂą piccoli che cercavano e chiamavano Belotti ogni volta che una maglia granata si avvicinava alla rete di protezione.
Longo e le porte aperte: quel rapporto con i tifosi…
La scelta delle porte aperte, insomma, sta pagando. Per ora la svolta nei risultati (e nel gioco) non è arrivata, ma il nuovo corso Longo ha tolto i calciatori dal plumbeo isolamento della precedente gestione. E poi ha consentito un limitato, ma quasi quotidiano, confronto con le persone.
Uno è andato in scena ieri, al termine della seduta. Il tecnico si avvia verso gli spogliatoi, saluta chi si è avvicinato all’uscita, poi si ferma per qualche autografo. Un tifoso lo ringrazia, lui ricambia: “Grazie a voi che venite e ci sostenete, ne abbiamo bisogno”.
La piazza non ha voltato le spalle al Torino. Ma lo osserva, criticando e spronando. E ora giustamente si attende qualcosa di nuovo, di migliore. Che dovrĂ necessariamente arrivare dai giocatori, tanto spenti da rischiare la retrocessione: un incubo da allontanare il piĂą in fretta possibile.
Per chi accolla tante colpe ai tifosi vorrei vedere quante squadre dopo 7 sconfitte consecutive in coppa e Campionato sarebbero così vicini alla squadra e a mister Longo.
Longo e Asta le stanno provando tutte e se ci salvassimo senza particolari patemi avrebbero fatto un miracolo considerando la pochezza agonistica e umana di questo gruppo.Senza se e senza ma dovrebbero essere confermati x almeno 2 anni per lavorare su un gruppo scelto da loro.Senza il nano sarebbe perfetto.
due paroline sull’uscita di beccaria? no, niente?