Con i due gol messi a segno al Crotone Belotti è salito al primo posto della classifica marcatori e il Toro è rimasto in scia alle squadre che lo precedono

Sono passati più di due anni da quando Ciro Immobile guardava tutti gli altri attaccanti del campionato dall’alto verso il basso della classifica marcatori: con i suoi 22 gol l’allora numero 9 granata vinse il titolo di capocannoniere e diede un enorme contributo alla qualificazione all’Europa League. Oggi, invece, il numero 9 è sulla schiena di Andrea Belotti ma la sostanza è la stessa: gol a raffica e primo posto nella classifica marcatori per l’attaccante granata. Bisognerà invece attendere ancora diversi mesi per vedere se la stagione per il Toro terminerà nella stesso modo, ovvero con la qualificazione alla seconda competizione continentale.

Che questa potesse essere la stagione della consacrazione di Belotti lo si era capito fin dalle prime giornate: dopo gli iniziali centottanta minuti di campionato il Gallo era già il centravanti che aveva segnato più di tutti grazie alle sue quattro reti (una al Milan, tre al Bologna), tredici partite, senza considerare quelle giocate con la Nazionale, sono però un numero ben più indicativo per poter affermare che questo, effettivamente, può essere l’anno di Belotti e che può essere quello in cui un giocatore del Torino torna a vincere la classifica marcatori.
Forse non è un caso che Belotti stia dimostrando di essere uno dei migliori attaccanti della serie A proprio con la maglia del Toro: il Gallo non è mai stato il classico “predestinato”, l’attaccante che in qualsiasi categoria delle giovanili segnava con facilità a qualunque avversario. Che potesse avere un futuro da calciatore era evidente ma, come lui stesso ha raccontato dopo la doppietta al Crotone, in pochi credevano che potesse diventare così forte: “Quando giocavo nelle giovanili avevo ancora tanta strada da fare per migliorare, il mio pregio è stato quello di non mollare mai. A casa da ragazzo a volte piangevo, perché magari restavo in panchina, ed è stata la mia famiglia ad aiutarmi”. Belotti ha dovuto lottare e sudare parecchio, senza mai mollare, per arrivare ad essere il capocannoniere del campionato, oltre che il centravanti della Nazionale: un po’ quello che il Toro ha dovuto fare molto spesso nella sua storia per togliersi della soddisfazioni ed arrivare dove non era immaginabile.

Belotti oggi è un attaccante completo, capace di segnare in ogni modo, basti pensare che dei dieci gol siglati finora tre sono stati di testa, tre con il destro, tre con il sinistro e uno su calcio di rigore. A Crotone ha dimostrato di saper essere anche cinico: fino all’80’ non aveva praticamente mai toccato il pallone, il primo che gli è arrivato nell’area avversaria lo ha subito sfruttato al meglio siglando l’1-0, qualche minuto dopo ha poi chiuso la partita con una conclusione allo stesso tempo precisa e potente che si è infilata tra il palo e il portiere.


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greto
7 anni fa

È inutile incazzarsi, il mercato ha leggi spietate…i top club europei hanno soldi da buttare,le inglesi a me fanno paura, la clausola di 50-60 milioni per i due Manchester, sono spiccioli.

Cup
Cup
7 anni fa

E comunque è vero, meglio che tutti i nostri giocatori siano ambiti, piuttosto che avere un manipolo di giocatori indesiderati. Ma vi ricordate quando solo 5 anni fa i nostri pezzi pregiati erano solo Bianchi e Ogbonna che oggi faticherebbero a giocare in questa squadra?

Cup
Cup
7 anni fa

Quando se ne andarono via Immobile e Cerci, tutti pensavamo che per una coppia così ci sarebbero voluti decenni, invece dopo soli 3 anni, con Belotti e Lliajc, ne abbiamo una più forte e più giovane. Una delle cose giuste che ha detto Ventura è stata: non è importante chi… Leggi il resto »

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