Nell’amichevole contro il Bra, prova ordinata e prima marcatura: dopo i match positivi con la Primavera sembrano essersi ridotte le distanze con i compagni

Occasione doveva essere ed occasione è stata. Samuel Gustafson sfrutta al meglio i quarantacinque minuti di fiducia concessi da Sinisa Mihajlovic ed inizia a liberarsi di quel velo misterioso che lo aveva avvolto sin dal suo arrivo in granata. Le concomitanti assenze di Acquah e Benassi per gli impegni con le Nazionali e l’esclusione dall’impegno amichevole di Baselli (per lui lavoro differenziato), hanno aperto al classe ’95 le porte della titolarità.

Nella sfida in Sisport contro i dilettanti del Bra, il numero 16 parte dal primo minuto, occupando il settore destro del centrocampo. Tre giri di lancetta e subito la prima gioia, la rete del vantaggio, realizzata con un destro da pochi passi su involontario assist di Maxi Lopez. Nel prosieguo della gara, Gustafson viene cercato a più riprese dai compagni, quasi la squadra volesse in tutti in modi metterne in luce i pregi. Palloni giocati con qualità, il più delle volte, ma soprattutto una buona capacità di inserimento, caratteristica fondamentale per le mezzali dell’undici granata (Benassi e Baselli sono la lampante dimostrazione). Tutto fuorché un corpo estraneo agli schemi di Mihajlovic, dunque, nonostante gli zero minuti collezionati finora in stagione. Lati positivi che si accompagnano, di contro, ad una timidezza ancora limitante e ad un fisico da rinforzare; la coperta lunga a centrocampo, però, concede tempo per una crescita tranquilla.

Le uscite con la Primavera di Coppitelli hanno certamente aiutato l’ex Hacken a trovare la propria dimensione nell’ambiente Toro. I tre assist in due gare (uno contro il Pescara, due nel 4-1 al Sassuolo) ne hanno mostrato le qualità anche a Sinisa Mihajlovic, che sul ragazzo ha sempre affermato di puntare. La prestazione contro il Bra è una voce, ancora timida e grezza (ma non insignificante), di candidatura ad un posto fisso in prima squadra: Gustafson c’è, e attende una vera opportunità contro avversari di Serie A.


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Toroloco72
Toroloco72
7 anni fa

Timidi passi avanti ma per giocare in prima squadra ancora ce ne vuole….resta sempre il simpatico enigma del gemello sbagliato…a fari spenti…

nonno
nonno
7 anni fa

Siamo sinceri, in primavera non ha spaccato il culo ai passeri. Rimango però ancorato a chi giocando con lui dice avere un’ottima tecnica e che se riesce ad assorbire la differenza di ritmo rispetto a dove era prima è un bel giocatore. Questo pare lo stia facendo, vedremo.

tric
7 anni fa
Reply to  nonno

In Primavera non ha fatto quella cosa lì, troppo difficile, ma ha giocato con impegno, anche se i compagni non lo coinvolgevano molto nelle manovre. A me è piaciuto assai di più di Aramu che sembrava svogliato.

angelo62
7 anni fa
Reply to  tric

Concordo con @Tric. Oltrettutto l’assist per il secondo goal è partito dai suoi piedi

bmarco
bmarco
7 anni fa

Gustafson e’ la Volvo a fari spenti di Petrachi….

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