Juric ha ritrovato il suo Torino nel derby, dopo il calo: la partita è un esempio, ora il progetto va consolidato
La consapevolezza di aver ritrovato il suo Torino è anche lo slancio per credere in un finale di campionato senza punti persi né cali di tensione. Ivan Juric, dopo il derby pareggiato contro la Juventus, ha elogiato la squadra ma gli ha anche messo davanti precise responsabilità. All’allenatore granata le due partite contro Udinese e Venezia non sono proprio andate giù: ha parlato di calo mentale, condito da una certa tendenza ad accontentarsi, ad adagiarsi sul grande lavoro fatto fin qui in campionato. La partita dello Stadium ha dimostrato, invece, che quando il Toro tiene alto il livello dell’intensità si può togliere delle grandi soddisfazioni.
Per Juric il derby è un esempio
La strada per evitare un finale di campionato nel limbo, ha spiegato Juric, è proprio fare come nel derby: “Questa partita ci deve dare sicurezza, farci fare un finale di campionato con grande carattere e forza, facendo più punti possibile”. Responsabilità, appunto, e fiducia nei suoi calciatori. Juric ne ha da vendere ed è vero anche il reciproco dell’equazione: il gruppo sa di dovere molto al tecnico, che è partito “dal niente” (parole sue) e ha costruito una squadra capace di giocare il derby più derby di tutta la presidenza Cairo.
Consolidare il progetto è l’obiettivo del Torino
I 33 punti in classifica, pur con la partita contro l’Atalanta da recuperare, non lasciano per ora margini per una rimonta verso i posti da Europa. E allora Juric chiede ai suoi di avere il progetto, come obiettivo. Perché si consolidi ancora servono altre prestazioni come quella della stracittadina. Servono i punti, anche nelle tante partite contro le big che ancora ci sono da giocare (quelle contro Inter, Milan, Lazio, Napoli, Atalanta e Roma sono sei delle ultime tredici sfide di campionato).
Sa Juric che proprio per evitare le montagne russe emotive che evidenziava alla vigilia del derby, la piazza ha bisogno di continuità, perlomeno nello spirito se non nei risultati. Così, intanto, permetterà al Toro di continuare a ricostruirsi come ambiente e alla squadra di modellare ancora più precisamente la propria identità. Due aspetti a cui il tecnico, in questa fase, tiene in considerazione più di altri, proprio perché conosce gli abissi nei quali il club era invischiato in estate.

Con la Juventus c’ erano in campo Belotti e Pobega (oltre a Mandragora e Lukic). Sul fatto della grinta e intensità sono d’ accordo, ma non sottovalutiamo i fattori tecnici e di qualità. Juric a volte sembra metterli in sercondo piano, sembra che per lui basti riempire una casella del… Leggi il resto »
Io scommetterei che salverà la Salernitana.
E’ un bravo Mister , e ….. un cuore Granata.
Senza Mandragora bisogna lanciare Ricci!
Ma con il Cagliari ci troviamo di nuovo senza Mandragora?
Perchè? Non sta bene?
No è semplicemente stato ammonito nel finale e sarà di nuovo squalificato…
Dici
Pensavo avesse annullato la diffida
Con il Venezia non ha giocato perché espulso ad Udine.