Il kosovaro ha sofferto Leao per poi crescere in impostazione. Masina ha invece perso lucidità sul più bello
Possono rammarico e fierezza convivere in seno al Torino di Vanoli dopo la prima vera uscita della stagione? Il tecnico ha detto ai suoi di guardare il bicchiere mezzo pieno e come biasimarlo. Nonostante le difficoltà dettate da un cambio radicale di filosofia e una ricerca a rilento di nuovi adepti, il Toro ha offerto una prestazione gagliarda. C’è tanto di Juric: innegabile, specie quando l’apnea risulta inevitabile, ma molto anche delle nuove direttive e atteggiamenti. Un esempio concreto lo si può sicuramente ritrovare nei due braccetti, o terzi di difesa, Vojvoda e Masina.
Primo tempo: Masina solido, Vojvoda boccheggia
Mancano difensori. Elementi credibili per il contesto competitivo della Serie A. Le buone notizie si fondono dunque ai punti interrogativi. Il migliore in campo dei granata (insieme a Zapata), Saul Coco, farà ancora il centrale? E gli altri due? Rimarranno cruciali anche quando Vagnati scaricherà le valigie dei nuovi arrivati al Filadelfia? Contro il Milan, Vojvoda e Masina avevano dei clienti davvero scomodi. Nel primo tempo, il kosovaro deve avere davvero provato odio verso Leao. Difficile tenergli il passo. Per poi continuamente ricredersi di fronte alla leziosità del portoghese. Dall’altra parte, Masina ha avuto invece abbastanza vita facile con Chukwueze, ma è chiaro fosse una giornata no per il nigeriano. Prezioso poi il suo intervento nel finale di prima frazione, a negare il pari a Leao.
Vojvoda e i segnali in impostazione. Masina: che peccato!
Sempre pulito il marocchino. Che non si scompone di fronte agli attacchi ansiogeni del Milan. Lui a reggere il banco, dando anche coraggio a Vojvoda per salire, posizionarsi spesso sulla linea di Linetty per dare il via all’impostazione. Sicuramente uno dei vantaggi di una collocazione da terzo che, ai nastri di partenza, faceva storcere il naso. Senza dubbio un’arma in più, che segna una svolta in avanti sia a livello cognitivo che posizionale rispetto a una tendenza conservativa del precedente ciclo. Il finale è poi da mangiarsi le mani, perché il risultato conta e non poco. Masina si è fatto contagiare dalle distrazioni della gioventù subentrante, con quella gamba mancina a impattare il vuoto, in netto ritardo, prima dell’esplosione di un Meazza pronto anche a festeggiare un clamoroso sorpasso.
Quindi, Ilic ha fatto il leader a centrocampo e Masina e Vojvoda hanno fatto sostanzialmente schifo???????????????????
A leggere questo sito sembra che la partita sia andata diversamente dalla realtà.
😅
Mi associo Troposfera.
Al cambio contemporaneo di Zapata e Ilic, quasi come punizione per il bel secondo gol, ho spento il televisore e registrato il finale. Le mie coronarie non reggevano: temevo perfino il 3 a 2 per il Milan. Se li teneva in campo ancora 10 minuti, forse, si vinceva.
Ritengo anch’io ingenerosa la valutazione della partita di Vojvoda. A me è parso concentrato e grintoso, atleticamente pimpante e persino con giocate tecnicamente non banali negli scambi. In questo caso l’ho trovato all’altezza, se il suo standard rimanesse questo mi confermerei ulteriormente nell’idea che non sia necessariamente un rincalzo o… Leggi il resto »
Perfetto!
Caro ElPepp, Vojvoda mi sembra un discreto terzino destro in una linea a 4, e quindi un discreto braccetto destro in una linea a 3. Juric lo veva già provato in queste posizione e lui aveva fatto bene. L’altro ieri ha fatto ancora bene contro un cliente comunque difficile.Per me… Leggi il resto »
Caro amico, la tua analisi è sicuramente più completa della mia perché include il tema tattico, che è variabile cruciale. Dal canto mio, a livello più basico, volevo soprattutto sottolineare un’impressione contrastante con una certa narrazione impietosa verso Vojvoda come giocatore dai requisiti per la serie A. Una percezione senza… Leggi il resto »
D’accordissimo.