In Torino-Atalanta è arrivato l’esordio in Serie A di Vincenzo Millico, bomber della Primavera granata. Mazzarri: “Ho voluto premiarlo”
La corsa verso la panchina, via il fratino, l’orecchio teso verso le ultime indicazioni di Mazzarri e l’occhio lì, in campo, in Serie A. Il sabato da leoni di Vincenzo Millico inizia così, al crepuscolo di Torino-Atalanta e di un pomeriggio che difficilmente potrà dimenticare. WM lo aveva detto: quando ci sarà l’occasione giusta, l’11 della Primavera potrà esordire con il Torino dei grandi. E così è stato. Il 2-0 garantiva tranquillità, il finale di assedio della Dea poteva addirittura offrire spazi per spaccare il campo in contropiede, con le accelerazioni che, nel campionato dei giovani, sono lo spauracchio di tutti.
Millico, la Supercoppa Primavera e l’esordio in Serie A: una settimana da sogno
Ma facciamo un passo indietro. Perché la settimana di Millico è di quelle da ripercorrere attimo dopo attimo. Mercoledì, infatti, il folletto torinese aveva trionfato in Supercoppa con la prima delle sue due anime granata, quella che trova casa nella truppa di Federico Coppitelli. 2-2 dopo i supplementari, poi il suo errore dal dischetto e il grande sorriso, per un successo arrivato a prescindere dal suo scavetto sfortunato. L’abbraccio del “Grande Torino”, prima del calcio d’inizio della gara contro la Dea, l’ha però vissuto con la sua seconda anima, quella del Torello promettente ormai alle soglie della massima serie. E mentre i suoi compagni sfilavano sotto la Maratona con il trofeo in pugno, lui sognava di correrci davvero, su quel campo.
In Torino-Atalanta la prima di Millico in Serie A: “La dedico a mia mamma”
Novanta minuti dopo, tutto si è avverato. Numero 72 sulle spalle e tanta emozione sul volto. Cresciuta, e di parecchio, negli istanti trascorsi lì a bordocampo, sperando che il gioco (e il cronometro) si fermassero per assaporare qualche secondo lì dove da tempo sperava di arrivare: “A un certo punto vedevo che la palla non usciva più e pensavo che dovessi posticipare il mio debutto, invece per fortuna è andata bene”, dirà nel dopogara, dedicando il suo primo minuto in A alla mamma e alla squadra, inesauribile spunto di crescita personale. Il merito però è soprattutto suo, e così la pensa anche Mazzarri: “Ho voluto premiarlo, con noi si sta allenando molto bene”, e in Primavera le sue gesta hanno portato il Toro in alto.
A dar calore al tutto ci ha pensato il pubblico granata: per Millico è partito subito un coro, giusto per farlo sentire davvero a casa. E a chiudere ci sono i numeri. L’ala granata è il primo 2000 ad esordire nel Toro, il quinto in questa stagione in Serie A (Traoré, Vlahovic, Kulusevski e Neto, gli altri): l’ultimo gioiello del vivaio, e pure quello più splendente da tanti anni a questa parte. Ora tocca lavorare, come riconosce lui stesso in zona mista: perché il bello è appena cominciato.
Che sia lui il ns acquisto di Gennaio… il futuro è suo… sta a lui prenderselo..
Bravo ragazzo, crediamo molto in te, ora testa sulle spalle e piedi per terra
Dov’è finito l’articolo su Zaza ?
Era una mezza minchiata, credo…e l’ avranno rimosso
E questa dovrebbe essere una testata giornalistica..
Magari ha infastidito Cairo quell’articolo
Sicuro….parlava del suo veto alla cessione di Zaza perchè il mister crede molto nel giocatore….
ovviamente era una interpretazione deigiornalisti. E quini da prendere con le molle riguardo ai contenuti.
Molto probabile.. ha alzato la cornetta et voilà..
In effeti aveva lo stesso senso del phon per claudio bisio
L’articolo o Zaza?