Il paraguaiano e il croato a secco dal netto 3-0 ai danni dei partenopei campioni d’Italia e in panchina torna Paro…
Il Toro e il leitmotiv di quest’annata che rischia di scorrere andando a normalizzarsi: l’assenza di un socio affidabile in attacco per Zapata. Finora il casting organizzato dal regista Ivan Juric non ha partorito un co-protagonista in grado di tener testa alla stella colombiana. Molti gravitano attorno al gol, nessuno riesce però a trasformare le intenzioni in azioni efficaci: l’abc della corsa europea da cui il Toro sta perdendo contatto. All’appello mancano le punte, da ritemperare. A Sanabria più di qualcosa è da imputare. Il paraguaiano quest’anno si è tolto la soddisfazione delle 100 presenze in maglia granata, non riuscendo a mantenere un passo accettabile nella classifica dei gol. L’anno scorso 12, record personale, partendo a rilento prima di allungarsi in un bottino di 8 reti nelle ultime 16 giornate. Quest’anno invece anche nel girone di ritorno il motore rischia di rimanere ingolfato. Sarà la tendinite, sarà un po’ di sfortuna come il palo colpito dopo 5 minuti con la Lazio. Meno lucido, poco tranquillo e impreciso. Con la Fiorentina gli errori su assist di Ricci e sul rinvio di Milinkovic-Savic denotano la difficoltà ad entrare col piglio giusto in partita oltre alla mancanza di cattiveria. Finora sono soltanto 3 le reti in campionato, una in più di chi i gol li accarezza ma non li fa di mestiere come Nikola Vlasic, fermo a 2.
Vlasic, si può fare di più
Il croato alterna ricche prestazioni ad altre svuotate di contenuto. A Cagliari decisivo con gli assist per Bellanova e Ricci, col Lecce sostituto perché a detta di Juric poteva fare meglio, per poi rialzare la china con la Lazio, “una partita strepitosa” per il tecnico connazionale. Sprazzi nelle ultime due, ma sempre a debita distanza dal tabellino, dove si spera possa prima o poi ricomparire. Sia Sanabria che Vlasic soffrono dunque dello stessa patologia: una carenza di gioia personale legata al gol. Da qui a fine stagione c’è modo di togliersi qualche soddisfazione, forse un po’ più ridimensionata rispetto a quando il loro apporto avrebbe potuto garantire aspirazioni di ben più alto respiro. L’obiettivo primario è innanzitutto di ritrovare ossigeno. Specie per una punta come Sanabria un gol potrebbe rappresentare un nuova primavera e chissà se dalla primavera incombente da cosa possa nascere cosa.
Sanabria e Vlasic, decisivi con Paro in panchina
Il primo appuntamento per invertire l’andamento in termini di statistiche offensive parte proprio da Napoli. Calzona ha scosso gli azzurri. Con la Juventus si è rivisto lo smalto dei giorni migliori di Spalletti, smarrito nei nefasti interregni di Garcia e Mazzarri. Il Toro ne aveva approfittato alla grande, trovando tre motivi per crederci davvero all’Europa, per quanto fosse corta la classifica. Due di questi li hanno suggeriti proprio Sanabria e Vlasic ed è proprio da quel pomeriggio ricco di speranze e di illusioni che i due non trovano la rete. ChissĂ se rivedere maglie azzurre possa innescare una sorta di dĂ©jĂ vu. Al Maradona Juric non ci sarĂ , al suo posto siederĂ Paro. CuriositĂ . L’unica gara in cui al posto del croato ha guidato la squadra il suo vice il Toro ha vinto 2-1 col Sassuolo. Ricordate i marcatori?
Il pippone gioca ancora, è allora si va oltre il perseverare, juric mediocre
Dei tre goal di Sanabria uno mi pare fosse un rigore. Comunque non capisco perché con una squadra nettamente più forte che gioca in casa non possiamo giocare con il solo zapata.
Soluzion trovata, basta giocare sempre contro il Napoli co Paro in panchina! Ne riparliamo ceneri sera…